Capitolo 7- tutto dentro.

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Pov's Shelley.

<<bhe,potremmo studiare insieme>> dice, annuisco e usciamo dall'aula.
Mi accompagna al mio armadietto e poi va via.
Prendo i libri per l'ora di musica e vado in classe.
Mi siedo e aspetto che arrivi Holland.
Dopo dieci minuti entra e si viene a sedere accanto a me.
<<hey>>le saluto.
È davvero bella.
Caratterialmente mi ricorda Phoebe.
Anche lei è alla moda e popolare.
<<che hai?>> le chiedo.
<<niente>>dice.
Mi sembra preoccupata ma non so per cosa.
<<Mi potresti coprire per le prossime ore?devo uscire con..>>chiede annuisco e la invito a continuare non finisce la frase.
<<con?>>chiedo curiosa.
<<con un possibile fidanzato>>dice con occhi sognanti.
<<ok,come posso aiutarti?>>le chiedo.
<<bhe,devi solo inventarti una scusa con i prof delle prossime ore.
Tutto qua>>dice sorridendomi.
La prof entra e inizia la lezione.
<<Allora ragazzi, cosa vuol dire orecchio assoluto?>>chiede la prof
Alzo la mano e lei annuisce.
<<signorina Hannig, lei lo sa?>>chiede gentile.
Annuisco.
<<vuol dire saper riconoscere le note,chi ha l'orecchio assoluto può riconoscere una nota anche avendola ascoltata una sola volta.
Io ho l'orecchio assoluto.>>le dico.
Sorride e si risiede al suo posto.
<<ha l'orecchio assoluto?>>chiede.
<<si,sin da bambina ho saputo riconoscere una nota anche se l'avevo sentita una sola volta.
La mia maestra di piano mi ha sempre fatta esercitare e insegnato ad usarlo.>>le dico.
<<lei suona il piano?>>chiede.
<<lo suonavo>>le dico.
<<oh,e perché non suona più?>>chiede.
<<non lo so>>le dico.
Una scia di ricordi mi percorrono la mente.
Mi sento mancare l'aria,devo uscire.
Me ne devo andare da qui.
<<signorina, si sente bene?>>chiede avvicinandosi preoccupata.
<<si,ho solo bisogno di un po' d'aria>>le dico alzandomi.
<<mi scusi>>le dico prima di andarmene.
Sento Holland che mi chiama ma non mi fermo e continuo a camminare.
Arrivo davanti all'aula vuoto,quella dove mi portò Dylan il primo giorno.
La apro ed entro.
Mi siedo e chiudo gli occhi.
Mi metto ad ascoltare un po' di musica.
Avvio la canzone: hurt di Christina Aguilera.
Mi metto a piangere ascoltando le parole e la melodia di questa bellissima canzone.
Apro gli occhi e sono sorpresa di vedere che accanto a me c'è Holland.
<<hey,tutto ok?>>chiede voltandosi verso di me.
<<si,non ti preoccupare>>le dico.
Mi asciuga le lacrime e inizia a parlare.
<<Si è visto dalla prima volta, il modo in cui ti guardava e come parlava di te.
Era così preso e affascinato dalla tua oscurità.
Mi ha raccontato di ieri.
Mi ha detto ciò che ha provato.>>dice.
Non può essere, Dylan non può averglielo detto.
O mamma che vergogna.
<<adesso penserai che sono una facile>>le dico.
<<no,tutt'altro.
Penso che anche a te lui piaccia che anche tu provi qualcosa per lui.>>dice.
<<ho bisogno di tempo, è troppo presto>>le dico.
Si alza e mi aiuta ad alzarmi.
<<Shelley, hai diciotto anni, il tempo è l'unica cosa che non ti manca.
Però ricorda che se non vivi ciò che senti o qualsiasi altra cosa sia.
Te ne pentirai a vita.>>dice.
Annuisco e l'abbraccio.
<<grazie>>le sussurro staccandomi da lei.
<<di niente, se no a che servono le amiche.
Su forza adesso andiamo.>>dice.
Usciamo e andiamo dagli altri.
Le ore con loro passano in fretta.
Dopo l'ultima ora andiamo tutti a casa.
Dopo essere arrivata a casa trovo ennesimo biglietto di mio padre,dove mi avverte che ritarderà anche oggi.
Da quando siamo qui l'ho visto pochissimo, lavora sempre.
Dopo aver preso la mia roba vado da Dylan per studiare.
Busso alla porta e ad aprire c'è la ragazza della festa,la barista.
Ma che ci fa qui?
<<ciao>>le dico.
Sorride e mi fa entrare.
<<tu devi essere Shelley, mio fratello parla sempre di te>>dice.
Cosa?fratello?.
<<io sono Natalia, piacere>>dice.
<<piacere,dov'è Dylan?>>le chiedo.
<<è in camera sua vai pure>>dice.
Le sorrido e vado.
Busso alla porte ed entro dopo aver sentito "entra".
<<hey,strambo>>gli dico.
<<hey>>dice alzandosi e venendo verso di me.
<<che fai?>>gli chiedo.
Poso si libri e la borsa sulla scrivania e mi siedo sul letto.
<< disegnavo>>dice.
<<e che disegnavi?>>gli chiedo.
Si siede accanto a me è mi passa il quaderno.
<<te>> dice.
Apro il quaderno e c'è un mio ritratto,è bellissimo.
<<è bellissimo>>gli dico.
Mi sorride e si alza.
<<tu sei bellissima>>dice avvicinandosi.
Indietreggio, mi allontano più possibile da lui.
<<non farlo>>gli dico alzandomi.
Mi guarda confuso e si alza.
Si avvicina a me e cerca di afferrarmi le mani.
<<non fare cosa?>>chiede.
<<non avvicinarti,non dirmi che sono bellissima e non comportarti come se quello che è successo ieri...>>non finisco di parlare perché vengo interrotta dalle sue labbra sulle mie.
Mi allontano e mi giro di spalle.
<<non farlo mai più>>gli dico.
<<perché?>>chiede.
È dietro di me.
Mi volto e lo guardo negli occhi.
<<perché siamo amici, gli amici non si baciano>>gli dico.
<<amici.. Amici.>>dice.
Lo ripete come se fosse una filastrocca.
<<si amici.
Ti prego ora studiamo>>gli dico per poi prendere il libro di musica.
<<ok>>dice.
Ci sediamo sul letto e iniziamo a studiare.
Bhe, lui studia.
Non riesco a concentrarmi, non smetto di pensare ad oggi è al "quasi crollo" che ho avuto.
Poi ci sono le parole di Holland che mi hanno confusa ancore di più.
Non so che fare.
<<hey, terra chiama Shelley, ci sei>>
Mi scuote la mano davanti agli occhi riportandomi alla realtà.
<<si..si.. Certo che dicevi?>>gli chiedo.
<<stavo parlando di quanto sia difficile questa storia dell' orecchio assoluto>>dice.
<<oh,che cos'è che non capisci?>>gli chiedo. Musica è l'unica materia in cui io sia brava.
<<allora... Quando un soggetto è dotato dell'orecchio assoluto,può riconoscere una nota molto più facilmente di un soggetto con un orecchio non assoluto.
Hai capito?>> scuote la testa e si alza.
<<faccio schifo in musica>>dice.
<<bhe,se ti può consolare io faccio schifo in matematica>>gli dico facendolo ridere.
<<ok,mi sento meglio>>dice continuando ridere.
<<hey..>>gli tiro un cuscino.
<<cosa?>>chiede facendo il finto offeso.
Mi tira anche lui un cuscino.
Ok,vuoi la guerra? E guerra sia!.
Dopo un po' casco come una scema sul letto e lui con me.
Siamo vicinissimi e il mio autocontrollo è messo a dura prova.
Gli sorrido e mi metto a sedere.
<< ti riesce così bene>>dice per poi sedersi di fronte a me.
<<che cosa?>>gli chiedo.
Mi sorride.
<<sorridere e tenerti tutto dentro, convincendoti che tutto vada bene>>dice.
Cosa?.
Bhe,forse ha ragione.
<<è difficile, ma si va avanti>>gli dico.
<<parla con me,non tenerti tutto dentro.>>dice.
<<cosa vuoi che ti dica?>>gli chiedo.
<<non lo so.
Tu come ti senti?>>chiede.
Non si che rispondere, in questi ultimi otto mesi mi sono sentita... Bho non lo so.
<<non lo so>>gli dico.
<<lo sai.
Come ti fa sentire la morte di tua madre?>>chiede.
Non lo so! cazzo!!.
<<arrabbiata, delusa,triste,colpevole, abbandonata e anche abbastanza sola>>gli dico.
<<dillo! Dì  cosa hai provato appena hai saputo che non c'era più>> cosa vuole dimostrare con questa cazzata!?.
<<odio,ho provato odio.
L'ho odiata,non so il perché ma l'ho odiata.
Lei mi aveva detto che ci sarebbe sempre stata,me lo aveva giurato>>gli dico in lacrime.
<<e poi?>>chiede asciugandomi le lacrime con i pollici.
<<ho odiato me stessa.
Ho odiato e odio me stessa per non essere forte abbastanza, credevo di esserlo ma mi sbagliavo.
Sono solo una ragazzina che gioca a fare l'adulta.>>gli dico.
<<non sei una ragazzina>>dice.
<<si lo sono.
Sai dopo il primo mese senza di lei ho iniziato a convincermi che non faceva differenza,che non faceva male ma mi sbagliavo.
Non c'è notte che io non mi addormenti piangendo.
È stupido ma è così.
Io adesso mi sento così sola e..>>gli dico ormai in un fiume di lacrime.
Mi sono trasformata in una piagnona.
<<non sei sola,ci sono io e non ti abbandonerò mai>>dice per poi abbracciarmi.
Lo stringo forte a me,non lo so ma quando c'è lui io mi sento a casa,protetta e al sicuro.
<<grazie>>gli sussurro per poi nascondermi nell'incavo del suo collo.
<<di niente.>>dice tra i miei capelli.

Dopo la mia scena drammatica passiamo il resto del tempo a studiare e a parlare.

<<la cosa più importante della tua vita,quella di cui non riesci a farne a meno.
Qual'è?>>chiede.
La cosa più importante? Bhe ci sono molte cosi importanti ma non so dire quale sia la più importante.

<<e la tua?>> gli chiede non rispondendo alla domanda.
<<l'ho chiesto prima io>>dice.
<<non ho una cosa più importante di un'altra>>gli dico.
<<ora rispondi tu>> mi sorride e si alza dal letto.
Va verso la scrivania ed apre un cassetto.
Poi ritorna da me e si risiede.
<<cos'è?>>gli chiedo.
Mi passa la scatolina che aveva in mano .
<<apri e vedrai>>dice.
La apro e dentro c'è un ciondolo con dei campanellini.
<< era di mia sorella>>dice.
Lo guardo e nei suoi occhi ora c'è un'ombra di tristezza.
<<è bellissimo>>gli dico.
Mi sorride.
<<come fai?>>gli chiedo.
È confuso per la domanda.
<<a fare che?>>chiede.
Rimetto il ciondolo nella scatolina e lo guardo.
<<ad essere così sereno>>gli dico.
<<bhe,non c'è una spiegazione.
Io  vivo ogni giorno pensando a viverlo al massimo, mi godo le cose belle.
A volte mi capita di essere triste ma poi penso a mia sorella e a come si sentirebbe a vedermi triste e quindi.. Non lo so.
È più facile vivere con un sorriso>>dice.
Bhe, forse ha ragione.
Forse la tristezza e sopravalutata.
<<buon per te >>gli dico.
Guardo l'orologio ed è tardi.
Mio padre tornerà tra poco.
<<sono stata bene ma..>>cerco di dire ma come sempre lui finisce la frase per me.
<<devi andare>>dice sorridendo.
Mi alzo e prendo le mie cose.
<<bhe,ci vediamo domani>>gli dico.
<<ok,a domani>>dice mi avvicino per dargli un bacio sulla guancia ma si gira e finisco per darglielo all'angolo della bocca.
Mi sorride e mi accompagna alla porta.
<<ciao>>gli dico.
Nel frattempo sua sorella scende e si avvicina a noi.
<<te ne vai?>>chiede.
Annuisco e le sorrido.
<<ciao>>dice Dylan.
<<ciao Shelley>>dice sua sorella.
Me ne vado.
Entro in casa e come sempre non c'è nessuno.
Preparo la cena è aspetto papà.
Dopo circa un paio di minuti arriva.
<<hey,scricciolo>>dice entrando in cucina.
<<hey, papà >>gli sorrido.
<<che buon profumino, che si mangia di buono?>>chiede.
<<pasta al formaggio>>gli dico.
<<ottimo.
Vado a fare una doccia,ok?>>va verso le scale.
<<ok,ma fa presto che la cena è quasi pronta>>gli dico.
<<ok>>dice per poi salire al piano di sopra.
Apparecchio la tavola e preparo i piatti.
Mio padre scende pulito e profumato e si siede a tavola.
<<com'è andata oggi?>>chiede.
<<bene,la scuola è carina e mi sono già fatta degli amici>>gli dico.
<<tra cui Dylan?>>dice.
Quasi mi strozzo con la pasta quando dice il suo nome.
<<si io e Dylan siamo molto amici>>gli dico.
<<forte>>dice.
<<si forte>>gli verso un bicchiere di Coca-Cola .
<<e tu come stai?
Come ti trovi con i nuovi colleghi?>> gli chiedo.
<<bene,sono degli ottimi poliziotti>>dice.
<<bene>>gli dico.
Passiamo tutto il resto della cena a parlare del suo lavoro e della scuola.
Mi aiuta a sparecchiare e a lavare i piatti.
<<mi sembri stanco>>gli dico dopo aver sistemato i piatti puliti nella credenza.
<<lo sono>>dice.
<<va a letto>>gli dico.
<<ma dobbiamo parlare>>dice.
<<c'è tempo per parlare, ora va a dormire>>gli dico.
<<ok,notte scricciolo>>mi da un bacio in testa e va a dormire.
Sistemo le ultime cose in cucina e vado in camera mia.
Preparo i vestiti per domani e il pigiama per poi andare a fare una doccia.
Dopo essermi lavata anche i denti mi metto a letto.
Mi vibra il telefono,è un messaggio da parte di Dylan.

Da:Dylan
A: Shelley.
Hey,che fai?

Da: Shelley.
A:Dylan.
Cerco di dormire, tu?

Da:Dylan
A:Shelley.
Idem.

Da:Dylan.
A:Shelley.
Allora notte stramba.

Da:Shelley.
A:Dylan.
Notte strambo.

Spengo il telefono e mi metto con la testa sotto le coperte.
Dopo circa mezz'ora a girarmi e rigirarmi nel letto ci rinuncio.
Mi alzo e vado verso la scrivania.
Prendo il diario di mia madre e giro le pagine.
La mia attenzione viene catturata da una pagina targata "Amore".

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: May 09, 2016 ⏰

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