Capitolo Due -The Easy Way... For The Crazy Pig-

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«Allora, sorellina, cosa hai scoperto?» Joerydan parlò continuando a guardare lo schermo della TV, qualche giorno prima aveva comprato una console e un paio di video games.

«Qualcosina.» rispose Astrakan, si sedette sulla poltroncina e si tolse le scarpe.

«Qualcosina... cosa di preciso?» domandò Joerydan e imprecò sottovoce quando la scritta "Game Over" lampeggiò sullo schermo.

«Qualcosa più di te sicuramente.» replicò lei, afferrò la scatola dei biscotti e ne prese uno alla cannella. «Lavora in un palazzo sulla Trentaquattresima.»

«E?» Joerydan spense la consolle, stanco di perdere, e si voltò verso la sorella.

«E nulla, non sono riuscita ad entrare.» Astra prese in mano un altro biscotto, anche se quello che aveva in mano non era ancora finito e si sedette sul letto del fratello. «Serve un badge o un appuntamento o una cosa simile. All'ingresso c'era un tipo alto e grosso, sembrava enorme.»

«Stai riempiendo di briciole il mio letto!» si lamentò Joerydan alzandosi dal pavimento sul quale era seduto. «E non potevi convincerlo?»

Astra sbuffò e chiuse la scatola, «So dove lavora, o almeno so in che palazzo lavora, per oggi è sufficiente!»

«No che non lo è!» gridò Joerydan. «Non lo è! Siamo qui da una settimana e non abbiamo scoperto praticamente nulla!»

Astra si alzò lentamente, guardò suo fratello e posò i biscotti sul tavolino, «Almeno io non passo il mio tempo a giocare a stupidi videogames!» afferrò la borsetta e uscì dalla stanza, chiudendo con forza la porta dietro di sé.

Si diresse verso le scale, e a ogni gradino imprecava sottovoce contro suo fratello.

Lei stava fuori quasi sempre, mentre Joerydan se ne stava in hotel, a mangiare schifezze e a giocare.

Respirò profondamente una volta uscita dall'hotel. Lentamente si diresse verso Central Park, camminando senza fretta, guardandosi attorno e stupendosi di ogni piccola cosa, anche della più insignificante.

Si fermò davanti ad uno dei laghetti e guardò alcune paperelle ferme sulla riva.

«Stupido fratello!» esclamò.

«I fratelli sono stupidi.»

Astrakan si voltò e spalancò la bocca sorpresa, un urlo fermo in gola. Guardò il ragazzo accanto a lei, le sue labbra carnose, le guance piene e gli occhi azzurri. Era uno dei ragazzi che stavano cercando!

«Stai bene? Sembra che tu abbia visto un fantasma.» il ragazzo fissò Astra preoccupato.

«Sì... sto bene.» rispose lei. «Assomigli a una persona... una persona che conosco.»

Lui non rispose e guardò il laghetto. «Perché è stupido?» domandò senza guardare Astra.

«Chi?»

«Tuo fratello.» rispose lui voltando appena la testa verso di lei.

«Ah.» Astra sospirò e pensò a cosa rispondere, «Ecco... io... diciamo che lavoro, mentre lui passa tutto il suo tempo in camera a non fare nulla.»

«Capisco.» il ragazzo si fermò e fissò una papera entrare nel laghetto, l'animale infilò la testa sotto il pelo dell'acqua; ad Astra sembrò preoccupato o forse deluso, o tutte e due le cose insieme.

«E tuo fratello? Cosa ha fatto?» domandò lei dopo un minuto di silenzio. Il sole aveva iniziato a tramontare.

Il ragazzo la fissò sorpreso, e Astra sorrise. «Diciamo che non gli piacciono alcuni aspetti della mia vita.»

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 24, 2013 ⏰

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