"Lei era l'amore della mia vita"

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A/N: È una one-shot molto triste. Vi avviso hahaha. Buona lettura! :)

"Ha rimasto solo due mesi di vita. Mi dispiace molto,"

Quando Taylor ti aveva confessato di avere il cancro al quinto stadio, che presto hai scoperto che era all'arteria polmonare, sei impazzita. Non avevi detto altro che "Andrà tutto bene." alla ragazza. Ma non andava tutto bene.

Avevi trattenuto le lacrime quando te lo aveva detto, il suo respiro era fiaco, e c'erano delle macchie di sangue sulla superficie della sua maglietta.

Lo hai fatto per lei. Non hai pianto per lei. E, quella sera, quando le avevi detto che saresti andata un attimo fuori per prendere delle cose, sei rimasta lì, nel giardino di casa sua, a piangere.

Hai buttato la tua borsa per terra, la hai calpestata, e tutto quello che volevi fare era semplicemente urlare, e poter fare qualcosa per Taylor.

Quando, un mese dopo, l'hai accompagnata all'ospedale. Lei aveva quella tosse che ti faceva rabbrividire ogni volta che la sentivi, e ti chiedevi come tutto questo poteva succedere in così poco tempo.

"Karlie," aveva sospirato il dottore, e per compassione, ti aveva messo una mano sulla spalla. "Non ci sono cure, mi dispiace. Non posso fare nulla,"

"Lei deve fare qualcosa!" avevi esclamato. Potevi sembrare arrabbiata, ma eri solo triste di non poter fare nulla. Stare lì, e guardare a bordo campo.

"Mi dispiace," aveva ripetuto. E tu hai girato il capo verso destra, ed eri stata colta di sorpresa quando hai visto un paio di occhi azzurri incontrare i tuoi.

Ti eri girata di nuovo verso il dottore, e in un sussuro, avevi detto,"Io la devo sposare." E lui, ti aveva solamente guardato con un espressione vuota.

~~~

Erano passate due settimane da quando tu hai iniziato a chiamare Taylor, tua moglie. Le sue condizioni peggioravano, ma lei si rifiutava di stare nell'ospedale.

Voleva passare tutti i suoi giorni lì, con te, tra le tue braccia.

Ma quando, due settimane dopo, il suo respiro era fiaco e corto, avevi insistito a portarla in ospedale.

Eravate arrivate là, e subito i dottori la avevano stesa su un lettino, e ti veniva da piangere. Volevi piangere, ma volevi fare la forte per tua moglie, per Taylor.

"Come ti senti?" hai chiesto con una voce piccola e bassa. Ti sei seduta di fianco a lei, e le hai preso la mano nella tua, e l'hai stretta, forte.

"Meglio, ora che tu sei qui con me," ha risposto, dandoti uno dei suoi sorrisi migliori.

La hai guardata con un triste sorriso, ti faceva così pena vederla in quello stato. Quando la avevi conosciuta, cinque anni fa, era la ragazza più forte e dolce che avevi mai conosciuto. E ora, vederla in questo stato, così debole, il viso pallido e le labbra screpolate, non sapeva più dove era andata quella ragazza forte.

"Voglio andare in Brasile," dice debolmente, interrompendo il silenzio e il rumore dei tuoi pensieri.

"Come?" chiedi confusa.

"Voglio andare in Brasile, oggi," ripetè un po' più forte.

Scossi la testa. "Non possiamo Taylor, tu stai--"

"Morendo. Già," finì. Lasci un sospiro, e senti la sua mano che stringe la tua.

"Io ti amo." dice lievemente, mentre una lacrima solca entrambe i vostri visi. Le sorridi.

"Ti amo anch'io,"

"Allora portami in Brasile," replica, con un piccolo sorriso in volto.

Tu ti alzi, e le dici che saresti arrivata subito, e vai di nuovo dal dottore.

"Vuole andare in Brasile," dici, e lui spalanca gli occhi.

"Non è possibile," risponde lui, continuando a scrivere in una cartella.

"Lei--"

"Non può. Sta morendo, Karlie. Sa' che la morte è vicina. Non te lo dice, perché sa' che ti distruggerebbe. Quindi ti chiede di portarla in un posto che le piace. Ma lei sta morendo. Non penso potrà vedere il tramonto di questa sera." ti dice con un triste sorriso. Gurda oltre le tue spalle, verso la ragazza malata che tu chiami moglie, e aggiunse, "Devi solo stare con lei, ora,"

~~~

Ti stendi di fianco a lei, e metti il suo viso nel tuo petto, e le baci la cima della sua testa. "Ti amo," sussurri. "Ti amo," dici di nuovo.

L'unico rumore della stanza è il suo respiro fiaco e debole, che riempiva le tue orecchie come un suono straziante.

Ripeti di nuovo quelle parole per dieci volte e prendi le sue mani bianche e fredde tra le tue. "Stiamo andando in Brasile?" chiede con una voce più bassa di un sussurro.

"Sì, stiamo andando," rispondi, mentre due lacrime attraversarono le tue guancie.

"È la spiaggia questa luce bianca?" chiede con un sorriso. Lasci che un singhiozzo esca dalle tue labbra.

"Sì. Siamo in spiaggia. Le vedi le onde? Sono belle. Senti gli uccelli? Sono dei gabbiani," dici calma, mentre il suo respiro rallentava.

Continui a ripetere quelle cose, e quando la senti tirare un forte respiro, senti che lascia un piccolo gemito, e il suo respiro non lo senti più. La stanza è silenziosa e tu guardi il suo viso, calmo e pacifico. Ti sembra di vedere la sua vita alzarsi davanti a te, e fluttuare verso l'alto.

Se ne era andata.

~~~

Ti sei messa un vestito nero. Ti guardi allo specchio e lasci un forte sospiro.

"Karlie?" senti la sua voce oltre alla porta.
"Arrivo," dici, e solo ora capisci quanto la tua voce tremava.

Esci dalla stanza e vedi tua mamma con un vestito nero e una pochette del medesimo colore. "Sei pronta?" ti chiede.

Tu stringi i pugni, e scossi la testa. "No," dici.

"Andiamo, dai," dice, e ti prende la mano. Ti accompagna fuori e dentro la macchina.

Il viaggio è stato silenzioso, e fuori le nuvole sembravano urlare.

"Spero non piova," dice tua mamma, mentre scendete dall'auto e camminate verso il cimitero.

Il vento era lieve, e ti accarezzava le spalle scoperte.

C'erano i familiari di Taylor, i tuoi, e qualche amico vicino.

Non ti sei nemmeno accorta che la messa era iniziata che i tuoi pensieri erano concentrati solo sulla bara color cioccolato davanti a te.

"Qualcuno vuole dire qualcosa?" chiede il prete, e tu ti fai avanti, tirando fuori il biglietto che ti eri preparata.

Non appena ti trovi davanti al piedistallo, ti rendi conto che le parole che avevi scritto erano inutili e inadatte. Così, inizi.

"Tre giorni fa è morta l'amore della mia vita. Non è divertente? Una massa enorme, chiamata da quei pazzi con il camicie, tumore, ha preso la vita di mia moglie. Una cosa, dentro il suo torace, le ha tolto la vita, le ha tolto il respiro. Ma quello, quel tumore, non ha solo tolto la sua vita a mia moglie, ma ha tolto anche una parte di me, ha portato via una parte di me. E non glielo perdonerò. Mai." dici. Guardi in mezzo alla gente, cercando quei occhi azzurri di cui ti sei innamorata, ma non li hai trovati.

Guardi il cielo, e la vedi. È lì, che ti sorride dall'alto. E ora, guardando di nuovo l'azzurro dei suoi occhi, ti innamori ancora un po' di lei, di quello che è e di quello che è stata. Sopra le sue labbra c'erano scritte quelle parole che vi siete dette tante volte, ma che non avevi sentito abbastanza. Sopra di quelle labbra, c'erano scritte quelle tre parole:

'Ti amo, Karlie.'

Stroboscopica || Collection of Kaylor One-ShotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora