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Il mattino dopo mi svegliai di malumore.
Quello sarebbe stato il mio primo giorno di scuola ed ero agitatissima.

Purtroppo ero sempre stata una persona negativa e ciò aveva i suoi difetti.

Mi diressi verso la porta di casa e salutai i miei genitori e mio fratello. Cominciai a camminare per arrivare a scuola, che, sfortunatamente, era abbastanza lontana.
Dopo ben 45 minuti arrivai a scuola.

La prima cosa che notai furono le ragazze. Mi squadrarono da capo a piedi per poi sussurrare qualcosa alle amiche. Io le ignorai, non mi importava quello che gli altri pensavano di me.

Non ero ricchissima, ma non ero neanche una barbona. Erano loro ad essere delle viziate figlie di papà.

Immersa nei miei pensieri non mi accorsi di essere andata a sbattere contro qualcuno.

"Oddio scusa, non volevo"

La ragazza difronte a me mi sorrise.
Allora non sono tutte oche, pensai.

"Figurati, non lo hai fatto apposta, o almeno lo spero. Comunque io sono Lola"

"Evelyn per gli amici Eve"
Sorrisi, ero contenta di avere incontrato una persona con un cervello lì dentro.

"Senti, so che probabilmente ora non ti troverai a tuo agio, ma in realtà non siamo tutti così"
Mi indicò le ragazze di prima, che ora stavano ridendo falsamente per chissà quale cazzata. Notai che erano vicino a dei ragazzi molto carini, che ridevano insieme a loro.

Poi spostai lo sguardo su una biondima e la vidi mentre stava limonando con un ragazzo.

Storsi la bocca per il disgusto.

Ma non si vergognano?, pensai.

Guardai Lola e lei alzò le spalle.
"Qui capita spesso, non ci puoi fare niente"

"E i professori?"

"Si fanno i cazzi propri"

Cosa? Ma in che razza di scuola ero capitata?

Sospirai e seguii Lola che si stava dirigendo verso un'aula.
Mi sedetti di fianco a lei e guardai fuori dalla finestra. La scuola aveva un giardino gigantesco, quasi il triplo di quello della mia vecchia scuola.

Dopo qualche minuto il professore iniziò a fare l'appello e poi a spiegare la lezione. Io non l'ascoltai neanche, ero troppo presa dai miei pensieri.
Quello non sembrò notare la mia distrazione perché continuò la sua lezione tranuillamente.

Quando arrivò l'ora dell'intervallo Lola mi trascinò nella mensa.

"Dai vieni, devo presentarti agli altri"

Lola si fece strada fra i tavoli e solo quando arrivammo all'ultimo mi lasciò finalmente il polso.

"Ragazzi lei è Evelyn"

"Eve per gli amici" Precisai io.

Come se ne avessi.

Ma vaffanculo a te coscienza!

Squadrai tutti i ragazzi seduti al tavolo. Uno di loro era quello che avevo visto limonare stamattina.

Magnifico, pensai ironicamente.

"Ciao io sono Morgan"

Una ragazza dai capelli rossi si alzò e mi piombò davanti.

"Finalmente qualcuno di nuovo, qui ci sono sempre le stesse persone, cominciava a diventare noioso"

"Guarda che ti ho sentito"
Un ragazzo si mise di fianco a lei e le lascio un lieve bacio sulle labbra,quindi supposi fosse il suo ragazzo.

"Matt" Disse e mi porse la mano.
Io gliela strinsi e gli sorrisi.

Bene, mi ero già fatta tre amici in poche ore, un vero record per una persona asociale come me.

Mi voltai ancora verso il ragazzo di prima, che sembrava non essersi ancora accorto della mia presenza, cosa che mi fece irritare parecchio.

Morgan tossicchiò rumorosamente.
"Trent"

Finalmente il ragazzo, che scoprì chiamarsi Trent, si voltò.

"Cazzo vuoi?"

Fine, davvero.

"Sai, qui ci sarebbe una nuova ragazza" Continuò lei.

"Quindi?" Disse lui in tono arrogante.
Lo avrei strozzato, giuro.

"Quindi dovresti salutarla idiota"
Stava perdendo la pazienza pure lei.

"Non ne vedo il motivo. Anzi mi chiedo cosa ci faccia tu qui" Si girò verso di me.

Ma stò qua ha dei problemi. Cosa vuoi che ci faccia qui? Ci studio è ovvio.

Prima che potessi dirgliene quattro lui continuò il suo "intelligente" discorso.

"Veramente non capisco. Questa dovrebbe essere una scuola per ragazzi di buona famiglia, non per semplici contadini"

Ma come osava?

"Non sono una contadina, mio padre lavora in ufficio"

"E dove?"

"Alle poste" Sussurrai, ma lui dovette sentirlo perché si mise a ridere e con lui quell' ochetta che gli aveva baciato il petto fino a poco fa.

Delle calde lacrime cominciarono a scorrere lungo il mio viso, ma le ricacciai subito indietro. Non mi sarei umiliata tanto.

Corsi verso il bagno, ma non sapendo dove si trovasse lo trovai solo dopo un po'. Mi rinchiusi dentro e cominciai a piangere.

Non mi ero mai vergognata di mio padre prima, lo avevo sempre considerato il mio eroe.

"Ehi"

Sobbalzai di colpo, ma quando vidi che era solo Morgan mi tranquillizzai.

"Senti, lo so che mio fratello è uno stronzo, ma in fondo ha un cuore d'oro"

Molto in fondo, pensai, poi mi ricordai di un piccolo particolare che aveva appena detto.

"TUO FRATELLO?"

Ero a dir poco sconvolta, povera Morgan, chissà come ci si sentiva ad avere un fratello così, che poi lei vedeva 24 ore su 24.
Forse non proprio 24 su 24, ma comunque un sacco di tempo.

"Già, mio fratello, perché?"

"Niente"
Avevo appena trovato un'amica e non volevo perderla per una sciocchezza del genere.

Mi feci coraggio ed insieme uscimmo dai bagni. Il resto della giornata passò veloce e quando arrivai a casa non salutai nemmeno i miei genitori.

Corsi direttamente in camera mia e mi sedetti sul letto, pronta ad una giornata di compiti, che quei bastardi di professori ci avevano dato anche il primo giorno.

Ciaoooo
Questa è la mia prima storia e quindi non sono ancora molto brava a scrivere, ma vorrei sapere comunque se la storia vi stia piacendo.
Baci😘😘😘😘
Alla prossima

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