CAPITOLO 4

21 4 0
                                    

Mi trovavo in quella piccola, ma accogliente stanza: le pareti erano semplici di un colore bianco, al centro della stanza proprio attaccato al muro un enorme letto matrimoniale molto elegante intagliato in legno, davanti a esso era posizionata una scrivania con sopra appoggiati vari fogli e libri messi in un'unica pila, una piccola finestra in cui si riusciva a malapena vedere fuori.
In che casino mi sono messa?! Tutta colpa di...
《Miguel!Miguel! porta il tuo lurido culo da volatile qui!>>

<< Mi hai chiamato ragazzina?>> disse lui atteggiandosi un po'

<< si'! mi spieghi perchè ogni volta che sta per succedere qualcosa tu sparisci e mi lasci da sola?!>>

<< Te l ho gia detto mille volte...io non posso mostrarmi ai demoni, è gia tanto che io sia qui!>>

<<E perchè sei qui con me?>>

<<perchè ho pensato che sarebbe stato divertente vedere come te la saresti cavata qui dentro>> Disse lui incrociando le braccia e facendo un sorrisetto compiaciuto.

<< Quindi lo fai solo per tuo puro divertimento?>>

<< Esatto!>>

<< Miguel,ti conviene sparire all'istante dalla mia vista, se non vuoi trovarti con un'ala rotta>> dissi...ehm innervosita? no non credo che innervosita sia il termine piu corretto per il mio stato d'animo in questo momento.

<< Okay, Okay, mi dileguo, ma non ti libererai facilmente di me>> disse lui e in un battito d'ali scomparve.

Camminai un po per la stanza, ma mi soffermai su quella pila di libri e fogli. Mi misi a curiosare un po e non trovai niente di interessante, ma mi soffermai su un diario. Era un piccolo diario in pelle rovinato con qualche strappo e con le pagine ormai giallastre e polverose. Aprii la prima pagina,ma prima mi guardai un po attorno, mi sentivo parecchio osservata. Scrollai la testa e tornai con i gli occhi sul diario. Le prime due pagine erano completamente vuote, ma solo dopo aver guardato con più attenzioni mi accorsi che nella seconda pagina in basso a destra c'era scritto: Proprietà del dono. Era scritto con una caligrafia leggera e molto ben fatta. Mi sedetti sul letto e iniziai a leggere la prima pagina scritta.
15 febbraio 1875

Cara Caim,
Sta mattina mi sono risvegliata in mezzo ad un prato molto esteso e colorato, ero circondata da tantissimi alberi in fiore e potevo sentire il rumore di un ruscello che scorreva li vicino, ma non riuscii a godermi quel bellissimo posto, perché la tristezza prese il sopravvento su di me.
Mi hanno cacciata dal mio mondo senza che io avessi fatto niente, sono stata incolpata di alto tradimento, anche se io non c'entravo niente. Non so chi possa essere stato, ma ormai non fa più alcuna differenza, ora sono sola. Non riesco a fare a meno di chiedermi cosa sarà di me ora....
Si sta facendo buio, è meglio se mi metta a cercare un riparo per la notte, ma non sarà semplice dormire questa notte.
-Calia

Chissà chi è questa Calia...

Sentii come la sensazione che da un momento all'altro sarebbe entrato qualcuno, così nascosi il diario sotto al cuscino e per dare ragione al mio sesto senso senza neanche bussare entrò nella stanza Amal e guardandomi dritta negli occhi mi disse :<< Il re vorrebbe che lei partecipasse alla cena di sta sera>>.

<< Come se avessi un'altra alternativa no?>>dissi ricambiando lo sguardo

< Esatto, quindi la invito a seguirmi signorina smeet>>

Con controvoglia mi alzai dal letto e seguì Amal fuori dalla stanza. Dopo un paio di minuti arrivammo nella sala grande dove al centro di essa c'era un'enorme tavola ben apparecchiata con le posate e i piatti in ceramica, mentre i bicchieri erano in cristallo. Appena entrai nella stanza mi accorsi subito dopo che c'erano già parecchie persone sedute a tavola. Lucifero appena mi vide accennò un sorriso e disse :<< Oh! ma guardate, la piccola Alyson a deciso di onorarci della sua presenza questa sera>> disse per poi alzarsi dalla sedia per poi venire verso di me. Il resto degli ospiti si limitò a fissarmi e iniziai a sentirmi abbastanza a disagio.
<< avevo altra scelta?>> dissi io guardandolo negli occhi con un'espressione completamente impassibile.

<< evidentemente no, che sei qui>> disse lui con un sorrisetto soddisfatto soddisfatto in volto.

Ad un tratto staccò i suoi occhi neri da me e li posò su una figura alle mie spalle per poi annunciare:<< Oh! Lucius..figlio mio, finalmente sei arrivato, lascia che ti presenti la nostra temporanea ospite>>.

Mi girai di scatto e i miei occhi incrociarono i suoi.

Era un ragazzo poco più alto di me, aveva la carnagione molto chiara, aveva due occhi di un azzurro cielo e i capelli di color nero corvino tutti spettinati.

Era vestito in un modo abbastanza elegante: camicia nera, jeans e scarpe tirate al lucido.

Non mi faceva ne caldo ne freddo, era uno di quei soliti figli di papà che io li odiavo.

Sentii delle mani pesanti tenermi per le spalle.
<< Alyson lascia che ti presenti Lucius, mio figlio>>.



Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 12, 2016 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Nata Da Un SacrilegioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora