Iniziammo a visitare la scuola in ogni angolo
Lo guardavo estasiata ad ogni suo movimento
Altro che scuola, stavo guardando quelle labbra perfette dal colorito rosso e corposo
Entrato in palestra, mi mostrò il campo da basket, quello da calcio e quello da pallavolo spiegandomi che ci erano dei corsi extrascolastici per lo sport poiché quella scuola rappresentava l'intera regione ai campionati nazionali
Lui era il capitano della squadra di basket e di calcio
Lo squadrai dalla testa ai piedi e notai i suoi muscoli che si slanciavano verso l'alto
Mi guardò e mi propose di fare la cheerleader, dicendomi che avevo un bel fisico
A quel punto salii su di giri
Ero sempre arrabbiata quando lo dicevano gli altri, sempre nervosa e iperprotettiva verso il mio corpo ma dalla sua bocca le parole uscivano in maniera più dolce e leggera come se tutto fosse un complimento
Gli accennai un sorriso imbarazzato, poi arrossii
Accortosi del mio imbarazzo, Jack mi prese per mano e mi portò in uno dei luoghi più belli di quella scuola: la sala di musica
Entrata lì dentro sentii una forza superiore impadronirsi del mio corpo, come se qualcosa mi fosse entrato dentro e avesse preso il controllo del mio corpo
Non riuscii a trattenermi e, sedutami sullo sgabello del pianoforte, iniziai a suonare la mia melodia preferita di Mozart
Jack mi guardò sorpreso e in quel momento sembrò pensare che fossi pazza ma a me non importava granché
La musica era l'unico rifugio dal mondo esterno, dove diverso non significa "peggiore" ma speciale, unico
Mi piaceva suonare, lo facevo giorno e notte
Quando ero tranquilla adeguavo i canti che conoscevo al mio umore e subito in casa l'atmosfera cambiava:tutti erano più felici e pieni di vita
Adesso nemmeno Mozart e Beethoven risuscitati dalle tombe per loro cambierebbero la situazione in casa mia
Nel suonare persi la cognizione del tempo e quando finii era passata più di mezz'ora
Mi scusai ripetutamente per il disturbo creato e la mia maleducazione
Lui mi guardo negli occhi con uno sguardo dolce, intenso e allo stesso tempo tranquillo
Non seppi reggerlo, così, imbarazzata,chinai il capo
Lui mi prese il viso tra le mani, lo portò all'altezza del suo e si avvicinó pericolosamente a me
Iniziai a pensare alla sua ragazza e al fatto che non avrebbe dovuto baciarmi, così mi incamminai verso l'uscita
Una presa forte quanto leggera, però, mi tirò a sé e in quel momento il mio petto e il suo si fusero,io ero diventata il suo ossigeno e lui il mio
Lo guardai negli occhi verdi, in quegli occhi di cui mi ero innamorata e prima che potessi abbassare lo sguardo,mi baciò
Fu il bacio più bello di tutta la mia vita
I nostri corpi aderirono ancora di più, gli occhi erano ormai coperti dalla sua palpebra chiusa e le sue labbra erano incollate alle mie
Non seppi cosa dire
Quando la magia si spezzò, lo guardai negli occhi e gli dissi con voce flebile e molto poco convinta:"Non avresti dovuto farlo Jack...."
Lui mi guardò con viso divertito e sorridente, e scostandomi una ciocca di capelli biondi dal viso mi disse:"Non ne sei convinta nemmeno tu, piccola"
Io annui, poi mi fiondai sulle sue labbra, le più belle mai viste