PRIMA PROVA

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Quattro settimane...

Quattro settimane nonché ventotto giorni, seicento settantadue ore, quarantamila trecento venti minuti. Questo è il tempo che mi rimane prima che la mia semplice vita venga stravolta.

Il giorno del mio diciannovesimo compleanno senza alcun ombra di dubbio verrò prelevato dalla mia casa e trascinato al quartier generale per essere arruolato.

Non è di certo quello che voglio, ma grazie ai miei genitori, tra i più ricchi imprenditori di questo pianeta, ho un posto assicurato nell'esercito. Ebbene si, tra quattro settimane inizierà il mio addestramento, un addestramento severo, intransigente, mi insegneranno a fare del male alle altre persone, a combattere per tenere tutto e tutti sotto controllo!

Il governo attualmente al potere è composto da persone malvagie, hanno istituito questo esercito per piegare alla loro volontà tutti i ribelli di questo piccolo pianeta.

Come si fa ad imparare delle cose così terribili andando contro alla propria indole? 

Semplice!

 Ad ognuno di noi verranno cancellati i ricordi, in buona sostanza verremo riprogrammati in modo da non incorrere in nessun fallimento.

Sarà così che, piegandomi al volere comune, perderò tutto, ogni minima cosa ottenuta durante la mia esistenza, ogni sentimento e la cosa che più mi terrorizza è che perderò anche il ricordo dell'amore della mia vita, la persona senza il quale nulla avrebbe più un senso. Filippo.

Filippo è il mio ragazzo, la persona migliore che io abbia mai conosciuto, credo di averlo amato fin dai primi anni di scuola quando è stato trasferito nella mia classe. Ogni giorno dopo la scuola lo accompagnavo al centro dove era costretto a vivere dopo la morte dei suoi genitori. Più passavano i giorni più noi diventavamo sempre più intimi condividendo qualsiasi pensiero, qualsiasi azione, fino a che ci siamo resi conto dell'immenso amore che ci legava.

Ricordo bene il giorno in cui confidai ai miei genitori di amare Filippo, un altro ragazzo. Non hanno mai accettato di buon grado il fatto che io fossi omosessuale, ma dal canto loro avevano sempre la certezza che un giorno tutto questo sarebbe finito. Quel giorno sta per arrivare.

Ho sempre avuto la possibilità di essere un vincente, la natura mi ha donato delle gambe lunghe e forti come i tronchi delle querce, tutto il mio corpo è tonico e muscoloso e sotto pelle ho come uno strato protettivo duro come il marmo.

Se per ipotesi mi sparassero ci sono alte probabilità che sia il proiettile a frantumarsi e non di certo il mio corpo.

Avrei potuto fare qualsiasi cosa, le mie gambe fanno si che io corra come il più veloce degli esseri viventi che abita questo pianeta e che io salti così in alto da poter toccare le nuvole.

Ho sempre eccelso in tutti gli sport che mi hanno fatto sperimentare e non mi sono mai stancato durante nessun tipo di allenamento, nemmeno il più faticoso.

L'unica cosa che mi ha impedito di essere un vincente è il fatto che non ho mai avuto la stoffa del leader, non sono fatto per impartire ordini e impormi agli altri.

I miei genitori, Bianca e Tancredi, hanno sempre puntato tutto su di me, il loro unico figlio maschio. Immaginate la loro delusione nel avere un figlio omosessuale e che non punta per nulla all'avere il tanto ambito successo, molto probabilmente se loro non fossero stati così ricchi e facoltosi io non potrei essere reclutato e di certo non sopravvivrei a questo governo crudele ed altamente omofobico.

So benissimo che cosa rischio non arruolandomi, ma sono più che certo di non essere disposto a rinunciare a Filippo. La cosa fondamentale è che nessuno mai in queste settimane dovrà sospettare minimamente delle mie intenzioni.

Concorrente di NON IL SOLITO CONCORSO Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora