15.

361 14 0
                                    

'Vogliamo cominciare?' Mi interrompe lui
'A fare cosa?' rispondo io mantenedo il tono ostile che ha usato lui.
'Interrogarmi e mandarmi in prigione' disponde lui con tono ovvio.
'Cos'è adesso fai la vittima?' gli rispondo io ostile mentre apro la cartella apoggiata in mezzo al tavolo e tiro fuori tutte le prove che abbiamo contro di lui.
'Voglio sapere perché' aggiungo io
'Perché cosa?' Risponde lui
'Pezzo di merda rispondi prima che ti spacchi la faccia da farti dimenticare persino il tuo nome' alzo il tono di voce io
'Mi piacciono le bionde' risponde lui ed improvvisamente mi sento mancare l'aria. Anch'io sono bionda.
'Quindi fammi capire...ti piacciono le bionde e le violenti perché nessuna vuole farsi sfondare da te?' Alzo di nuovo il tono della voce io mentre lui abbassa lo sguardo probabilmente colpevole.
'Penso che questo non sia nei tuoi conpiti' alza improvvisamente lo sguardo lui
'E qui il primo sbaglio: hai pensato quando tu non sei abituato a pensare' dico io estremamente incazzata nei confronti di uno scarto umano come questo.
Alla fine ha ammesso tutto e gli conveniva ve lo assicuro perché potevo dargli la pena di morte dio mio e non sarebbe stata tanto sbagliata.
'Kim c'è tua madre che ti cerca' mi dice Mark svegliandomi dai miei pensieri.

Mi alzo ed esco dalla zona caffè con una tazzina di latte freddo in mano, dirigendomi verso di lei.
'Cosa vuoi?' arrivo al sodo io
'Devo parlarti' risponde lei con lo stesso tono freddo e distaccato
'Seguimi' gli dico iniziando a dirigermi verso il mio ufficio.
'Volevo solo dirti che mi manchi, mi manchi come figlia...noi, nonostante tutto, eravamo abituate a confidarci di tutto e mi manca quel rapporto' mormora lei quasi impaurita.
Vedendo che non le rispondo aggiunge 'voglio esserci nella tua vita, voglio esserci se un giorno ti sposerai o avrai dei figli.
Voglio essere con te in ogni situazione' finisce lei dopo avermi messo di fronte una busta bianca.
'È l'invito al matrimonio di tua sorella, ci tiene che tu ci sia' aggiunge di nuovo lei
'Non ha neanche il coraggio di portarmelo di persona? Bella troia che hai per figlia, veramente, dovrei essere io la prima ma evidentemente vuole superarmi in tutto' sbotto io infuriata e detto questo mi alzo in piedi e gli strappo la busta davanti agli occhi.
Gli apro la porta dell'ufficio e gli faccio segno di uscire e lei se ne va, sbuffando ma se ne va.

Mentre lei esce sento gli occhi di Mark bruciarmi addosso ma in questo momento non me la sento di litigare quindi chiudo la porta e mi chiudo dentro.
All'improvviso cado in un piango bisognoso e sentito, quella stronza non ha nemmeno avuto il coraggio di portarmela di persona l'invito al suo matrimonio che poi...si sa, lo tradirá se non lo ha già fatto.
'Kim, sono io, c'è stata una sparatoria, vieni?' Interrompe il mio pianto Mark
'Arrivo' e detto questo mi alzo, mi asciugo le lacrime, mi sistemo un po e apro la porta.
'È nella zona in cui abitano i tuoi' aggiunge Mark guardandomi con un po di dolore.

Non ci faccio caso, mi metto i miei amatissimi occhiali da sole e mi metto seduta nel sedile dell'auto aperta da un poliziotto che lavora con me.
Arriviamo e ovviamemte, dopo che Luca (il poliziotto) mi apre la portiera, mi dirigo nel luogo della sparatoria.
Sento un dolore lancinante nella pancia e mi piego improvvisamente in due dal dolore, mark vedendomi mi raggiunge e mi domanda 'cos'hai Kim?' Ma io non riesco a rispondere e lui aggiunge 'piccola rispondi, ti prego'.
'Mark devo vomitare, mi fa male la pancia e anche tanto' dico tutto d'un fiato io
'Vieni' mi risponde mentre mi accompagna in un luogo più appartato dove neanche arrivati mi metto a vomitare.
Quando finisco abbraccio Mark che è l'unico che vorrei avere al mio fianco in questo momento
'Forse sei incinta' ipotizza lui mentre da lontano vedo arrivare i miei genitori con mia sorella
'Incinta???' urla mio padre meravigliato ma allo stesso tempo con un sorriso sulle labbra
'Non lo so papà' rispondo io chinando leggermente la testa verso il basso e strizzando gli occhi dal dolore
'Kim, mi dispiace per aver mandato la mamma ma non sapevo come avresti reagito e avevo un po di timore' interrompe mia sorella porgendomi una busta bianca che presumo fosse l'invito al matrimonio.

Anche se la frase non è propriamente mia (l'ho un po cambiata) la foto l'ho creata io e non so perché...volevo dirlo.
{Sto parlando della foto del capitolo}

Arii🌹

 Ricominciamo da noi  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora