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Quella bastarda di una sveglia cominciò a suonare senza sosta interrompendo il mio adorato sonno.
Mugugnai un po' e mi alzai.

Mi diressi verso la cucina dove vi trovai mio fratello maggiore, Harry.
Si stava ingozzando con chissà cosa quando mi notò.

"Ciao", mi disse euforico.

Per lui cambiare città non era stato affatto un problema, anzi non vedeva l' ora di andarsene da quel "buco sperduto" come lo chiamava lui.

Peccato fosse l'unico. Persino i miei genitori in realtà non erano entusiasti dell'idea, ma data la nostra situazione economica non avevano potuto fare diversamente.

Lo salutai pure io e mi sedetti accanto a lui.

"Come è andato il primo giorno?"

Avevo sperato con tutto il cuore che non me lo chiedesse, ma ora lo aveva fatto, quindi dovevo raccontargli una bugia. Non mi piaceva mentirgli, ma ogni cosa che gli dicevo lui la diceva ai nostri genitori e io non voglio netterli di cattivo umore.

"Meravigliosamente", risposi, sperando che mi credesse.

Lui alzò un sopracciglio e mi guardò male.

"Lo sai che sei una pessima attrice e, comunque dovresti sapere anche che vado nella tua stessa scuola e quindi ho visto la piccola scenata in mensa"

Lo guardai male, mio padre era molto severo, mi avrebbe punito per questo. Sperai vivamente che Harry non avrebbe raccontato la storia si nostri genitori. Mio fratello tendeva spesso a fare la spia. Noi due non avevamo esattamente un rapporto fraterno e non eravamo mai andati d'accordo. La verità è che avevamo due caratteri diversi, lui era il cocco dei nostri genitori, mentre io cercavo di esserla, ma fallendo miserabilmente ogni volta.

Il punto è che i miei genitori non conoscevano veramente mio fratello, io sì. Mio padre lo lodava per tutti i voti che riceveva, ma in realtà Harry li comprava tutti, non ce ne è uno che se lo fosse meritato da solo.

Come facevo a saperlo? Semplice. Ogni volta che sapevo che mio fratello aveva un compito lo spiavo e registravo quello che diceva attraverso il cellulare.
Ormai avevo collezionato parecchie registrazioni e non vedevo l'ora di usarle. Di certo le avrei utilizzate per ricattare mio fratello, ma volevo qualcosa di speciale, di unico, qualcosa da farmi risultare spaventosa ai suoi occhi.

Sembravo un serial killer?
Probabile, ma, fidatevi, lo sareste sembrati anche voi con mio fratello fra i piedi.

"Ehilà bella addormentata svegliati o farai tardi a scuola"

Solo allora mi resi conto di essere in macchina con mia madre che mi guardava con aria interrogativa.

"Allora scendi o devo buttarti giù dal marciapiede?"

A quel punto annui e scesi dalla macchina. Ritrovarmi di nuovo davanti a quell'edificio mi incuteva paura, sperai tanto che il secondo giorno sarebbe stato migliore del primo, ma ci credevo poco.

"Ed eccoti di nuovo quaaa!! Sinceramente pensavo che dopo ieri non ti saresti più fatta vedere"
Una testa piena di capelli rossi è ricci spuntò fuori dal nulla ad un palmo del mio naso.

"Ciao Morgan", la salutai educatamente e le porsi la mano.

Lei, invece mi abbracciò.

"Ma quanta formalità oggi signorina", mi prese in giro.

"Dai vieni che ti faccio fare il giro della scuola"

"M-ma veramente io non vorrei d-disturbarti"
Stavo balbettando, roba da matti. Era da tanto che non mi succedeva e pensavo che effettivamente non sarebbe più successo, credevo si essere guarita, ma a quanto pare non è successo.

"Disturbo e quale disturbo scusa? Non vedo l'ora di mostrartela"
Morgan era decisamente troppo euforica per i miei gusti.

"Io penso che diventeremo grandi amiche e tu? Lo pensi anche tu vero? Non vedo l'ora di poterti invitare a casa mia. Perché tu ci verrai a casa mia giusto?"
Non sapeva stare zitta e ora stava pure saltellando e battendo le mani.

"G-già"
Maledizione ancora. Fortunatamente si stava avvicinando la prossima visita mensile dal dottore.

"Dai vieni"
Detto questo mi trascinò dal braccio e ciò mi fece girare abbastanza la testa.
Lei stava correndo, ma io non potevo, non ero ancora in grado di correre.
Per mia enorme fortuna in quel esatto istante suonò la campanella.

"Uffa che palle", si lagnò Morgan e il sorriso abbandonò il suo viso.
"Già", mentii io.
"Magari potresti venire da me oggi, dai ti prego ti prego ti preeego"
Morgan si giocò bene la mossa degli occhioni dolci perché accettai.
Dopoditutto cosa sarebbe potuto succedere?

"Fantastico allora. Che lezione hai adesso?"

"Ehm tedesco penso"

"Allora ci vediamo direttamente da me dopo la scuola. Questo è l'indirizzo"

Mi porse un foglietto con su scritto il suo indirizzo, ma la cosa strana è che era scritto a computer come se avesse saputo che avrei accertato.
La guardai con aria interrogativa e lei come se mi avesse letto nel pensiero mi rispose.

"Ce ne ho a migliaia di foglietti così, penso siano molto utili, specialmente quando un ragazzo carino vuole sapere dove abito. Ne ho distribuiti molti ultimamente, peccato che mio fratello lo abbia strappati dalle loro mani. Non lo sopporto"
Megan fece il finto broncio e incrociò le mani sotto il seno.

Questa scena mi fece ridere. A me, invece, il fratello di Megan sembrava dolcissimo. Anche a me sarebbe piaciuto avere un fratello geloso di me. Invece Harry se ne fregava altamente di me.

"Quindi oggi pomeriggio va bene?"

"Sì perfetto a dopo"

"A dopo"

N/A
Salve a tutti
So di essere mancata per un tempo quasi infinito, ma non trovavo davvero il tempo per pubblicare.
Comunque ora l'ho fatto.
Continuo la storia a 7 voti e 10 visualizzazioni.

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