"Ultima nota dalla tua scrittrice: sono perseguitata dagli esseri umani."
Storia di una ladra di libri, Markus Suzak.
"Vuoi dirmi dove stiamo andando?" chiese Emma a metà strada non riconoscendo la strada che entrava nei boschi, la voce calma. Killian cercò di sviare la domanda dandole l'indirizzo che aveva dettato Archie, ma lei lo guardò con uno sguardo che gli fece capire che non sarebbe stato così facile.
"Era la casa estiva di Gold. Non la usava da un po' quindi io e lei..." Emma annuì e tornò a fissare la strada, non voleva fargli rivivere dei momenti dolorosi e non fece più domande.
"Saresti dovuta rimanere in ufficio" le disse quando iniziarono ad intravedere un palazzo alla fine del percorso che stavano percorrendo.
"E lasciarti affrontare il bastardo da solo? Non se ne parla."
"Emma..." cercò di ribattere, ma lei si girò in modo da guardarlo anche se lui stava prestando attenzione alla strada e non a lei.
"Niente 'Emma', l'ultima volta che l'hai visto ti ha iniettato un tranquillante mentre strappava il cure dal petto alla tua ragazza quindi sì, vengo con te e non discutere." Si fermarono bruscamente davanti a quello che sembrava un maniero ottocentesco ed Emma sgranò gli occhi stupita.
La villa non era diversa da come Killian la ricordava, ma il prato incolto e i rampicanti che erano cresciuti sulla facciata nell'ultimo decennio l'avevano resa una casa degna di un film dell'orrore anche sotto la luce del sole e il rumore delle onde. I due agenti presero la loro pistola e si diressero verso il portone arrugginito dalla salsedine, Emma non riusciva a buttarlo giù ma per Killian fu una passeggiata tra il metallo debole e l'adrenalina che gli scorreva in corpo.Una volta dentro - grazie a una forcina per capelli e una serratura già distrutta - si presero qualche minuto per ispezionare la casa. Era piena di stanze, lui ne conosceva ogni centimetro mentre Emma era più in difficoltà quindi lo seguì senza fare storie. Fortunatamente la costruzione si estendeva su un piano solo, in questo modo avrebbero controllato tutto più velocemente e non avrebbero avuto gli stessi problemi che avevano affrontato dai Leeds, la casa era ariosa e larga il che lasciava spazio per spostarsi facilmente senza gli impedimenti di muri o scale.
Aprirono la prima porta che rivelava una stanza larga e ariosa, sembrava appartenere a un ragazzino ed Emma notò la differenza tra questa, ben curata per essere parte di una casa in decadenza, e quella dove era rimasta solo qualche settimana prima, ricoperta di sudiciume. Se avesse dovuto indovinare, avrebbe pensato che quella era parte di un posto disabitato.
Killian stava cercando di mantenere la rabbia sotto controllo, una mano chiusa in un pugno al suo fianco, l'altra stringeva la pistola con così tanta forza che le nocche gli diventarono bianche: "Era la stanza di suo figlio" disse senza aggiungere altro prima di chiudere con forza la porta e dirigersi a passo svelto verso l'altro lato del corridoio, la sua collega lo prese da un braccio e fermò la sua marcia fissandolo negli occhi per cercare di capire come si stesse sentendo in quel momento: addolorato, stanco o semplicemente arrabbiato. "Sto bene, Swan" le assicurò guardandola in modo più tranquillo, ma non provò nemmeno ad abbozzare un sorriso. Emma lo lasciò andare dopo qualche secondo e lo seguì mentre andava a passo svelto verso una porta bianca e graffiata.Cominciava tutto con un ragazzo innamorato e ingenuo e finiva con una donna uccisa brutalmente a casa sua. Gli omicidi passionali sembrano sempre una roba da film, nulla che t'immagineresti di vedere nella vita reale, eppure lui stesso ne era stato spettatore, incapace di reagire anche solo per urlare il nome del suo amore in un disperato tentativo di salvarla. Per questo quando aprì la camera matrimoniale lo fece con forza e senza preoccuparsi di essere sentito. Gold non era altro che un codardo, non sarebbe mai uscito allo scoperto, sarebbe dovuto andare a cercarlo e sapeva da dove cominciare.
Lo trovarono lì, seduto sul suo lato del letto mentre studiava l'oggetto che aveva tra le mani. Non riuscivano a capire cos'era perché le tende erano tirate e anche se erano chiare la luce del tramonto non offriva molto a parte una flebile luce che tingeva tutta la stanza di rosso che unito ai colori crema e marrone del mobilio dava alla casa il colore scuro del sangue. A Killian sembrava quasi di essere all'inferno con il diavolo in persona.
"Salve, Capitano Jones" intonò l'uomo con un ghigno malefico.
"Archibald W. Gold, la dichiaro in arresto per omicidio, ha il diritto di non parlare. Tutto quello che dirà potrà essere usato contro di lei in tribunale" recitò Emma estraendo le manette dalla tasca e avvicinandosi al letto, Killian puntò la sua beretta dritta alla testa di Gold pronto a sparargli al primo passo falso. Quando il Coccodrillo alzò il coltellino che aveva in mano e fece brillare la lama sotto la luce del sole, entrambi i poliziotti si fermarono all'istante.
"Tu devi essere quella nuova." Disse con una risata raccapricciante avvicinandosi ad Emma e passandole la punta della lama sotto la mandibola per guardarle meglio il viso. Lei non aveva la sua pistola in mano e non poteva muovere il braccio per prenderla altrimenti l'avrebbe uccisa.
"Il nostro capitano ha dei bei gusti, eh?" Spostò la lama lungo la carne, verso il collo e il sangue che c'era sopra gocciolò a terra, bagnando il pavimento in legno. La stava fissando dritta negli occhi ed Emma avrebbe dato di matto, ma al minimo movimento le avrebbe tagliato la gola e la gamba dolorante sarebbe stato l'ultimo dei suoi problemi.
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Don't look too close
FanfictionEmma non ha mai messo radici in un posto per più di qualche mese, finché delle persone speciali non la convinceranno a restare al Boston Police Department. In particolare un poliziotto dagli occhi blu e il passato torbido quanto il suo. [Cop AU]