<<Shelley svegliati!>>grida mio padre da fuori la porta della mia stanza.
<<È sabato posso dormire quanto mi pare!>>gli grido in risposta.
Non sento più nessun rumore, probabilmente ha rinunciato a farmi alzare da questo comodissimo letto.
Dopo circa dieci minuti sento la mia porta aprirsi.<<Cosa vuoi?>>chiedo a mio padre.
<<Devi alzarti, tra meno di sei ore abbiamo un aereo da prendere>>dice.
Non voglio andare, voglio restare qui con i miei nonni! Questa è casa mia!.<<non voglio!>>piagnucolo ma lui sbuffa e si siede ai piedi del letto.
<<Scricciolo devi,non puoi restare da sola>>dice
Ma non sarò sola! perché non lo capisce?.<<Ci saranno i nonni>>gli dico.
Scuote la testa e si alza.<< adesso basta!! Non fare capricci sei grande ormai.
Devi venire con me , sono tuo padre perché devi rendere tutto così difficile?>> sta urlando come un pazzo.
Lui non capisce, nessuno può capire.<<Papà, non cambieranno le cose se andiamo dall'altra parte del mondo,quel vuoto che sento io e che senti anche tu non svanirà.
La mamma non c'è più lei non tornerà, e questo dolore non se ne andrà>> gli dico in lacrime.Sono passati solo otto mesi, come può essere?.
Sembra ieri.
Era il mio saggio di canto.
I miei genitori erano in ritardo ed io ero molto preoccupata.
Un ora dopo vennero i miei nonni e mi dissero che erano stati aggrediti da dei rapinatori e che la mamma era grave.
Andammo in ospedale, papà era seduto su una sedia con la camicia ricoperta di sangue.
Quando mi avvicinai lui mi guardò e con gli occhi pieni di lacrime mi disse che la mamma non c'era più.
Io a quel punto andai fori di testa.
Gli urlai contro dicendogli che era colpa sua,ma in fondo sapevo la verità.
Lui stava soffrendo proprio come me.
Lui soffre proprio come me.<<shh,ti prego non piangere>> dice per poi abbracciarmi.
<<lo so che è dura ma cambiare un po' aria ci aiuterà a non stare così male>> dice.
Lo so che lui ci crede a questa cosa del " cambiare aria".
Ma so anche che non cambieranno le cose, la mamma non c'è più e questo è un dato di fatto.<<ok,cambiamo aria>>gli dico.
Sorride e mi da un bacio in fronte.<<grazie.
Vedrai ti troverai bene.
Londra è bellissima, li ci sono delle buonissime scuole>>dice.Ok allora è deciso si va a Londra.
Spero solo di non pentirmi della mia decisione.<<ok>>gli dico.
Si alza e va a prepararsi per il pranzo con i nonni.
Devo prepararmi anch'io.
Mi alzo e vado al piano di sotto a fare colazione.
Mi preparo i cereali e latte,mangio molto lentamente, ripenso a tutti i momenti belli passati in questa casa.
Le serate passate a guardare film d'amore con mamma, i pigiama party con le mie amiche.
Oggi devo salutare lei mie due sorelle.
Phoebe e Brett, loro sono le mie due migliori amiche mi conosciamo dall'asilo.
Le nostre madri erano amiche e i nostri padri andavano a pesca insieme.
Mi mancheranno tantissimo.Finisco la mia colazione e mi vado a fare una doccia.
<<vai a farti la doccia?>>chiede mio padre dal salone.
<<si,perché?>>gli chiedo.
Mi raggiunge sulle scale e sorride.<<perché sono già le undici e tu sei ancora in pigiama >>dice.
Infetti si è fatto tardi.
Solo io so quanto si irrita mia nonna quando ritardiamo.
Mi ricordo che una volta mi ha sequestrato il telefono per una settimana solo per aver ritardato solo venti minuti.
Lei dice che per iniziare bene ci vuole puntualità.
Io e la puntualità siamo nemiche sin dalla nascita.
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Together{D.O'Brien}
RomanceTratto dal libro >dice. Vorrei urlargli contro che è di lui che ho bisogno, lui è nessun altro ma non lo faccio. > gli dico. Non riesco neanche a guardarlo negli occhi. >dice avvicinandosi. >chiedo sorride e si avvicina ancora. >dice per poi baciarm...