Passò una settimana, Carlotta era diventata triste, non si sa il perché. Però un giorno Asia le chiese cosa avesse, e Carlotta disse "Niente, non ho niente". Asia gli credette e la salutò, Carlotta tornò a casa, i suoi genitori non c'erano, erano andati ad una cena. Lei iniziò a piangere ed urlare, e a prendere a pugni il muro.
Poi si chiuse in bagno, si guardò allo specchio, e vide il riflesso di Emma, la sua prima ragazza. Suicidata, Carlotta urlò "CAZZO POTEVO SALVARLA, SE SOLO FOSSI ARRIVATA IN TEMPO, È COLPA MIA CAZZO DOVEVO MORIRE IO NON LEI!".
Carlotta prese una lametta e cominciò a tagliarsi su tutte e due le braccia. Si era fatta 92 tagli. Gli bruciavano ma non gli importava, a lei stava bene.
Il giorno dopo andò a scuola, non fece niente per tutta la lezione. Quando uscì Asia afferrò Carlotta per un braccio, e lei emise un gemito di dolore. Asia alzò la manica a Carlotta e disse "Che cazzo fai?!...ferma tiprego".
Le stesse parole che Carlotta disse ad Emma.
Carlotta gli diede un morso e scappò.
Tornò a casa e si mise a piangere sul cuscino. Ripetendo "è colpa mia, tutta colpa mia".
Ormai era caduta in depressione.
STAI LEGGENDO
Storia Di Un'autolesionista
Short StoryEmma, una giovane ragazza, si trova nel pieno dell'adolescenza, appena arriva al liceo, iniziano i problemi, la prendono in giro, la umiliano. Lei cade in depressione, e cerca in tutti i modi di porre fine a questa sofferenza.