O ero scema io oppure Morgan mi aveva dato buca. Probabilmente tutti avrebbero optato e per la seconda opzione, me compresa.
Era mezz'ora ormai che la stavo aspettando sotto casa.
Le mie dita avevano quasi perso la propria sensibilità dal suonare ripetutamente quel maledetto campanello, ma niente.
In un primo momento pensai a un ritardo, poteva essere sotto la doccia e non aver sentito, oppure poteva essere uscita un attimo, ma la cosa più probabile era che mi avesse preso in giro come ormai facevano tutti.Stavo per tornare a casa quando da dietro l'angolo vidi dei capelli rossi molto famigliari.
Morgan spalancò gli occhi a vedermi, come se non mi aspettasse. La vidi venirmi incontro e finalmente parlò."Cosa ci fai qui giù?" Sembrò pensarci un attimo solo e poi la vidi incazzarsi.
"Quel coglione di mio fratello, gli avevo detto chiaramente di aprire quando ti saresti presentata!!!"Mi prese per il braccio e comincio a trascinarmi su per le scale.
Andava talmente veloce che mi capitò di inciampare più volte, io non potevo correre, non ancora.Lei si fermò solamente all'ultimo piano e infuriata com'era entrò con gran passo nella casa. Io avevo il fiatone ormai, ma la seguii.
Appena entrati notai la bellezza di quel posto.
Era in stile moderno, c'erano finestre praticamente dappertutto, era molto luminoso e il loro televisore sembrava il triplo più grande del mio e probabilmente era così. Seguendo Morgan arrivai in una camera piuttosto spaziosa, quello di cui non mi ero ancora accorta era che quel coglione che mi aveva umiliato il giorno prima in mensa stava davanti a noi con sguardo di sfida, sopracciglio inarcato e un sorriso strafottente in volto."Tu.." Cominciò Morgan in tono minaccioso.
"SEI UN PEZZO DI MERDA, UNA TESTA DI CAZZO, UN ABORTO FINITO MALE"
Sembrava essersi sfogata del tutto e finalmente la dolce Morgan di ieri tornò di nuovo davanti a me.
"Ora che ti ho sfottuto abbastanza possiamo andare, viene Eve"
Ma non finì lì, prima che noi potessimo andare Trent scoppiò in lacrime minacciando la sorella."Guarda che lo dico alla mamma"
Le lacrime gli rigavano il volto e un ghigno mi spuntò sul viso, in quel momento avrei goduto, peccato che non fu quello che successe.
Trent era seduto davanti a noi con aria menefreghista."Ora che hai finito di rompere le palle, potresti farmi l'enorme favore di toglierti dai coglioni, tu e la piccola Heidi"
Che???!!! Ma come si permette!! Ma non finisce qui, va bene una volta ma non sono un giocattolino che può usare quando si annoia.
"Senti brutto figlio di papà vedi di chiudere quella bocca che continua a sparare cazzate che non faresti un favore solo a me ma anche a tutte le persone che ti circondano"Lui rimase stupito per un attimo probabilmente sorpreso dalle mie parole, ma poi stranamente mi sorrise. A quel punto Morgan scoppiò a ridere e mi trascinò nella sua camera.
Era molto bella con poster di persone famose dappertutto, il suo letto matrimoniale era coperto da un lenzuolo rosso che non c'entrava assolutamente con la stanza.
Mi guardai meglio intorno e stupita spalancai la bocca non essendomi accorta che ogni parete della sua camera era dipinta con un colore diverso. Verde, azzurro, rosso e blu."Sono i colori dei quattro elementi"
Mi rispose lei nemmeno mi avesse letto nella mente.
"Mi piace pensare di avere tutto nella mia camera. Mi piace pensare a lei come il mio rifugio, come il mio mondo, un mondo che gli altri non possono turbare a loro piacimento come quello reale, un mondo dove solo io regno"Annuì stupita dalle sue parole e mi sedetti sul letto.
"Rosso il sentimento dell'amore"
Morgan quasi sussurrò e feci parecchia fatica a sentirla, ma ci riuscii comunque.
Capii che doveva essere un argomento delicato e quindi non parlai più.
Dopo alcuni secondi di silenzio lei balzò in piedi facendomi prendere uno spavento e si mise davanti a me.
"Mmh, no decisamente non ci siamo"
Mi osservo profondamente quasi volesse scannerizzarmi e poi piegò la testa da un lato e poi rise, rise così forte che quasi mi si perforò il timpano.
"Aaaaaah dai ma come siamo serie"
Mi prese il braccio strattonandomi fuori dalla stanza.
Cominciai davvero a chiedermi che problemi avesse, ma poi mi venne il dubbio, che magari fossi io la persona con dei problemi.
Scossi la testa come per rassicurarmi e Morgan mi guardò male.
"Ma come no? Daiii!"
Che?E ora cosa avevo fatto? Alzai lo sguardo e la vidi sporgere il labbro e fare gli occhi dolci come facevo io all'età di tre anni come se mi volesse chiedere il permesso di qualcosa.
Anzi probabilmente me lo aveva pure esplicitamente chiesto ma ero troppo immersa nei pensieri per aver sentito.Lei mi indicò qualcosa al di là di una alta staccionata e solo ora mi accorsi che eravamo uscite in giardino, è che giardino!! Era gigantesco e c'erano due piscine una accanto all'altra.
"Una è con l'idromassaggio l'altra senza, di solito la usano più i bambini come Ethan, nostro fratello minore"
Mi rispose lei con tono ovvio avendo notato come osservavo le due piscine.
Incredibile, non una, ma due piscine, a casa mia era già tanto che avessi un bagno oltre alla doccia."Ma quindi cos'è che volevi?"
Mi girai verso di lei non avendo ancora capito"
Morgan mi fece un sorriso a 32 denti come se la mia domanda fosse già una risposta positiva.
"Allora vedi oltre la staccionata c'è la casa dei nostri vicini e..."
Si fermò un po' titubante come se sapesse che le avrei detto di no.
"E..." La incitai io.
"E...beh..loro hanno una casa..."
"Ma non mi dire" Commentati sarcastica non capendo dove volesse arrivare.
"E anche una piscina.."
"Come voi ok grazie per l'informazione" Finii io la sua frase cominciando a sospettare il suo intento.
"Quindi..."Continuo lei ma venne interrotta da me.
"Quindi vado a casa si è fatto tardi" Dissi facendo finta di guardare l'orologio sul mio polso anche se lì non vi era presente.
"Ma sono le quattro" Commentò lei.
"Già le quattro oddio!!" Provai a recitare io con scarsi risultati.
"Sei qui solo da un'ora" Mi fece presente Morgan.
"Comunque..." Continuò "Io ecco volevo chiederti se ti andasse di cioè insomma...fare un bagno nella piscina dei vicini?"
Cosa? Ma anche no? E poi che senso aveva dato che loro avevano due, non una ripeto due piscine?
"Ma se ne hai due di piscine nel tuo giardino!" Sbottai io.Lei mi guardò come se avessi appena bestemmiato e mi rispose.
"Ma così è più eccitante" Le vidi brillare gli occhi per un attimo, ma poi le si spensero.
"Non fa niente se tu però non vuoi non se ne fa nulla"
Potrei sentire una nota di tristezza nella sua voce.
"Non fa niente" Ripeté.Mi fece tristezza al cuore che per un attimo fui tentata dall'accettare, ma poi lei scosse la testa e un sorriso le rispuntò sul volto. Gli sbalzi d'umore di questa ragazza mi stavano facendo impazzire.
"Vieni ti faccio conoscere Ethan"
"Ch..?? Non feci in tempo a chiedere che lei mi trascinò per la maglietta verso la casa è per tutto il corridoio che sembrava non finire mai. Madonna è proprio fissata col trascinare le persone. Per una frazione di secondo provai pena per il fratello, solo per una frazione di secondo."Ed eccoci qua" Annuncio lei spalancando la porta con un sorriso raggiante neanche avesse scoperto l'America.
Davanti a me vidi un bambino di all'incirca sette anni con un'espressione incazzata e vicino a lui una bambina della stessa età che li teneva le mani.
Che carini, mi ritrovai a pensare.
"Tu..."
Il piccolo Ethan punto il viso contro la sorella che fece una finta faccia sorpresa.
"Io?" Chiese lei indicando come se lo stesse prendendo in giro.
"Si tu! Impara a bussare voglio la mia privacy!" Ethan sbatté i piedi contro terra e mi controllati a non ridere davanti a quella scena buffa.
"Il mio fratellino ha la ragazzaaaa"
Comincio a urlare lei cercando di abbracciare il fratello, ancora incazzato con lei.
"Non chiamarmi fratellino, sono grande ormai"
"Ma se hai solo sei anni" Lo riprese la sorella"
"Ne ho otto" Frignò lui esasperato come se non fosse la prima volta che Morgan sbagliasse la sua età.
"Sei comunque piccolo"
"Non è vero"
"Sì che lo è"
"No!"
"Sì!"
"E tu che dici?" Il fratello di Morgan si girò verso di me.
"Io?" Chiesi spalancando gli occhi.
"Si tu! Sei sorda per caso?!"
"C-cosa n-no" mi difesi prontamente.Si prontamente un corno.
Zitta coscienza!
Morgan e Ethan mi guardavano entrambi con gli occhi assottigliati a due fessure."Ecco io"
"Tu..?!" Lo sguardo di Ethan era pieno di sfida come se volesse sapere se avrei risposto giusto. Quel bambino mi incuietava.
"Ma certo che è grande!" Mi rivolsi a Morgan sperando che capisse la mia situazione. Non volevo che quel bambino mi uccidesse!
"Che?! Ma ha solo sei.."
"Otto!" La interruppe lui alzando gli occhi al cielo.
Sentii la sorella borbottare qualcosa sulla stupidità del fratello e lui fare lo stesso.
"Comunque ora devo andare" Annunciai, si era fatto davvero tardi ed ero sicura che mia madre mi avrebbe ammazzata per non averla avvertita che oggi avrei passato il pomeriggio fuori.
"Ehm..ok, a domani allora"
"A domani" La salutai io.Mi accompagnò fino alla porta e poi tornai a casa.
Suonai al campanello e mi aprì mia madre con un'aria abbastanza incazzata, non avessi mai suonato a quella porta..
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Fuori dalla mia portata
RomanceEvelyn Williams è sempre stata una ragazza qualsiasi, senza pretese, ma grazie al lavoro del padre si dovrà trasferire. Compiendo dei sacrifici Evelyn riesce ad entrare nella scuola dei suoi sogni, tutto le sembra perfetto, finché non incontra Trent...