Entrata nell'atrio mi guardai intorno alla ricerca del tabellone sul quale avrei dovuto cercare il mio nome
Mi feci largo tra centinaia di ragazzi che si scambiavano numeri,parlavano di riviste di moda o di ragazzi
Finalmente intravidi una grande tabella appesa al muro più lungo che avessi mai visto
Lo soprannominai "La muraglia cinese "
Non sapevo che quello sarebbe stato IL MIO MURO, o meglio,IL NOSTRO MURO
Scorsi la lista delle prime e vidi il mio nome, con quello delle mie amiche sotto la lettera D
Mi avevano parlato bene di quella classe: bravi professori, bravi ragazzi,sembrava la classe perfetta
Dopo qualche minuto un uomo sulla cinquantina, pelato e dall'aria scocciata cercava di richiamare inútilmente l'attenzione di quella massa di ragazzi emozionatissimi all'idea di aver abbandonato le medie
Alla fine, con l'aiuto di un fischietto, riuscì a richiamare all'ordine tutti i ragazzi di prima, che furono condotti nella palestra
Lì, su un piccolo palchetto, vi era un uomo dall'aria severa,in giacca e cravatta, che ci osservava dalla testa ai piedi
Appena ci fu abbastanza silenzio per fare un discorso, l'uomo cominciò a parlare: era il preside
Iniziò a fare un lungo discorso, che non ascoltai perché ero troppo impegnata a cercare tra la folla Giusy che si era dispersa
Finito il noiosissimo discorso del preside ci incamminiamo verso un cartello enorme sul quale c'era scritto che la nostra classe si trovava al quarto piano
Fantastico! Farò ginnastica ogni mattina! Povera me!
Facendomi coraggio iniziai a salire le scale che sembravano non finire mai
Mi passavano accanto ragazze super truccate,ragazzi fighissimi e sfigati
Poi c'ero io
Con il jeans strappato a metà gamba, con la maglietta nuova della Guess che avevo comprato apposta per l'occasione e le mie amate Superstar
I lunghi capelli biondi mi scendevano morbidi sulle spalle scoperte momentaneamente per la maglia scivolosa
Arrivata davanti alla classe mi bloccai
Mi girai e lo rividi
Aveva un'aria da figo che avrebbe fatto invidia a Gabriel Garko
Stava parlando con quella che presupponevo fosse la sua ragazza
Infatti poco dopo lei lo tiro a sé e si baciarono
Era un bacio falso, a quanto potevo vedere
Quelle labbra non si desideravano sul serio, ma allora perché baciarsi?
Tante domande circolavano nella mia testa in quel momento ma una sola cosa mi colpì in quel momento:l'entrata del professore in classe
Corsi verso la mia aula e presi presto accanto a Franky ma un pensiero mi passò per la testa e mi fece trasalire: dove è Giusy?