Primo Capitolo

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Mi ero appena alzata dal mio adorato letto a causa del mio telefono che squillava.

"Hey Bea. Dove sei?!"gridó.

Allontanai il cellulare dall'orecchio se no avrei perso un timpano.

"Perché? Cosa c'é oggi?!"dissi imbarazzata.

"Dovevamo andare a Madrid"disse infastidita.

"Ops, sono proprio un caso perso. Mi preparo in 5 minuti e poi ti raggiungo"dissi.

"Tranquilla, sono sotto casa tua"disse per poi chiudere la chiamata.

Come avete capito il mio soprannome é Bea o Triz ma io mi chiamo Beatriz.

Ho 19 anni e abito a Barcellona.

Sono una persona sbadata, stronza ma anche divertente.

La mia migliore amica é la persona più importante, per me, dopo la morte dei miei genitori.

Sono morti a causa di un incidente aereo facendo ritorno a casa.

Ero caduta in una depressione acuta e nessuno riusciva ad aiutarmi finché arrivó lei.

É la cosa più bella di cui potrei parlare, la più semplice, la più importante, quell'anima meravigliosa che si fonde con la mia.

E' realmente la persona che mi conosce meglio di chiunque, quella che sa tutto di me, che conosce i miei pregi, i miei difetti, i miei punti deboli; l'unica che sa quanto io sia fastidiosamente insopportabile ,quanto a volte possa diventare noiosa ed irritante.

Eppure, lei mi sta sempre accanto, mi accetta ogni giorno senza stancarsi mai.
E' quella con cui posso essere la vera "io", perché so che non oserebbe mai farsi uno squallido pregiudizio sul mio conto.
So che mi accetterà sempre.

Abito con mia zia, Adriana.

Anche lei é stata e lo é ancora la persona che mi ha sempre compreso e trattato bene come se fosse mia mamma.

Io e Gracia, nonché la mia migliore amica, abbiamo una passione per il calcio.

Entrame tifiamo Real Madrid e lei ha una cotta per Cristiano Ronaldo.

Fui interrotta dai miei pensieri, quando la porta della camera si aprì.

"Dai, Bea. Muoviti. Non voglio perdermi nessun minuto.
Voglio visitare tutto il museo sul Real"disse saltellando.

"Si si, tranquilla"dissi aprendo l'armadio.

Da come é vestita Gracia, posso intuire che fa particolarmente caldo.

Feci una coda alta con i miei capelli mori.

Optai per dei Pantaloncini a vita alta neri e la maglietta di James Rodriguez del Real.

Adesso potete capire chi mi piace.

Misi le vans nere e poi presi lo zaino con dentro fotocamera, chiavi, portafoglio e una felpa.

"Sono pronta"dissi ridendo.

"Andiamo"disse saltellando dalle scale.

"Zia, noi andiamo a Madrid come ti avevo già avvisata"dissi lasciandogli un bacio.

"Andate e diveritevi"disse abbracciandoci.

Presimo la macchina di Gracia che, già ha avuto la patente, e partimmo verso Madrid.

In tutto il viaggio, Gracia fantasticava su Ronaldo.

Ormai fangirlare era diventato il nostro stile di vita.

É la prima volta che andiamo a Madrid e spero non sia l'ultima.

[...]

"Cosa vuoi fare?"chiesi mettendo lo zaino in spalla.

"Andiamo all'Estadio Santiago Bernabeu. Voglio visitarlo tutto"disse prendendomi per mani per poi correre.

Noi siamo matte da legare, sopratutto lei.

"Dai, prendi i biglietti ed entriamo"disse dandomi i soldi.

"No, pago io"dissi estraendo il portafoglio.

"Dai, prendi i miei soldi"insistette.

Rifiutai e diedi i soldi al bigliettaio.

"Siamo dentro, cavolo. Adesso potró vedere il mio Cris allenarsi"disse abbracciandomi.

Era proprio cotta, Gracia.

Appena entrammo, corse non so dove.

Non la inseguii perché volevo che si godeva quel momento che aveva sognato, non so quante volte.

Girai in mezzo a tutti quei trofei vinti dal Real Madrid, una delle squadre più forti al mondo.

Salii al piano superiore, dove vidi le stanze dei giocatori.

Quando vidi la camera di James, sentii i brividi.

Decisi di andarmene prima che succedesse altro.

Tornai al piano inferiore e andai alla ricerca della mia migliore amica.

La vidi fotografare ogni singolo movimento che faceva Cristiano.

"Ma sei proprio ossessionata, mia cara Gracia"dissi sogghignando.

"Parla lei. Quella che in camera ha tutte le foto di James e chissà quante dediche"disse lanciandomi un occhiataccia.

"Okay okay, mi arrendo"risi.

"Guarda, stanno entrando negli spogliatoi. Vieni"disse prendendomi per mano.

"Cristiano, cristiano"continuava ad urlare la mia amica finché si giró da lei e le fece l'occhiolino.

"Oddio, mi ha fatto l'occhiolino.
Bea, mi capisci?! CRISTIANO"disse gridando.

Stavo morendo dal ridere perché tutta la gente ci guardava male.

"Si, lo so. Sono felicissima per te"dissi abbracciandola.

"Grazie, davvero. Vedrai che James ti noterà"

"Cosa facciamo ora?"chiesi.

"Andiamo a mangiare? Sono già le 14.00 e sto morendo di fame"disse tenendosi la pancia.

"Okay, aspetta che aggiorno mia Zia"dissi cercando il mio telefono ma niente.

"Gracia, puoi chiamarmi sul cellulare?
Non lo trovo"dissi mangiandomi le unghie.

Fece quello che gli ho detto per poi mettere il vivavoce.

-Pronto, chi é?-
-Sono la proprietaria del cellulare che sta usando-
-Scusa l'ho trovato e l'ho raccolto.
Dove ci vediamo per ridartelo-
-Sono fuori dal Bernabeu, esci e mi troverai-
-Okay. Come ti chiami?-
-Beatriz tu?-
-Lo scoprirai quando usciró-

Ansia totale.

Si tú no te enamoras ||James RodriguezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora