// Oh dear diary, I met a boy
He made my dull heart light up with joy
Oh dear diary, we fell apart
Welcome to the life of Electra Heart //il tempo era piuttosto bello quella mattina, il sole splendeva alto a palazzo e il principe Gennaro era più annoiato che mai.
"Padre, davvero" disse, seduto nella solita maniera scomposta che così poco si addiceva a un principe e che faceva infuriare suo padre ogni volta "Non è necessario"
Il barbuto sovrano del piccolo principato di Somma Vesuviana lo guardò di sbieco, per l'ennesima volta, prima di parlare.
"Davvero non voglio fare questo discorso ancora una volta" disse "Così è deciso e così sarà"
A Gennaro non rimane da fare altro che sbuffare.
Essere un principe, seppur di un così piccolo principato, poteva sembrare davvero figo.
Da fuori. Chissà perché, tutto sembrava più figo visto da fuori. Se qualcuno l'avesse mai chiesto a lui, di sicuro non sarebbe stato dello stesso parere. Avendo da poco compiuto 21 anni e tutti gli occhi dei sudditi e non solo erano su di lui. Avere 21 anni nel suo regno significava anche che, essendo figlio unico, era predestinato ad esserne l'erede al trono, e lasciatevelo dire, Gennaro non era proprio fatto per essere Re.
L'unica cosa che voleva fare era starsene per i fatti suoi, farsi una canna o due in compagni del suo migliore amico Giò, oppure uscire e combinare quelli che suo padre definiva "spiacevoli episodi" .
Non era di certo colpa sua se era così figo che i maniaci lo volevano peggio degli orsi con il miele.
La verità? Quella vita lo annoiava a morte. Infiniti protocolli che era impossibile seguire, una vita più rigida di una caserma, e non gli era permesso fare niente perché quegli stupidi dei suoi sudditi lo additavano in continuazuione.
Come quella volta in cui era capitato con Giò in uno di quei locali appena fuori dal principato che facevano musica dal vivo e si era lasciato prendere leggermente la mano ed era salito a cantare con il resto della band.
Ebbene, se uno dei suddetti stupidi sudditi aveva pensato bene di fargli una foto e di mandarla ai giornali, quello era totalmente al di fuori del proprio controllo.
Ma affibbiargli una stupida balia era davvero troppo.
"Spero tu ti renda contro della gravità della situazione. L'ultima lettera arrivata a palazzo faceva delle minacce piuttosto esplicite, figliolo"
"E allora? Mi costringerete ad essere un recluso per il resto della mia vita?" chiese Gennaro.
"No figliolo, certo che no. È fin troppo drastico come soluzione. Ma visto che ti rifiuti di modificare anche solo un po' il tuo comportamento mi vedo costretto a farsti seguire da uno dei miei ragazzi della guardia reale. Una persona in grado di tenerti testa e in grado di tener testa a qualsiasi situazione si possa mai creare. Ecco perché ho chiesto al capitano Shorty di inviarci il candidato più meritevole"
Già, appunto, una balia.
Il capitano Shorty se ne stava impettito alle spalle di suo padre, l'alta uniforme ben stirata e perfetta in ogni dettaglio, che lo facevano letteralmente pentire della felpa sformata che aveva scelto per incontrare il suo serissimo padre.
Suo padre, nei numerosi tentativi che aveva fatto per punirlo del suo comportamento , lo aveva anche mandato alla reale accademia militare , ma non ci era davvero portato.
Lui era solo bravo a scrivere pezzi, a cantare e suonare, anche se, quella uniforme sembrava davvero figa.
"Con il suo permesso, il candidato è qui fuori e aspetta ordini" disse il capitano, rivolegendo il saluto militare suo padre.
"Bene, fatelo entrare"
Sulla soglia dell'ufficio di suo padre sostava la balia più sexy che avesse mai visto. Ampie spalle fasciate alla perfezione dall'uniforme, capelli neri, occhi nocciola imbabolati in uno sguardo fiero.
"Cadetto Iodice" disse suo padre "Il Capitano mi ha parlato molto bene di lei"
"Ne sono lieto, sua maestà" disse il ragazzo , stringendogli la mano.
"Oh, che molto di cui essere fieri, figliolo." disse suo padre "Questo è mio figlio Gennaro"
"Oh, credo di conoscere già sua maestà il Principe Raia" disse il ragazzo, sorridendogli"
"Chiamami Genn, o Gennaro se proprio devi" disse Genn "Odio quando mi chiamano Sire , o Sua Maestà , o altre stronzate simili."
"Vada per Gennaro, allora"
"E posso saperlo anche io il tuo nome, o devo chiamarti "cadetto"?"
"Alessio" disse lui sorridendo "Mi chiamo Alessio"
Ok, sarebbe stato comunque deprimente doverti portare dietro un perfetto sconosciuto. Ma almeno, la sua "Balia" era davvero deliziosa da guardare.
JessSohoCorner :
Gennaro Raia è un culo anche da principe.
Comunque, devo "ringraziare" le mie sisters del gruppo di Wattzapp, visto che hanno portato alla mia attenzione il fatto che "Bubblegum bitch" di Marina and the diamond fosse LA canzone di Genn.
Lui è una piccola "Bubblegum bitch"
E sopratutto, visto che sono fissati con le foto di limoni (Tanto da metterli anche nel video di Last Part) concludo con
Life gave me some lemons, so i've made some lemonade
ciao
jess
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// BubbleGum Bitch //
FanficC'era una volta, in un regno non proprio così lontano, un principe di nome Gennaro Raia conosciuto per la sua vita dissoluta e piena di disavventure. ma quando lettere minatorie incominciano ad arrivare a palazzo, il cadetto Alessio Iodice, della r...