CAPITOLO 2

9 3 0
                                    

"Se la notte sei sveglio è perchè sei nei sogni di qualcun'altro"

Judy prese un grande respiro e si accasciò di nuovo sul letto. Si chiese perchè non riuscisse a dormire, e desiderò tanto andare al loro parco, a sedersi sulla loro panchina. Era da parecchi giorni che la ragazza non riusciva a chiudere occhio, e ogni volta che andava al parco per rilassarsi, il ragazzo coi capelli rossi si sedeva vicino a lei, senza mai dire una parola. Entrambi si rilassavano, e quella compagnia non era affatto sgradevole. Come sempre Judy indossò la sua larga felpa nera sopra i vestiti e scese rapidamente le scale, percorrendo in punta di piedi l'ampio salotto. Quando fu giunta in cucina spalancò di poco la porta che dava in giardino e uscì, lasciando che l'aria fresca di quella notte le solleticasse il viso.
Judy pedalava a bordo della sua biciclettina rosa, con tanto di fiori e cuori attaccati al telaio. Sentì, a qualche metro da lei, dei singhiozzi soffocati. Notò allora che dietro ad un cespuglio c'era il bambino con i capelli rossi che aveva la gamba incastrata sotto ad una bicicletta azzurra e verde. Il suo ginocchio era sbucciato. Judy sollevò la bici, liberando il bimbo, e si sedette a gambe incrociate vicino a lui.
《Sei caduto? Ti fa male? Ti accompagno a casa? Come ti chiami?》 Judy continuò a riempirlo di domande fino a quando lui non si alzò e, zoppicando leggermente, si allontanò da lei.
Quando arrivò al parco, la ragazza si sedette sulla loro panchina, facendo finta di leggere mentre in realtà aspettava l'arrivo del ragazzo, che non tardò ad arrivare. Questa volta, però, fu diverso: anzichè sedersi e scrivere, come di suo solito, le posò accanto un bigliettino stropicciato e se ne andò. Sei caduto? Ti fa male? Ti accompagno a casa? Come ti chiami? Leggendo quelle parole, Judy ebbe la certezza che quel ragazzo era lo stesso che abitava in fondo alla sua strada.
***
Nella settimana successiva, Judy si ritrovò a rileggere tutti i bigliettini, che aveva inserito dentro il suo libro. Lo aprì, sei caduto? Ti fa male? Ti accompagno a casa? Come ti chiami? è stato il primo biglietto che ricevette. Fece scorrere i polpastrelli sulla carta rovinata del piccolo foglio, come ad accarezzarlo. Bicicletta è stato il secondo, sempre legato a quel giorno. Torta è l'altro. 《Mamma! Quando è pronta la torta al cioccolato? Ho fame!》Judy mise il broncio, incrociando le braccia al petto.
《È pronta Judy》Meredith ridacchiò per l'impazienza della figlia《devo solo metterla sul davanzale per farla raffreddare》
Dopo circa cinque minuti, Judy andò vicino alla torta e notò che mancava un pezzo. Alzò lo sguardo e vide il bambino dai capelli rossi con i lati della bocca sporchi di cioccolato, le briciole marroni sul mento e lr guance piene. La bambina fece il segno di cucirsi la bocca, prima di prendere la torta e portarla dentro casa.
Judy girò diverse pagine, fino a trovare un altro biglietto: rosso e in fondo alla strada, diceva.
《Hey! Aspetta! Tu!》la piccola correva per raggiungere il bambino con i capelli rossi che era più avanti di lei.
Il bimbo cercò di allontanarsi ancora, ma Judy era determinata e non lo lasciò andare. Alla fine si arrese e si fermò, sul ciglio della strada.
《Posso farti due domande? Solo due, promesso》la bambina mise una mano sul cuore e sollevò l'altra in aria. Il bimbo fece cenno di sì con il capo in risposta.
《Dove abiti? E qual è il tuo colore preferito?》Judy sorrise, mostrando le file di denti larghi e storti.
Il bambino con i capelli rossi, per rispondere, indicò un punto alla fine della strada, e dopo la sua maglietta rossa.
Poi si voltò e continuò a camminare.
Judy capì che abitava in fondo alla strada e che il suo colore preferito era il rosso. Sorrise di nuovo.
Verso la fine del libro, la ragazza trovò l'ultimo biglietto: Derek, c'era scritto.
***
Pensava costantemente a quella ragazza, non poteva farne a meno ormai. Ogni notte si sentiva prigioniero in casa, aveva quel senso di "trappola" che lo opprimeva, e la sua unica distrazione era scrivere. Ma ora anche lei era diventata una distrazione.

ParkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora