Salimmo al piano superiore, dove Jack mi guidò verso una stanza chiusa
Mi sarei aspettata una stanza buia, oscura, spettrale o cose del genere ma quello che vidi mi fece rimanere a bocca aperta
Era una minuscola serra!
Lo stupore lo si leggeva nei miei occhi e parve far molto piacere al mio compagno
-Ti piace?L'ho fatto io- mi chiese senza scollare lo sguardo dalla minuscola serra
-È bellissimo- risposi con un filo di voce
Non volevo rovinare quel momento magico
Rimanemmo in silenzio, ma non uno di quei silenzi imbarazzanti, un silenzio benefico
Mi avvicinai a delle rose bianche, i miei fiori preferiti e, chiudendo gli occhi,le annusai
Profumavano di lui
Sentii due mani prendermi per i fianchi e mi voltai di scatto
Jack mi guardò e pronunciò quelle parole che non avrei mai più dimenticato:"Queste rose le ho piantate non appena ti ho vista"
Senza pensarci lo abbracciai
Nessuno aveva mai fatto una cosa del genere per me
-Sarà meglio tornare in classe, si è fatto tardi, il prof potrebbe venire a cercarci- furono le sue parole, che mi riportarono alla realtà
Prima di andarcene però, staccò una rosa dalla serra e me la infilò tra i capelli con delicatezza, spostando una ciocca bionda al lato del mio lobo
Poi uscimmo dalla stanza, Jack chiuse la porta a chiave, e ritornammo in quel posto dove tutto aveva avuto inizio: l'aula di musica
Proprio in quel momento la porta fu spalancata e vidi il professore di matematica entrare e venirci incontro....guai in vista!