Verbena e sangue

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LuogoSconosciuto, notte del Mardi Gras 2016

< Signora Francesca, ce l'ho fatta! > disse orgoglioso l'uomo rivolgendosi alla donna elegante che osservava Caroline conattenzione < E' la vampira che vive con Rebekah Mikaleson in quel college che ci aveva indicato David. >

< Ne sei sicuro? > insisté Francesca Guerrera.

< Si. L'avevo vista nella foto che David mi aveva inviato, si vedeva bene la ragazza in compagnia di Rebekah Mikaelson. Ho controllato anche documenti nella borsa: è lei! > spiegò il licantropo indicando la borsa aperta gettata in un angolo della stanza.

< Bene! > esclamò rassicurata Francesca < Cominciamo ad interrogarla. Non posso più attendere. La sua improvvisa visita a New Orleans non mi sembra affatto casuale. >

Il licantropo infilò le mani sotto le ascelle di Caroline che si stava fingendo svenuta, per issarla a sedere con uno strattone, poi le diede uno schiaffo per tentare di svegliarla. Caroline aprì gli occhi di colpo e vide che era legata mani e piedi con una striscia di cuoio intrisa di verbena, che le bruciava la pelle. Era appoggiata a una parete di quella che poteva essere una casa abbandonata. Sugli arredi c'erano ancora dei teli per preservarli dalla polvere, ma sul tavolo al centro della stanza c'erano molti fogli sparsi.

Nella stanza non c'era nessuno tranne Caroline e i due rapitori licantropi.


< Cosa volete da me? Chi siete? Perché mi trovo qui? > iniziò subito a chiedere Caroline.

< Quante domande ragazzina! > esclamò indispettito il licantropo.

< Vogliamo informazioni, nient'altro. > disse pacatamente Francesca avvicinandosi a Caroline < Sulla bambina di Klaus e Hayley. Devi dirci dove la state nascondendo e con chi! >

< Klaus e... No! Non è possibile! > esclamò incredula la vampira agitandosi < Vi state sbagliando! >

Il licantropo fissò la bionda vampira che stava chiudendo le mani a pugno, iniziando a ringhiare.

< Forse non lo sapevi? > domandò l'uomo con aria divertita < Klaus sembra essere proprio un libertino. Dopo Hayley c'è stata quella strega, quella rossa, come si chiamava? >

< Gènevieve. > rispose sorridente Francesca togliendo la giacca grigio perla del suo tailleur < Una bellezza raffinata ed elegante. D'altri tempi. >

Il licantropo maschio rise ancora più forte.

< Per non parlare di quella inutile umana. La nipote di Kieran. Gli gira sempre intorno. > commentò l'uomo < E' davvero così straordinario? Ha delle doti nascoste? >

Caroline ringhiò aspramente e snudò i denti in direzione del licantropo, che si acquattò e snudò i propri, in risposta a quel lamento di rabbia e dolore proveniente dall'anima ferita della vampira.


< Dateci un taglio. Entrambi. > ordinò Francesca < Non amo girare intorno al problema, quindi sarò diretta. Credo che la tua reazione esprima chiaramente la tua avversione nei confronti della madre. Non vedo come, adesso che sai la verità, tu non possa collaborare con me. >

< Non mi fido. Non ti conosco. > ringhiò Caroline < Potresti avermi mentito. >

In quel momento la testa le girava, si sentiva confusa e spossata. Ripensò alle parole di Rebekah, quando avevano parlato della nascita di Hope e dei suoi genitori:

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