CAPITOLO 4

60 8 5
                                    

Mi porta un braccio a circondarmi le spalle e ci dirigiamo verso l'enorme edificio dinnanzi a noi, -Dobbiamo fare un pò di strada, questa è la parte coreutica noi dobbiamo attraversarla e arrivare all'edificio in cui si svolgono i corsi teatrali- dice, -Interessante ma, dovremo fare tutta la strada con te appoggiato sulla mia spalla? - sbotto e lui subito ritrae il braccio -scusa cercavo di essere gentile- dice, forse ha ragione, voleva solo essere gentile mentre io fino ad adesso ho solamente fatto la stronza apatica, -si lo so, scusami è... è l'agitazione... penso- no, non è solo l'agitazione, sono solo io che preferisco non avere molti contatti con la gente, ma forse un alleato mi potrebbe servire, non so ancora ciò che mi aspetta.

***

Arrivati al nostro edificio, dopo che per tutto il tragitto non è stato zitto un attimo perché mi doveva spiegare ogni singolo edificio, ogni singolo chioschetto, ogni singola cosa che incontravamo siamo finalmente arrivati, -Bene, e ora?- gli chiedo, -Se vuoi ti accompagno in segreteria per sapere dove devi andare- mi risponde coprendosi con la mano gli occhi dal sole, -Sì grazie- rispondo, ci avviamo e ne approfitto per guardarmi intorno, trovo l'edificio imponente davanti a me quasi suggestivo, faccio fatica a immaginarmi abituata a girare per queste strade, e per i corridoi e classi al suo interno, il mio senso dell'orientamento è assai poco spiccato, quindi non mi sorprenderei se mi perdessi qua dentro più volte al giorno, per fortuna posso contare su Marco.
Arrivati dentro avendo capito che sono timida chiede lui al posto mio e dopo aver discusso sul fatto che non volevo che facesse tardi il primo giorno solo per accompagnarmi ha vinto lui, mi ha accompagnata fin davanti alla porta della mia classe, appena lo vedo svoltare l'angolo mi giro verso la porta davanti a me e con titubanza afferro la maniglia, sento lo stomaco contorcersi e le mani iniziano a tremarmi, faccio un lungo sospiro e appena riesco a auto convincermi di girare la maniglia mi blocco, non riesco a muovere neanche un muscolo; suvvia, è solo uno stupido giorno di scuola come un altro, mi continuo a ripetere, e finalmente riprendo coraggio, apro la porta entro in fretta e subito la chiudo dietro di me, con una rapida occhiata vedo un banco vuoto verso il centro della classe, con la testa bassa e stringendo tra le mani il manico della mia borsa a tracolla mi dirigo verso esso e mi siedo, tiro un lungo sospiro di sollievo e mi guardo intorno, la classe non è ancora completamente piena, ci sono ancora molti banchi vuoti, e a guardare le facce degli altri alunni non sono l'unica ad essere agitata.

***

La mia prima giornata è passata abbastanza in fretta, abbiamo avuto l'onore di conoscere solo uno dei nostri professori, quello di recitazione che ci ha chiesto di portarci un dialogo, dialogo che avremmo dovuto studiare o ripassare durante le vacanze estive, cosa che ovviamente non ho fatto, cercherò tra tutti i miei copioni qualcosa e spero di trovare un posto tranquillo in cui poter provare, appena esco dalla scuola vedo Marco solo seduto su una panchina e vado verso di lui, arrivata poso la borsa a terra e mi siedo vicino a lui, -Guarda un pò chi si rivede, allora accademica com'è andato il tuo primo giorno?- mi chiede sorridendomi, -È andato tutto bene fino a quando il prof di recitazione non ci ha detto di portare un dialogo a nostra scelta, che ovviamente ho dimenticato di ripassare per la prossima lezione, che ovviamente è domani- gli rispondo, -Fidati, come è successo a te, è successo a me e all'88% di tutti quelli che hanno iniziato o studiano qui- mi dice ridacchiando, -Comunque se vuoi dopo pranzo ti posso accompagnare nel teatro della scuola, così puoi provare tranquillamente lì e puoi già prendere confidenza con il palco per domani- dice, -Sarebbe fantastico grazie- gli rispondo, -Su dai andiamo-
-Dove?-
-A casa a pranzare, ovviamente- ovviamente, mi alzo a mia volta e ci avviamo, la strada stamattina mi sembrava molto più lunga di quello che in realtà è, raggiungiamo Eleonora e andiamo all'appartamento tutti e tre per pranzare.
Finito il pranzo Marco mi da un passaggio a teatro ma se ne va subito, prima di andare mi dà il suo numero e mi raccomanda di non chiudere la porta perchè senza le chiavi si può aprire solo all'esterno, appena entro noto che è più grande di quanto immaginassi, per essere solo un teatro dove si svolgono prove scolastiche non è male, tiro fuori dalla borsa il dialogo che ho scelto di interpretare, "Che fine ha fatto Betty Lemon" di Wesker Arnold, sarà pure una brutta scelta ma è la prima cosa che mi è venuta in mente.
Per iniziare in tranquillità le prime volte recito con il copione in mano, appena riprendo confidenza con un estrapolato del testo poso il copione recitando ad alta voce gesticolando, sorrido, ci sto riuscendo, ancora un paio di prove e sono pronta, -Sei brava, bella interpretazione- sento dire all'improvviso, un brivido mi percorre lungo la schiena e sussulto.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 11, 2016 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Think It's Me ~ AlessoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora