cap 21,22,23,24

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Brano di una lettera a Gilbert

Era una buia e ventosa sera di marzo, con il cielo percorso da una ridda di nuvole frettolose, quando Anne salì le tre brevi rampe di larghi e bassi scalini, fiancheggiate da vasi di pietra e immobili leoni di pietra, che conducevano all'imponente portone di Tomgallon House. Di solito, quando vi passava davanti dopo il tramonto, era tetra e buia e solo un debole chiarore occhieggiava a un paio di finestre. Ma ora rifulgeva di luce ed erano state illuminate anche le due ali laterali, come se la signorina Minerva stesse per ricevere la città al completo. Anne provò imbarazzo per quella luminaria in suo onore. Quasi si pentì di non aver indossato l'abito di seta color panna. Ma quello di voile verde le stava molto bene e dovette pensarlo anche la signorina Minerva, che la accolse nell'ingresso con modi cordiali. La signorina Minerva, invece, sembrava una regina con il suo abito di velluto nero, il diadema puntato tra le bande di capelli grigio ferro e la massiccia spilla con cammeo a cui faceva corona una treccia di capelli di qualche Tomgallon defunto. Era un abbigliamento leggermente fuori moda, ma il portamento nobile della signorina Minerva lo rendeva regale ed eterno. - Benvenuta a Tomgallon House, mia cara! - disse, tendendo ad Anne una mano ossuta carica di anelli. - Sono molto lieta che lei sia mia ospite. - Io... - Tomgallon House era la patria d'elezione della bellezza e della gioventù nei tempi andati. Davamo molti ricevimenti e ospitavamo tutte le celebrità di passaggio - disse la signorina Minerva, guidando Anne verso il grande scalone su una passatoia di stinto velluto rosso. - Ma quei tempi sono finiti. Io ricevo pochissimo. Sono l'ultima dei Tomgallon. E forse è meglio così. La mia famiglia, mia cara, vive sotto lo spettro di una maledizione. Il tono di orrore che la signorina Minerva impresse a queste parole riuscì quasi a far rabbrividire Anne. La Maledizione del Tomgallon! Un titolo da romanzo! - Cadendo da questa scala si ruppe il collo mio bisnonno Tomgallon, la sera del pranzo di gala per l'inaugurazione della casa nuova.

Questa casa è stata consacrata con sangue umano. Ecco dov'è caduto. La signorina Minerva indicò con un gesto plateale del dito bianco e ossuto una pelle di tigre stesa nell'ingresso, suscitando nella mente di Anne l'immagine del Tomgallon moribondo giacente al suolo. Non sapeva proprio cosa dire, così si limitò a un insulso: - Oh! La signorina Minerva la precedette lungo una galleria, fitta di ritratti e fotografie di bellezze svanite, illuminata a un'estremità dalla famosa vetrata colorata. Quindi la introdusse in una maestosa camera per ospiti di ampie proporzioni. L'alto letto di noce dall'imponente


testata era coperto da una trapunta di seta di tale magnificenza che ad Anne parve un delitto posarvi cappello e cappotto.Ha dei bellissimi capelli, mia cara - disse la signorina Minerva con ammirazione. - Mi sono sempre piaciuti i capelli rossi. Li aveva anche zia Lydia. Era l'unica dei Tomgallon ad avere i capelli rossi. Una sera se li stava spazzolando nella camera a nord quando la candela vi appiccò fuoco e lei si precipitò urlando nella galleria, avvolta dalle fiamme. Sempre la

Maledizione, mia cara, la nostra Maledizione. - Ma... - No, non morì bruciata, ma restò sfigurata. Era bellissima e vanesia. Non uscì più di casa fino al giorno della morte e lasciò detto che chiudessero la bara perché nessuno potesse vedere il suo volto devastato. Vuole sedersi per togliersi le soprascarpe, mia cara? Questa sedia è molto comoda. Mia sorella ci morì di infarto. Era vedova e tornò a vivere qui, dopo la morte del marito. La figlia piccola restò ustionata, giù in cucina, da una pentola di acqua bollente. Non è una morte tragica per un bambino? - Oh, che... - Ma almeno sappiamo come è morta. La zia Eliza (in effetti, sarebbe stata mia ziastra, se fosse vissuta) sparì all'età di sei anni. Non se ne seppe più nulla. - Ma certamente... - Fu compiuta ogni possibile ricerca, ma senza risultato. Si diceva che sua madre, la seconda moglie del nonno, fosse stata molto crudele con una nipote del nonno che, rimasta orfana, era stata allevata qui. In una calda giornata d'estate per punizione la chiuse nel ripostiglio in cima alle scale e quando andò ad aprirle era bell'e morta. Secondo alcuni fu castigata con la scomparsa della figlia. Per me, era solo la nostra Maledizione. - Chi mise ... - Oh, mia cara, vedo che lei ha il collo del piede alto. Un tempo anche il collo del mio piede trovava degli ammiratori.

Anna dai salici al ventoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora