La lunga giornata di scuola finalmente finì, lasciandomi libera di stare da sola, lontano da tutto e da tutti, lontano da occhi indiscreti che tentano solo di nuocerti.
Non mi piace la compagnia. Le persone sono false, non se ne salva nessuno.
Pure io lo sono, personalmente mi ritengo la peggior persona che possa esistere al mondo, una persona che va assolutamente evitata Perchè puó portarti solamente a star male.
Presi lo zaino dal sedile in parte al mio e mi incamminai verso la porta di uscita dell'autobus.
Mentre camminavo le persone voltavano il loro capo verso me, poggiando sopra al mio viso il loro sguardo.
Mi sentivo osservata,al centro dell'attenzione e ció non mi piaceva, provavo una sensazione di malessere dentro me e credevo che tutte quelle persone potevano vedere, sentire e forse anche toccare questa mia sensazione.
Appena l'autobus si fermó e aprì le porte mi fiondai fuori da esso e iniziai a correre verso casa.
Quando arrivai aprii la vecchia porta di legno ormai semi marcio, buttai lo zaino a terra e mi diressi verso la credenza per prendere qualche cosa da sgranocchiare.
La casa era silenziosa, niente e nessuno faceva rumore, la quiete dominava il posto.
Non potete capire che sensazione stupenda provavo.
Ero immersa nei miei pensieri, proiettata in un mondo immaginario quando qualcuno bussó insistentemente alla porta."Emma veloce ti aspetto alla radura"
"Thalaræ aspetta un secondo!"
Le risposi.
Presi in tutta fretta lo zaino e uscì di corsa da casa dimenticandomi la porta aperta." Thalaræ!!! Fermati"
La imploravo cercando di correre il più velocemente possibile.
Thalaræ è letteralmente la mia unica amica.
Non ci conosciamo da molto, ma la cosa che più mi ha colpito in lei è il suo modo di comportarsi con le persone:
Come me anche lei cercava sempre di essere evitata dalle persone, persino dai genitori."Questa volta sei stata più veloce."
Mi disse.
"Lo so, mi sono tenuta preparata per il tuo arrivo!"
Le risposi.
"Guarda!"
Lentamente Thalaræ si tolse il cappuccio e ne uscirono dei folti capelli blu scuro."Oddio sono stupendi"
Le dissi
"Lo so, ma ora andiamo vieni"
Inizió a correre addentrandosi nel bosco e io la seguii.
* ma che ci trova di bello nel correre?*
I miei occhi la seguivano per tutto il percorso, osservandola, oggi la sua pelle era più chiara del solito, era pallida, oggi non correva con la solita vitalità, oggi correva in un modo quasi monotono e il suo viso esprimeva tristezza e preoccupazione.
Quando arrivammo nella radura ( un piccolo campo a forma di ovale pieno di fiori) ci sedemmo una davanti all' altra guardandoci negli occhi."Perchè hai paura?"
Le chiesi.
Tolse lo sguardo da me e aprì il suo zaino. Tiró fuori un libro e me lo porse.
La copertina era rigida, di non so che materiale, su di essa non vi era nemmeno un titolo.
Allora lo sfogliai, ma le pagine erano bianche e...mancava una pagina,quella iniziale."Cos'è?"
Chiesi.
"È la storia."
"La storia???"
"Esatto."Guardai Thalaræ con aria interrogativa ma per tutto il pomeriggio non la sentii proferire parola riguardo a questo argomento.
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Storia senza inizio~ la ricerca della vita
Misteri / ThrillerNon avete mai provato a guardare il mondo da un altro punto di vista?