CAPITOLO 5

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FEDE PROV'S

Eccola.
E' rimasta da sola in aula.
Mi da le spalle, non sapendo che sia lì. Sta indossando le cuffie con un gesto molto delicato...come quello di...Stupido, riprenditi!!
Ma mentre la mia mente vaga, il mio corpo si muove da solo. Cammino ancora un po' verso lei ed allungo il braccio per toglierle l'elastico.
Ops, mi sembra abbastanza irritata ed io non posso fare altro che scoppiare in una sonora risata.


JOSE PROV'S

Dopo quattro ore di lezione, finalmente suonò la campanella così misi a posto il quaderno che avevo utilizzato per prendere appunti e mi infilai alle orecchie le cuffiette: stavo per uscire dalla struttura scolastica, oramai ero rimasta solo io, o così credevo.

Qualcuno mi sciolse la  treccia.
O meglio, quel cretino di Federico mi sciolse la treccia.
Sapevo il suo nome perché me lo aveva detto la mia compagna di banco, era il miglior amico di suo fratello (nonché Matt) ed era il tipico "Bad-Boy-Sciupa-Ragazze" del liceo.
Mi girai verso di lui e lo guardai dritto negli occhi, anche se lui era parecchio più alto di me, come se lo volessi uccidere. Lui mi scrutò ed io abbassai la testa, mi dava fastidio quando la gente mi guardava così, avevo paura di "crollare".

"Posso chiamarti Jo?"- disse lui con uno sguardo 'so di essere figo', ma chi se lo cagava, boh.
"Come sai il mio nome?!"-sbottai infastidita.
"L'hai scritto con l'indelebile dietro al tuo zaino, vicino alla scritta Eastpak."-mi rivolse un altro sorriso sornione, dopo aver detto la frase.
"Ah...comunque chiamami come ti pare, basta che mi restituisci l'elastico!"- risposi, questa volta guardandolo con uno sguardo assassino.
"Okay. Allora Jo come mai ti sei trasferita?"-si avvicinò a me e mi mise un braccio dietro la nuca e mi restituì l'elastico.
"Fatti miei, personali."- risposi un po' infastidita da quella domanda e gli tolsi quel braccio pieno di malattie veneree dal mio corpo.
"Sei molto carina ,sai...ma sei una di poche parole."
"Grazie. Senti, io devo tornare a casa, quindi..."
"Ti accompagno io, tesoro."- rispose lui prontamente senza lasciarmi il tempo di completare la frase.
"No, guarda è proprio qua dietro. Grazie lo.."-mi fece gli occhi dolci, da cucciolo ed io ... ma alla fine chi se ne frega, mica lo conosco, oh ! Jose, cara, riprenditi!! -"...eh va bene, accompagnami a casa..."-lui mi stampò un tenero bacio sulla guancia ed io mi irrigidii subito, poi lo seguii fuori dall'edificio.

Mi stupii come c'erano ancora dei ragazzi nell'atrio, a Bologna, la città dove abitavo io inizialmente, appena suonava la campanella si volatilizzavano tutti subito.
Federico salutò i suoi amici e mi offrì un panino; benissimo avrei mangiato quella sera le lasagne.

"Perché sei così fredda?"-disse lui. Mi colse alla sprovvista, cazzo!
"Perché altrimenti mi affeziono alle persone e questo non va bene, almeno per me."- risposi.
"Capisco. Mi dispiace. Ma, vedi, se fai così..."-lo interruppi subito dicendoli che erano state le persone a cui io avevo dato tutta me stessa, quelle persone per cui io avrei fatto tutto, a rovinarmi. Non sapeva che dire, lo sapevo, si capiva. Eppure era come se quelle parole riusciva a capirle benissimo...
Quel silenzio mi stava uccidendo, così dissi "E' bella Roma."- alzai la testa al cielo.
"Eh già, se vuoi posso farti da guida turistica."- esordì lui.
"..."- non risposi - " sappi che non accetto un 'no' come risposta!"- mi disse, aggiungendo anche che alle 17.00 mi sarebbe venuto a prendere da casa: mi avrebbe fatto vedere il Colosseo, l'arco di trionfo,la libreria, e altre cose...Non sapevo cosa rispondere.

Accettare o rifiutare?
Mentre ragionavo non mi accorsi neppure di essere arrivata sotto casa

"Allooora"- disse passandosi una mano tra i capelli- "ci vediamo alle cinque!"
" Perché dovrei accettare, scusa? Chi ti conosce? Guarda che se questa è una delle tue tattiche per scoparmi è una causa persa! Non sono puttana, come la ragazza con cui ti sei strusciato stamattina, sopra il terrazzo di scuola. Quindi..."- risposi prontamente -
"Ma non voglio portarti a letto, tranquilla. L'avrei già fatto se avessi voluto." – facendomi l'occhiolino "Mh... e cosa faremmo?"- non mi sembrava un ragazzo che sapesse usarlo, ma a quanto pare mi sbagliavo.
"Te l'ho detto: ti faccio da guida turistica!"
"Tu? Ma dai...non sai neppure cosa sono i monu..."-senza farmi completare la frase, rispose lui, di nuovo prontamente...grr
"Tesoro, ci sono tante altre cose che so fare tipo far ridere, marinare la scuola, nuotare, dormire, socializzare...soprattutto con le ragazze, sai?!"-disse lui ridendo. Era bella la sua risata, aveva un non so cosa di magico....ma che cazz! Jose ho detto riprenditi!! (*stupida vocina*)"..soprattutto con le ragazze?! Ma che?!"-ribattei io ridendo. Stavo ridendo, non mi ricordavo più come si facesse...caspita!
" A dopo, allora."- disse- "A dopo."- risposi.

FEDE PROV'S

Ci diamo appuntamento per il pomeriggio e poi, mentre lei sale le scale del suo antico palazzo, io vado a riprendere il mio motorino dall'officina e sfreccio per le strade di Roma andando dritto a casa.
Ho bisogno di una birra e di un consiglio da Mattia. E anche subito. Mi sembra di scoppiare, cazzo!

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SPAZIO AUTRICE

CIAO A TODOS AHAHAHAH
SCUSATE SE NON HO SCRITTO PER MOLTO TEMPO MA 1) SONO STATA MALATA 2) NON HO VISTO MOLTA PARTECIPAZIONE E MI SONO...SCORAGGIATA.
COMUNQUE ECCOMI QUI A SCRIVERE UN'ALTRO CAPITOLO.
SPERO VI SIA PIACIUTO!
UN BESO A TODOS!! -L'AUTRICE ;)

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 08, 2016 ⏰

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