Capitolo I.

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Daphne's POV

Questa mattina mi sento davvero strana. La sensazione di angoscia che pervade il mio corpo mi causa fatica a respirare. Qualcosa sta cambiando: e, purtroppo, ogni fibra del mio organismo riesce a sentirlo.
Scendo le scale di casa e mi reco in cucina.
"Buongiorno" dico in tono teso.
"Daphne, ben svegliata" sorride mia madre. Ma non è il suo sorriso genuino,quello di sempre. È un sorriso sforzato, un sorriso di circostanza,un sorriso di chi in realtà sta implodendo. Mamma è disperata e non ha il coraggio di dirmelo.
Come iniziare meglio la giornata?
"Mamma, c'è qualcosa che devi dirmi?" La mia voce diventa stridula.
"Tesoro...il vicecomandante Ryan questa mattina al notiziario ha annunciato che siamo ufficialmente entrati in guerra...da oggi in poi tutti coloro che non fanno parte della nostra Federazione sono nemici e vanno sparati a vista." Dice tutta d'un fiato, come se qualcuno avesse potuto tapparle la bocca da un momento all'altro.
Nel 4000 il mondo è diviso in 4 Federazioni. La mia è Cleverness, alla base della quale ci sono la sapienza e la conoscenza. Sono le colonne portanti della società. Noi che viviamo qui siamo chiamati Glows che letteralmente significa "splendere", come sostiene Norman Black, il capo della Federazione, siamo "idee splendenti nel buio" e per valorizzare la società bisogna studiare e fare dei propri frutti qualcosa. Sin dalla più tenera età i bambini vengono portati in delle apposite scuole nelle quali imparano quante più cose possono essere inculcate nelle loro giovani menti. All'età di sedici anni, conseguito il diploma, viene fatto un tatuaggio. Tutti i ragazzi, proprio come me, hanno tatuato sul braccio dominante una piuma intinta d'inchiostro alla base.
La nostra società può sembrare perfetta, coniata per abbattere l'ignoranza e per non rendere l'uomo schiavo di quest'ultima. Purtroppo il troppo storpia in tutto e Norman ne è la regola che lo conferma. Da qualche mese a questa parte si è prefissato di dover inculcare alle giovani menti la violenza, l'abuso e tutto ciò che non è bello. Per quale motivo? Per prevenire un'eventuale catastrofe. Beh, purtroppo non si può vivere di ipotesi. Ed io sono contraria a tutto questo. L'intelligenza va utilizzata in altri modi; non di certo per far del male al prossimo.

Non riesco a muovere un muscolo e tanto meno a dire una parola. Mi alzo da tavola lasciando il mio toast.
"Mamma. Mi dispiace. Ricordi la promessa che ti ho fatto tanto tempo fa?" Le lacrime iniziano a rigarmi il viso.
"Daphne...non avrai intenzione di..." le sue parole si interrompono in un singhiozzo.
"Mi dispiace mamma. Devo salvare questa società. L'ho giurato a me stessa. Ti voglio bene" abbraccio mia madre e salgo su in camera mia.
Presa dalla foga di cambiare il mondo, come se fosse dipeso unicamente da me, apro l'armadio di legno e prendo il mio zainetto blu. Nel quale metto quante più cose possibili, vestiti, auricolari, provviste e soprattutto: libri.
I libri sono la mia forza. E per quanto potesse sembrare stupido mi hanno formata e continuano a farlo. Quando sono in una situazione dalla quale non vedo via d'uscita leggo e tutto vien da sé.
Prendo la fotografia di mio padre dal comodino, le do uno sguardo: i biondi capelli di papà erano proprio come i miei, a differenza degli occhi verdi che avevo preso da mia madre. I suoi erano scuri, ma comunque emanavano una luce che non ho mai trovato in nessun altro.
Dopo che una lacrima cade sulla foto decido di metterla nello zaino e parto. Ho deciso di arruolarmi ed insieme alle giornate tranquille e alla mia spensieratezza se ne sta andando anche una parte di me. Mi sento da far schifo. Sto lasciando mia madre in balìa di sé stessa. Ma una parte di me mi grida di essere forte, d'altronde voglio riportare tutto come prima per lei, voglio darle una vita migliore di quella fatta di stenti e con la perenne paura di un attacco da parte di una federazione nemica.
Do un ultimo abbraccio a mamma ed apro la porta di casa. Lasciando tutte le mie emozioni all'interno.

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Zachary's POV

Sono steso sul letto a guardare il soffitto colorato uniformemente di bianco. Il cielo fuori è cupo, accenna pioggia. Si comincia a sentire il venticello trasparire tra le finestre. Mi alzo e mi accosto alla finestra. Guardo fuori. Agenti di sicurezza cicondano il perimetro della nostra grande dimora. Lo Stato di Hero è da un po'di tempo, soggetto a lotte sanguinarie sia interne che esterne, precisamente da quando ha preso il potere Nathaniel Hero, mio padre. È un uomo con pensieri maschilisti e tirannici. Ha sottomesso le donne, rendendole schiave. Noi cittadini maschi, i Warriors, siamo costretti a fare due cose al compimento dei sedici anni: tatuarci il simbolo del nostro paese sul petto-una H blu-e andare in guerra contro gli altri Stati ogni volta che il capo federazione vuole. Dall'aria si sente già odore di guerra, diversa da tutte le altre, una guerra che comprende tutti gli Stati, che avrebbe ucciso molte persone innocenti, tutto solo per l'egocentrismo di un uomo, quel verme di mio padre. Perciò decido di partire alla volta di Leaf e cercare di fermare, o almeno rallentare che tutto ciò accada. Prima di partire circondo il mio tatuaggio con una fascia, se qualcuno mi scoprisse, mi ucciderebbe di sicuro. Presa la mia auto , mi dirigo in un tunnel sotterraneo, in modo tale da sfuggire alla vista indiscreta delle migliaia di guardie.

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Will's POV

WILL:
Un freddo fiocco di neve mi cade sulla schiena, scivola facendomi rabbrividire. Alzo gli occhi al cielo e noto il colore dell'Aurora Boreale, sembra che da un momento all'altro possa cadermi addosso.

Sorrido, non per divertimento

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Sorrido, non per divertimento. Il mio è un sorriso di tristezza, ricco di nostalgia. Tra poco lascerò la mia famiglia e la Federazione dei Birdy, ancora non riesco a credere di poter fare una cosa simile... Sono sicuro che da qui a poco scoppierá una guerra più che sanguinosa, perderò persone a me care, miriadi di innocenti moriranno. Io... Io non posso permettere che ciò accada, non posso starmene con le mani in mano, è deciso: in quanto figlio del Presidente di Fly, andrò dai Seeds a chiedere di far parte del loro esercito.
***
L'aereoporto è più grande di quanto ricordo, d'altronde non cambio federazione da un bel po'. Guardo per un' ultima volta le stelle contornate dall'aurora, sono cresciuto sotto quella luce, eppure ogni volta che la guardo me ne innamoro sempre di più.
Sono le cinque del mattino, gli addetti al metal detector sono alquanto assonnati.
Poso la valigia sul carrello e la osservo essere esaminata dal macchinario. Nessun suono irritante, per fortuna. 《 Qui è tutto apposto, le auguriamo un buon viaggio 》Sussurra sbadigliando una ragazza con la divisa da poliziotta.
Annuisco. Mai stato così antipatico in vita mia. Lei mi squadra con disprezzo, non posso biasimarla.
***
Mi siedo vicino al finestrino, odio non guardare ciò che mi sta attorno.
Mi giro, noto che come passeggera di quest'orario c'è solo una vecchia signora con un cane in gabbia.
Prendo le cuffiette e accendo l'mp3, chiudo gli occhi cercando di addormentarmi, cercando di dimenticare tutti i bei momenti che la mia Federazione mi ha dato. Sarà difficile, ma ne varrà la pena!
Dopo lo scorrere di appena due canzoni della playlist, le braccia di Morfeo mi cingono i fianchi, così dimentico tutto, dimentico tutti, per un momento il disastro che incombe sul mondo sembra solo un brutto ricordo.

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Samantha's POV

Come ogni giorno, a Wood, capitale della Fazione di Leaf, il sole accarezza dolcemente la finestra di camera mia. Si sente che è il sole di dicembre, è come me, c'è ma non si nota parecchio.
Alle 7 già si sente mia madre che sta preparando la colazione; scendo le scale e abbracciandola da dietro le bacio la guancia.
Penso sia una delle persone più importanti per me, non so cosa farei senza di lei.
In città dicono che ho gli stessi occhi di mio padre, "azzurri come il cielo di aprile", così dicono. Per il resto sono identica a lei.
Dopo essermi lavata le chiedo se posso esserle utile in qualcosa e dolcemente mi chiede: "Sam, aiuteresti tuo padre con la legna?"
Qui a Wood ognuno si guadagna da vivere onestamente. Sono tutti lavoratori che devono la loro vita alla terra. Il cambiare delle stagioni influisce parecchio ai seeds, abitanti dello stato. Dicembre è difficile, quindi indosso il cappotto e aiuto papà a cercare della legna per tenere al caldo la nostra umile casetta. Siamo tra i più fortunati a Wood...la gente muore di fame per colpa della guerra e nonostante questo i miei continuano a sorridere facendomi sperare in un futuro migliore. Tocco la collana che porto al collo, che tutti noi portiamo al collo, dentro la minuscola ampolla di vetro c'è la polvere delle foglie autunnali. Siamo fatti come le stagioni, attraversiamo lunghi inverni e poi ci rialziamo con la primavera. Questa mattina ho aperto gli occhi su Leaf, ho aperto gli occhi sul mondo e ho deciso di arruolarmi per porre fine a questa guerra.


Angolo autori:
Siamo il 4 peace team e cogliamo l'occasione del primo capitolo per esporre i motivi della stesura di questo libro.
Come avrete letto dalla trama, questa è la storia di un futuro post apocalittico. Speriamo che le catatteristiche dei personaggi e soprattutto la storia possa piacervi!
Seguiteci in tanti e lasciate like e commenti! ♡

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 25, 2016 ⏰

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