la mietitura

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Sono sdraiata ad occhi aperti sul letto avvolta nel buio della mia stanza.
Non voglio alzarmi, soprattutto perché oggi è il giorno della mietitura:
Molti anni fa ci fu una guerra disastrosa così il governo decise di creare i 13 distretti per mantenere la pace e l'unità
I tredici distretti avevano come punto centrale e di riferimento la capitale : Capitol City.
Durante i giorni bui però i distretti diedero inizio ad una rivolta che Capitol City riuscì a sedare e, come tocco di grazia, distrusse il distretto 13.
Per ricordare che Capitol City ha il potere furono organizzati gli hunger games: giochi annuali in cui due ragazzi, un maschio e una femmina, di ogni distretto vengono mandati in un'Arena a uccidersi tra loro.
Fantastico no?
È proprio il mio sogno finire in un luogo che nessuno sa precisamente dove si trova con adolescenti incalliti che vogliono ucciderti.
Si si ... proprio il mio sogno
<<KIKKA SCENDI!>>
oh no ... ditemi che non mi devo alzare.
<<KATERINE ANDY MAINGEL MUOVITI>>
okay... se mi chiama con il mio nome intero allora mi devo muovere.
Mi alzo con ke gambe intorpidite e guardo con disgusto il vestito che mia madre mi ha preparato per la mietitura: un vestito verde acqua con delle spalline sottili e la gonna poco sopra al ginocchio.
Dio
Sto per vomitare .
Scendo le scale e mangio qualcosa giusto per non svenire dalla fame.
Esco fuori di casa prima che chiunque possa farmi domande.
Corro subito alla spiaggia dove mi aspetta Nicolas, il mio ragazzo.
<<hey bellezza>>
Mi sorride mettendo in mostra quelle fossette che tanto adoro .
<<ciao piccolo>>
Tanto piccolo non è... sarà 1,70m che a confronto dei miei miseri 7,50 mi fanno sembrare un elfo rispetto a lui.
<<allora oggi c'è la mietiura?>> mi chiede con tono preoccupato.
<<già, ma tranquillo... nessuno di noi ha mai preso le tessere e abbiamo solo 16 anni,di solito sono molto gettonati i più piccoli>> dico senza nessun tono di voce in particolare, in un certo senso vuoto mentre parlo di queste cose.
Nicolas mi guarda e mi Cogne le spalle con un braccio abbronzato <<se mi dovessero estrarre sappi che lotterei solo per tornare da te, saresti tu la forza che mi manderebbe avanti>>
Potrei piangere ora.
<<zitto scemo che non ci estraggono, okay?>>
Gli dico severa incastonando il mio sguardo con il suo
Verde nell'azzurro
Prato e cielo .
Annuisce convinto sorridendomi e mi lascia un tenero bacio in fronte.
Rimaniamo per non so quanto a fissare l'orizzonte poi, per disgrazia divina santissima, si fa ora di andare.
Vado a casa a prepararmi
Lego i miei capelli rossi ondulati in una coda lasciando delle ciocche boccolose ricadenti sulle spalle.
Metto quell'orrendo vestito e sono pronta.
Mi dirigo verso la grande piazza dove si terrà la cerimonia.
Vado alla sezuone dedicata alle ragazze con passo lento, passo di chi non si preoccupa di poter morire
Ma in fondo so benissimo che non sarò io a dover entrare nell'Arena .
Vedo Nicolas nella sezione maschile che mi saluta con un cenno della mano.
Una donna dai capelli tinti di azzurro sale sul palco e fa partire un filmato sui famosi giorni bui.
Finito il discorso esordisce con voce pacata <<ora estrarrò il nome maschile>>
Si avvicina alla grande boccia che contiene centinaia di foglietti.
Uno di questi contiene in bella calligrafia il nome del mio Nicolas.
<<l'onore di essere il tributo maschio va a Jhonatan Campbell>>
Tiro un sospiro di sollievo e mi giro istintivamente verso Nicolas che sta sorridendo anche lui per poi girarsi verso di me e fare il segno dell'ok con entrambe le mani.
Jhonatan sale sul palco.
Non sembra uno che sta per andare davanti alla morte ...
Sembra uno che sta andando a fare una partita di pallone,ma non è solo quello a incuriosirmi di lui: è vestito totalmente di nero, cosa davvero strana perché qui non si usa molto
Ha i capelli molto chiari, un biondo che sembra bianco.
La pelle pallida non abbronzata nonostante nel distretto quattro non ci sia mai una giornata uggiosa.
E i suoi occhi, occhi che scrutano la folla con un senso di superiorità come per dire "guardatemi, perché la prossima volta che mi vedrete sarà a spaccare culi nell'Arena."
La donna si avvicina alla seconda boccia posta accanto alla prima e esordisce con lo stesso tono di prima <<ora la fortunata fanciulla>>
Si, fortunata un'emerita minchia
Penso tra me e me...
Appena il nome esce dalle sue labbra vedo il mondo crollarmi addosso trascinando con se il cielo e l'universo.
Sento alcune voci chiamare il mio nome
La voce di Nicolas
Mia madre
E mio fratello Simon

<<La fortunata è katerine Meingel>>

Possa La Fortuna Essere Sempre A Vostro FavoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora