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Era una serata di metà giugno. Anna, che stava correggendo dei saggi nella torretta di Windy Willows, si fermò per soffiarsi il naso, ormai arrossato e dolente per le frequenti soffiature. Anna, infatti, era vittima di un raffreddore molto forte e molto poco romantico. Non riusciva nemmeno a estasiarsi per il fondale di cielo verde pallido dietro gli abeti di Evergreens, per la luna bianco-argentea alta sul Re della Tempesta, per il profumo inebriante dei lillà sotto la finestra e per i fragranti iris color matita copiativa in un vaso sulla scrivania. Il passato le appariva più cupo e il futuro annebbiato. - È un'indecenza avere il raffreddore a giugno - disse a Dusty Miller, che stava meditando sul davanzale. - Ma, tra due settimane esatte, sarò nella mia Green Gables, invece di star qui a sudare su saggi pieni di errori e a soffiarmi il naso. Pensaci, Dusty Miller. A quanto pareva, Dusty Miller stava pensandoci. Forse pensò anche che la ragazza trafelata che percorreva Spook's Lane poi il viale e quindi il vialetto dei sempreverdi aveva l'aria di essere fuori di sé e per nulla suggestionata dallo spirito di stagione. Era Hazel Marr, tornata il giorno prima da Kingsport. In capo a un paio di minuti irruppe nella camera senza attendere risposta al proprio deciso bussare. - Oh, Hazel cara (eccìi!), sei già tornata da Kingsport? Non ti aspettavo fino alla settimana prossima. - E ci credo - disse Hazel con sarcasmo. - Sì, signorina Shirley, sono tornata. E cosa scopro? Che lei ha fatto di tutto per allontanare Terry da me... quasi riuscendoci! - Hazell (eccìil) - Oh, so tutto! Ha detto a Terry che non lo amo, che volevo rompere il fidanzamento, il nostro sacro fidanzamento! - Hazel, cara Hazel (eccìi!)Oh, sì, si prenda pure gioco di me... Si prenda gioco di tutto. Ma non cerchi di negarlo. L'ha fatto e l'ha fatto di proposito. - Certo che sì. Me l'hai chiesto tu. - Io... gliel'ho chiesto? - Qui, in questa stanza. Mi hai detto che non l'amavi, che mai avresti potuto sposarlo. - Oh, sarà stato un momento di malumore. Non pensavo che lei mi prendesse sul serio. Credevo che, almeno lei, comprendesse il mio temperamento artistico. Lei ha un secolo più di me, naturalmente, ma non può aver dimenticato le pazzie che dicono... che fanno le ragazze. Proprio lei che fingeva di essere amica mia!


"Dev'essere un incubo", pensò la povera Anna, soffiandosi il naso. - Siediti, Hazel, per favore! - Sedermi! - disse Hazel misurando freneticamente la stanza. - Come è possibile sedersi quando la vita ti crolla attorno? Ah, se invecchiare vuol dire questo, diventare invidiose della felicità dei giovani e fare di tutto per distruggerla, allora spero di non invecchiare mai. A un tratto Anna si sentì prudere le mani. Era l'istintivo e selvaggio formicolio di chi vuole mollare uno schiaffone. Lo soffocò all'istante, tanto da poter credere di non averlo nemmeno provato. Ma rimase dell'idea che una buona punizione fosse indicata al caso. - Hazel, se non riesci a sederti e a parlare con calma, è meglio che tu vada via (violentissimo starnuto). - Ho molto da fare (eee ... ccc ... ìììl). - Non me ne andrò finché non le avrò detto quello che penso di lei. Oh, so che è colpa mia. Avrei dovuto saperlo... o meglio, lo sapevo. Appena l'ho conosciuta, ho capito istintivamente che lei era pericolosa. Già, capelli rossi e occhi verdi! Ma mai avrei immaginato che sarebbe arrivata al punto di intromettersi tra me e Terry. Pensavo che fosse almeno una buona cristiana. Non ho mai sentito niente di simile. Beh, se la cosa la soddisfa, lei è riuscita a spezzarmi il cuore. - Sciocchina... - Non voglio parlarle! Oh, io e Terry eravamo tanto felici, prima che arrivasse lei a rovinare tutto! Ero tanto felice! Pensi, la prima del gruppo a trovare un fidanzato! Avevo già pensato ai particolari delle nozze: quattro damigelle con abiti di seta azzurra e gale bordate di velluto nero. Che chic! Oh, non so nemmeno se odiarla o compatirla. Oh, come ha potuto trattarmi così? E pensare che io le volevo tanto bene... Mi fidavo tanto di lei... Contavo tanto su di lei! Hazel prese a singhiozzare, con gli occhi pieni di lacrime. Si lasciò cadere su una sedia a dondolo. "I punti esclamativi devi averli quasi esauriti", pensò Anna, "ma la tua scorta di parole in grassetto è inesauribile". - La povera mamma ne morirà - disse Hazel con voce rotta.Era tanto contenta... Erano tutti tanto contenti... Dicevano che eravamo una coppia ideale. Oh, tutto sarà diverso, d'ora in poi. - Riprovaci al prossimo chiaro di luna - disse Anna con dolcezza. - Oh, sì, rida, signorina Shirley... rida del mio dolore. Non dubito affatto che lei trovi tutto questo molto divertente, molto divertente davvero! Lei non sa cosa sia soffrire! È terribile... terribile! Anna guardò l'orologio a muro e starnutì. - E allora non soffrire - disse spietatamente. - E invece soffrirò. Io ho sentimenti molto profondi. Certo, chi ha un animo superficiale non soffre. Ma, grazie al cielo, io sono tutto meno che superficiale. Lei ha una qualche idea di cosa vuoi dire essere innamorati, signorina Shirley? Ma essere innamorati realmente, terribilmente, profondamente, meravigliosamente? E fidarsi di qualcuno ed essere traditi?

Anna dai salici al ventoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora