The Gulliver's travels

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Negli ultimi periodi Zayn era cambiato, era più freddo, distaccato, come se mi nascondesse qualcosa, come se avesse paura di incrociare i miei sguardi.
Non avevo la minima idea di cosa potesse aver fatto.

Intanto nella band le cose andavano per il meglio, avevano sempre più successo.
Avevano già pubblicato un album: "Up All Night", ed ora stavano lavorando per il secondo.

Riguardo me invece tutto ciò che avevo studiato all'università non mi servì  per il lavoro che avevo intrapreso.
Avevo fin da piccola la passione per la fotografia, ma non avrei mai pensato che potesse diventare il mio lavoro.

È un'arte affascinante, "l'unica che è riuscita a dividere la vita in una serie di attimi, dove ognuno dei quali ha il valore di una intera esistenza" (cit. Sebastião Salgado)

Questo lavoro mi portò a viaggiare molto, a visitare tutto il mondo.

Nelle mie foto non volevo far vedere il mondo, siccome chiunque anche non potendo viaggiare avrebbe potuto farlo, vedendo documentari, film...ma io volevo farlo vivere, far vivere tutto quello che le persone di quel luogo e minimamente anch'io avevo vissuto.
Far vivere il bello ma anche il brutto...perché la vita è fatta di questo, di momenti belli che portano la tua felicità alle stelle, ma anche di quelli brutti, che ti insegnano a saperla vivere, a sfruttarla al meglio, facendoti godere ancor di più i momenti di gioia.

Il primo viaggio decisi di farlo in Nepal.
Lí la gente viveva di poco, ma era la più felice, perché si accontentava delle piccole cose, e credo sia questo il vero segreto della vita: cogliere l'attimo e andare avanti sempre e comunque.

Appena arrivai fui accolta da un forte odore di incenso, canti tipici buddisti, donne truccatissime, vestite con colori molto vivaci, ma anche da migliaia di taxi, che mi fecero inalare un sacco di robaccia.
Infatti ero costretta a farmi sempre l'aereosol, per cacciarla fuori.

Appena scesi da quel taxi, di colore grigio chiaro, mi trovai davanti degli uomini che in un primo momento mi fecero paura, perché avevano un tono di voce molto alto, come se ti stessero accusando di qualcosa, e dei mitra tra le mani.
Mi fecero dei controlli, e in quel momento capii che erano soltanto gli addetti alla sicurezza, siccome non erano, e non sono ancora oggi bei periodi.

Quando mi addentrai nella capitale, mi accolse un uomo, che mi fece una benedizione: incollandomi un brillantino sulla fronte.

Feci un sacco di foto, e mi fece piacere che la gente mi chiamava per farsi fotografare e poi accalcarsi incuriositi intorno a me per vedere il risultato.

Era quasi perfetto lì, ci sarei potuta rimanere per sempre, perché i paesaggi erano davvero splendidi, ma mancava lui...Zayn!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 02, 2016 ⏰

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