I Hate You

CAPITOLO 9

Mi svegliai di soprassalto per l'incubo che avevo avuto. Le lenzuola sono aggrovigliate ai miei piedi,la coperta è completamente a terra. I capelli sono un disastro.

Tutti annodati e un po bagnati mi ricadono sul viso. Sembra che sia passato uno tsunami dalle mie parti. Lo tsunami che travolge la mia vita si chiama incubo. Anche stanotte come tutte le notti è venuto a farmi visita durante il sonno.Sorrido amaramente e penso se mai potrò sbarazzarmene.

No, non ci riuscirò perché tutto ciò che sogno è avvenuto realmente ed è impossibile cancellare dalla tua mente qualcosa che ha segnato profondamente la tua anima.

Non è un tatuaggio che puoi cancellare,no.

E' un qualcosa che ti prende l'anima, se ne impossessa ,la disintegra e nessuno potrà mai rifartela nuova.

Mi alzo e mi dirigo in bagno sudata per farmi una doccia.
Quando esco vado nella cabina armadio e prendo dei jeans a vita alta nero strappati,una maglione leggero bianco,e le mie superstar bianche.
Li metto e poi vado in bagno e mi metto eye liner ,mascara e lucidalabbra.
Prendo la mia borsa nera e il cellulare.
Quando scendo vedo che sono appena le 7.30 quindi ho ancora tanto tempo. Prendo un cornetto al cioccolato e quando vedo il bigliettino sul tavolo lo apro:

Clarissa oggi sono dovuta andare a lavoro presto e stasera non ritorno perchè ho una sfilata a Miami e quindi tornero' dopodomani,puoi invitare qualche amica se vuoi e se ti servono soldi vai in camera mia e prendi la carta di credito. Appena avrò tempo ti chiamerò per farti sapere.
Baci mamma.

Decisi di mandare un messaggio ad Ashley e a Derek per chiedergli se volevano venire a casa mia ma appena presi il cellulare qualcuno suonó alla porta di casa.
Andai ad aprire la porta e mi ritrovai James davanti mentre messaggiava con qualcuno.
《Allora dov'è la moto?》chiesi freddamente.
《Ciao tigre》mi disse alzando lo sguardo.
《Forse non hai capito , dov'è la moto?》gli richiesi iniziando a perdere la pazienza.
《É là,tieni le chiavi e trattala bene se non sono guai》mi disse indicando la sua moto rossa e dandomi le chiavi.
《Allora ciao》gli dissi rientrando a casa. Ma lui mi seguii.
Presi la borsa il telefono che misi nella tasca dietro e le chiavi di casa e della moto di James. Uscii di casa seguita da lui e la chiusi ,poi mi diressi verso la sua moto e ci salii sopra.
Mi sa che James voleva salire con me ,ma appena fui sopra la moto parti come un razzo salutando James con un 《Ci vediamo a scuola Bennet 》vedendo la sua faccia abbastanza incavolata.

Arrivai a scuola in poco tempo e scesi dalla moto.
Tutti mi guardavano scioccati forse perchè ho la moto di James,non ci feci molto caso e la parcheggiai.
Presi una sigaretta e me la accesi mentre mi dirigevo davanti alla scuola. Mi sedetti sul muretto e incominciai a fumare mentre aspettavo Ashley quando la vidi buttai via la sigaretta e la abbracciai.
《Ciao bella come stai?》le chiesi prima di ritornare a sedermi e guardare l'ora sul cellulare 8.07 a.m.
《Bene tu?》mi rispose sorridente.
《Dai va avanti ,hai programmi per oggi?》le chiesi.
《A dir la verità no, ma stasera c'è la festa di compleanno di Maya Miller la troia ,ma ci voglio andare ,vuoi venire? 》
《Va bene,mi voglio divertire,dopo mandami l'indirizzo della casa》le risposi con gia in mente piani diabolici.
《Va bene ,anche se così mi spaventi》disse lei ridendo.
Suonó la campanella e cosí andai in classe con Ashley riuscendo ad entrare prima del prof, passarono piu o meno 10 minuti in cui non ascoltai per niente il prof di geografia perchè ascoltavo la musica finchè non vidi la porta della classe aprirsi e la bidella entrare.

《Prof William devo lasciarle per le prossime due ore 4 alunni perchè non c'è il loro prof di storia》disse facendo entrare James,Tayler,Emmet e Thomas se mi ricordo bene. Ma che palle,dovevano venire proprio nella mia classe, uff.
《Bene ragazzi allora lei Bennet si metta vicino a Smith 》e appena sentii quell'affermazione odiai quel prof piu di prima ,ma non dissi nulla perchè non mi andava.Thomas si mise vicino ad Ashley, Jacop e Tayler davanti a noi nei due banchi vuoti.
Si mise vicino a me e prese il quaderno vuoto che avevo sul banco e ci scrisse qualcosa che non mi interessava sapere.