Capitolo 4

45 5 3
                                    

Jenelle :

Il mattino seguente mi svegliai con l'immagine di mia nonna di rimpetto a me, passò tutta la notte su quella poltrona scomoda per la sua età ad rassicurarmi, aveva il viso stanco ma non debole, lei era una donna forte, e desiderai che anche il mio bambino o la mia bambina, prendesse questo aspetto caratteriale da lei, io invece fui sempre una ragazza piuttosto fragile dal punto di vista sentimentale e fisico, ero capace di affezionarmi ad un gattino visto per strada e provare un senso di angoscia se nei giorni successivi non ci fosse stato più, ero così la solita cretina che si affezionava in modo troppo facile e che poi ne scontava le conseguenze, mi odiavo per questo, avrei voluto avere più controllo sull'emozioni e saper capire di chi fidarmi.
Senza fare troppo rumore scesi dal letto e con le punte dei piedi uscì dalla stanza facendo attenzione che nonna non si svegliasse, l'avrei voluta mettere nel letto ma il suo peso non era leggerissimo, ed io ero fragile e gravida quindi optai per lasciarla lì fino al suo risveglio, provai una enorme sensazione di sete quando entrai nella cucina e mentre iniziai a sorseggiare il succo di frutta digitai il numero di telefono di Matthew, ma diede occupato, il suo numero era sempre occupato e la cosa iniziò a darmi fastidio e iniziai a pensare a tremila cose tutte assieme e di conseguenza iniziai di nuovo a piangere sopraffatta dalle mie emozioni e dai miei ormoni messi a dura prova con la gravidanza, ero nel pallone, lo avrei voluto qui accanto a me per fargli capire quanto fosse importante questo momento per me, per lui e per noi, avrei voluto iniziare a fantasticare con lui sul nome del bambino e di come sarà bello poter sentirlo piangere quando vorrà la nostra attenzione ma lui era distante, era in Europa impegnato con il lavoro ignaro di tutto quanto.

<< ancora non si è fatto sentire?>> chiese mia nonna spuntando all'improvviso nella stanza con un fazzoletto in mano
<< nonna, vai a riposare, stanotte sei stata tutto il tempo su quella poltrona>> risposi prendendo il fazzoletto
<< guarda che in tempi di guerra si dormiva sul pavimento sotto i letti eh>> disse sorridendo, lei era sempre sorridente anche in momenti più delicati e questo dettaglio mi fece ricordare la signora Monica, una volta Matt mi raccontò di lei e di quanto fosse importante per lui, il pensiero mi intristi maggiormente.
<< Jenny stai tranquilla, tornerà il primo possibile e quando sarà qui le cose si sistemeranno, non avvelenarti il sangue per nulla>> disse lei preparandosi una tazza di caffè latte
<< a proposito ieri era arrivata una lettera per te, non l'ho voluta aprire quindi te l'ho messa sul tavolo del salotto, non so cosa sia>> disse indicando la stanza
*lettera, forse Matthew ti ha scritto una lettera, forse ti dirà che si è sbagliato e che stasera sarà di ritorno e ti riporterà a casa sua* pensò la mia mente poi però tutte le illusioni crollarono a terra e si ruppero come cristalli fragili, la lettera era firmata da Eveline persi due battiti solo leggendo il suo nome, aprire la lettera fu davvero difficile, non sapevo che aspettarmi da lei
" Cara signorina Jenelle Ramirez,
A causa di alcuni aggiornamenti di lavoro dovrò assentarmi per qualche settimana, affido a lei e alla signorina Kayla la gestione della Well Dressed, in settimana verrà un importante stilista a controllare alcuni dei nostri capi, mi raccomando siate professionali e cercate di accogliere con decenza il signor Jonathan, le sue credenziali potranno essere un punto di svolta per la nostra posizione sul mercato, tanti saluti Eveline Pocket.
P.s
Per quanto riguarda il resto, stia attenta a non ficcare il naso con la sua stupida curiosità.

La lettera mi lasciò stupita fino alle penultime due righe poi mi accorsi con chi stavo avendo a che fare per l'ennesima volta, sotto tutte quelle raccomandazioni Eveline mi mise all'erta su una sua prossima trovata e l'ansia iniziò ad entrare in circolo.

<< allora, che lettera è?>> chiese nonna facendomi spaventare
<<nonna! Per favore smettila di apparire di punto in bianco ogni volta, mi verrà un infarto>> dissi cercando di tranquillizzarmi << comunque niente, è una lettera di lavoro, niente di eclatante>> aggiunsi
<< ieri ho visto che è stata scritta da una certa Eveline Pocket, è il capo,?>> chiese lei guardandomi fissa, la sua curiosità era pari alla mia se non di più e lei non doveva sapere dell'esistenza di quella arpia per nessun motivo al mondo, ero sempre convinta che dietro all'omicidio di Jenna e di mio zio ci fosse lei e se mia nonna in qualche modo lo venisse a capire, era un problema << si, nonna è una normalissima donna in carriera più in gamba di me da anni>> dissi cercando di deviare il suo sguardo
<< sarà, ma nel tuo sguardo ho letto un filo di terrore >> disse ritornando in cucina, l'interrogatorio non era finito, era temporaneamente interrotto, prima o poi avrebbe scoperto qualcosa iniziando ad arrivare a capire, dovevo essere pronta anche a questa cosa da sola non ce l'avrei mai fatta.

Tentai nuovamente di rintracciare Matthew ma il suo numero diede inesistente quella volta, avvertì il cuore in gola, Eveline stava escogitando qualcosa, ne ero certa e si era assicurata che Matthew fosse il più lontano possibile per poter fare la prossima strage senza che potesse aiutarmi.

Entrando con violenza innata feci spaventare Kayla, il suo appartamento era stupendo e accogliente tanto che per una frazione di secondo mi tranquillizzai poi vidi la mia paura riflessa nei suoi occhi, avevo bisogno di un aiuto.

<< Jen che succede?>> chiese impaurita
<< Eve.. Evelin.. Eveline non c'è più>> dissi balbettando nervosa
<< in che senso non c'è più? È morta finalmente?!>> disse ironica appoggiando una mano sulla mia spalla
<<No! È partita ma anche Matthew non c'è più>> dissi di un fiato
<< ancora con questa storia Jen! Smettila di pensare che siano insieme, Matt è partito per lavoro giorni fa e lei tra qualche ora, ma in due campi distinti>> disse facendomi accomodare in salotto
<< dici che sono pazza?>>chiesi
<< oh si cara, sei la ragazza più pazza che io abbia mai conosciuto>> rispose lei
<< ah beh grazie!>>risposi fingendomi offesa e lei mi rispose con un sorriso << come procede la gravidanza?>> chiese cambiando discorso
<<tutto bene, ancora è una creatura troppo piccola per dare fastidio, a parte la nausea non si vede nemmeno un accenno di pancia,>> risposi alzandomi in piedi per farle vedere << seriamente Jen, sei troppo magra, devi iniziare a mangiare per due ora>> rispose brontolandomi, poi squillò il suo telefono e le risposi con un finto broncio

<< è lei>> disse con il labiale
"Oh cristo Eveline!"
<< si...certo...ah ah... va bene, si tranquilla... buon viaggio>> rispose Kayla chiudendo la chiamata con lei
<<parli del diavolo e spuntano le corna!>> disse lei diverita
<< smettila di riderci su e dimmi che ha detto>>
<<ma niente, mi ha ripetuto le stesse cose della lettera alla fine>> disse lei con non curanza
<<anche a te ha scritto?>> chiesi curiosa
<<si certo, ti ha citata anche >> disse ridendo una terza volta
<< anche nella mia ha fatto riferimento a te, posso leggerla?>> chiesi stupidamente
<<ehm ... okay.. >>
Dopo due minuti tornò con la lettera in mano e me la diede, con molta impazienza iniziai a scorrerla con gli occhi e notai due cose che mi fecero risalire, a lei non c'era il post scriptum in fondo alla lettera il che significava che era tutto programmato niente di statistico e poi nella sua lettera citava che sarebbe stata in Europa , nella mia lettera questo dettaglio mancava, quindi corresse intenzionalmente le versioni e il mio primo pensiero ricadde su Matt.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 02, 2016 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

L'ultima chanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora