La mia testa era poggiata sulla sua spalla. Sentivo il calore del suo respiro sulla mia pelle.
Il silenzio,l'aria che ci accarezzava,erano le uniche cose che si sentivano. Justin sospirò e mentre stava iniziando a far uscire delle parole dalle sue labbra,ci ripensò e scosse leggermente la testa.
'Che hai?' chiesi quasi sussurrando. Era immerso nei suoi pensieri,aveva la faccia un po' infastidita e le labbra serrate. 'Niente' disse freddo. Si poteva intravedere durezza nei suoi occhi,un leggero senso di rabbia. Mi morsi le labbra,pentendomi di avergli fatto quella domanda.
Il silenzio calò di nuovo fra di noi,ma questa volta fu interrotto. Sentii degli skate,delle voci di ragazzi in lontananza e sembrava proprio che si dirigessero verso di noi. Io e Justin ci girammo verso la direzione in cui provenivano quei rumori.
'Hei smammate dal nostro territorio' ci sentimmo dire da uno dei cinque ragazzi. Avevano gli skate ai piedi,una gomma da masticare,erano i ragazzi della nostra scuola,quelli di cui tutti temevano,avevano 20 anni su per giù, erano stati bocciati per il loro comportamento da teppisti,erano i conosciuti Jack,Robin,Cooler,Mark e infine Broke.
Justin si alzò in piedi,mettendosi davanti a me coprendomi la visuale. 'Cosa scusa?' disse come se non avesse sentito. 'Hai capito bene Bieber,ho detto che vi dovete togliere da qua.' disse Broke stringendo le mascelle. '
Oh,e sentiamo il perché' disse Justin quasi con aria di sfida.
I cinque ragazzi si avvicinarono a Justin,ma lui non aveva timore e rimase lì fermo davanti a loro.
'Non ti conviene metterti contro di noi caro Justin' disse Robin facendo sgranchire i pugni. Avevo il sangue in gola,avevo paura che potesse succedere qualcosa,e non una cosa qualsiasi,ma qualcosa di catastrofico. 'Andiamocene Justin' dissi con vece debole. Prima che Justin avesse tempo di rispondere,Broke disse:' Ecco brava ascolta la sfigata della tua ragazza'. Justin,iniziò a respirare velocemente. Prima che tutti ci potessimo accorgere cosa stesse accadendo,Justin sferrò un pugno in faccia a Broke,facendolo cadere a terra. 'Justin!' urlai preoccupata. Ero shockata da ciò che aveva appena fatto e sapevo anche che,non sarebbe finita così. Sapendo cosa stessi facendo mi alzai in piedi e presi Justin da un braccio,cercando di tirarlo via da questa situazione,ma lui lasciò la mia presa e mi spostò dietro di lui,per protezione. Broke si rialzò e pulendosi la bocca sanguinante esclamò: 'Cosa?! Cosa hai fatto Bieber?' ci furono due secondi di silenzio prima che Justin rispondesse:' Offendi pure me,ma non azzardarti a dire una parola su di lei,chiaro?'
I cinque ragazzi iniziarono a ridere,provocandomi stupore. 'Ragazzi,andiamocene,lasciamo che questi sfigati facciano le loro cose da sfigati' disse Broke ridendo. Detto questo salirono sui loro skate e spingendosi con i piedi scomparvero dalla nostra vista lentamente,finchè di loro non rimase nulla se non il pensiero.
Justin mi prese per mano dolcemente e mi tirò più vicino a lui. La tensione tornò tra noi due,eravamo di nuovo vicini ma questa volta non potevo togliermi da questa situazione imbarazzante perché lui mi teneva stretta a lui,aveva le braccia sul mio bacino,tenendomi in un abbraccio. Io mi morsi l'interno della guancia e balbettando dissi.
'Emh,Justin,io devo tornare a casa,è ora di pranzo e i miei si staranno preoccupando.' Lui rimase lì,senza rispondermi,fissava i miei occhi,come se si fosse immobilizzato. Abbassai lo sguardo e iniziai a dondolarmi sui piedi in attesa di una risposta.
'Justin...'
'Si,ho capito' disse subito dopo.
Sentii le sue labbra poggiarsi sulla mia testa e la presa delle sue mani sciogliersi lentamente,finchè ne ero completamente libera. 'Ciao Justin' dissi mentre camminavo verso casa mia. Continuavo a girarmi,lui era lì,che mi guardava immobile,senza dire ne fare niente,e l'unica cosa che potevo fare era sorridere.
Ero nella via prima di casa mia quando tirai un urlo. 'Cazzo,il mio telefono!' Realizzai di averlo lasciato là,poggiato nell'erba. Iniziai a correre verso la piccola collina dove ero prima,ero nervosa,avevo paura che qualcuno avesse potuto prenderlo e leggere tutto,magari qualcuno che conoscevo. Correvo il più veloce possibile,ignara di ciò che avevo intorno. Persa nei miei soliti pensieri mi scontrai con una persona. 'Oh scu...' alzai la testa appena per vedere che era Justin con il mio telefono in mano. Sorridendo dissi:'Grazie Justin' lui fece una piccola risata e mi porse il cellulare in mano. 'Bhe,allora,ci sentiamo dopo' dissi sentendo le guancie avvampire. Mentre stavo per avviarmi nuovamente a casa mia,mi sentii tirare dal braccio.
Era ancora lui. Cosa voleva ora?
'Tu non te ne vai finchè non mi dici che ti succede?' disse duro,ma sentivo la dolcezza in fondo.
'Io?Non ho niente,perchè mi chiedi questo?' dissi guardando il pavimento.
'Sei cambiata' le parole gli uscirono lentamente dalla bocca. Il mio cuore si gelò a quella frase. Non sapevo cosa intendesse per 'cambiata',non sapevo se aveva ragione,non sapevo niente di tutto ciò,non sapevo perchè ero cambiata. 'Io non sono cambiata,sono solo cresciuta,tu sei andato via per tre mesi'
Fu l'unica frase che mi uscii dalla bocca.
'É successo qualcosa,e non solo nel tuo corpo,intendo che sei cambiata dentro,è cambiato il tuo modo di vedermi,capisci?' 'Sinceramente no,non capisco,Justin,io devo tornare a casa,i miei saranno arrabbiatissimi.' dissi intimidita da quale sarebbe stata la sua risposta.
'Ok,ma non finisce qua.'
'Emh,ok, e ancora grazie per il telefono.' dissi ormai lontana da lui.
'Dove sei stata signorina?' mia madre urlò non appena aprii la porta di ingresso. 'Avevo bisogno di stare sola ok?'. Mia madre sbuffò.
'Si ok,ma vieni a mangiare,stavamo aspettando te,i piatti ora saranno freddi'. Anuii e mi avviai dietro di lei verso la cucina. Gli occhi di Donny e di mio padre si posarono su di me non appena mi sedetti a tavola. Imbarazzata esclamai.
'Buon appettito'
E così tutti cominciarono a mangiare silenziosamente.
Ero in camera mia,annoiata sul letto,combattendo il tempo. Domani sarei dovuta andare a scuola,sarebbe stato l'ultimo giorno. L'ultimo giorno e poi sarei stata libera per sempre,avrei avuto un lavoro e avrei avuto una casa,da sola,lontana dallo stress dei miei e dalle urla di mia sorella,finalmente. Sentii il telefono vibrare.
Nuovo messaggio da Justin.
Avevo paura di aprirlo,dopo quello che era successo,cosa poteva scrivermi?
Justin: Accendi il pc.
Cosa? pensai. Mentre la mia mente scaturiva i pensieri,anche quelli più strani mi alzai dal letto e mi sedetti alla scrivania,mentre il pc si accendeva. Appena il computer si accese apparse una schermata: Justin ti ha cercato in videochiamata.
Tirai la testa leggermente all'indietro,fissando il soffito feci un sorriso. Aprii la webcam e chiamai Justin. Dopo pochi secondi vidi lui,seduto,con un piccolo ma stupendo sorriso sulle labbra. Inziò a parlare lui.
'Hei'
'Justin' risi. 'Come mai la videochiamata?' Alzò le spalle.
'Non lo so,era da tanto che non la facevamo no?'
'Si,è vero' sorrisi.
In quel momento mi tornarono i ricordi di me e lui,pochi anni fa,ogni sera facevamo le videochiamate,potevamo vederci poco data la nostra età. Eravamo così innocenti,mentre ora,guardateci,abbiamo sempre problemi,ogni giorno accade qualcosa di diverso,dalla cameriera,al padre che lo picchia,qualcosa che sembra voglia allontanarci. Scossi la testa per cacciare via i pensieri e continuai a parlare con lui,fino a tardo pomeriggio,parlando di tutto,come i vecchi tempi.
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He saved me.
Teen FictionJessie,ragazza diciottenne,una famiglia esasperante,nessun amico,solo un'ancora di salvezza:Justin Bieber. Suo migliore amico dall'infanzia, sono cresciuti insieme. Ma qualcosa cambia in loro. Nessuno dei due riesce ad accettarlo. Forse per paura?Pa...