Concorso - Categoria HORROR [CONCLUSO]

one-shot

Ormai i suoi genitori non torneranno più. Ha aspettato vicino a quella casa abbandonata per giorni, ma loro non si sono fatti ancora vedere. Lo hanno lasciato lì con a malapena qualche cosa da mangiare e da bere. Lui era certo che sarebbero tornati se lui li avesse aspettati lì, ma adesso non ne era più certo. Senza più niente da mangiare decise di andare a ispezionare la casa dietro di lui, forse era rimasto qualcosa, pensò. Bussò alla porta, essa si aprì lentamente, cigolando piano. Sicuramente i cardini erano arrugginiti. Fece qualche passo e chiese sottovoce <C'è nessuno> lo ripeté più forte, ma ottenne nessuna risposta. Difronte a lui c'era un'enorme sala con una grande scalinata. Decise di andare a cercare la cucina. Salì molto lentamente le scale, i suoi passi rimbombavano nella sala. Si bloccò di colpo, non si sentivano solo i suoi passi ma c'era un lento e costante colpo. Si girò lentamente. Fece un salto all'indietro quando vide l'essere che era davanti a lui. Una figura molto più grande di lui con un mantello, che impediva di vederne il volto, lo stava seguendo. Camminava molto lentamente, con passi regolari e spaventosi. Fece un altro passo indietro, ma inciampò su qualcosa e cadde rovinosamente a terra. Dopo essersi ripreso si rimise in piedi velocemente e vide che il mostro si stava avvicinando ancora di più. Ma prima di scappare, guardò a terra e vide l'oggetto che l'aveva fatto cadere. Era un teschio. Adesso sì che quel coso non sembrava amichevole. Fece un veloce scatto ed entrò in una stanza vicina. Chiuse con un colpo la porta e, dopo essere sicuro che quel mostro non potesse entrare, si guardò intorno. Quella doveva essere la biblioteca, era piena di libri. Mentre cercava un altra via di uscita, vide uno schermo. Si avvicinò. C'era un video della scala di prima, era come vedere un video in prima persona... quella era la visuale della creatura! Significava che si stava avvicinando. Si allontanò come se fosse stato bruciato. Il suoi movimenti diventarono più veloci e frenetici. Continuava a cercare un modo per scappare da quel posto. Trovò una porta ed entrò nella stanza. Quella era la cucina finalmente poteva mangiare. Ma mentre si avvicinava al lavandino, vide che c'era un altro schermo. Questa volta la creatura era nella biblioteca. Non aveva tempo da perdere: doveva trovare il modo di uscire da quella casa. Senza pensarci troppo si avvicinò alla finestra della stanza e la spalancó. Per poco non cadde giù. Fuori non c'era più quel paesaggio morto d'inverno, ma davanti ai suoi occhi si vide solo una distesa d'acqua. Si tolse la maglietta, deciso ad andarsene a nuoto, ma si bloccò quando dall'acqua uscirono delle ossa umane. Non era una grande idea, così decise di tornare alla porta principale. I suoi pensieri si bloccarono. Le sue spalle riempivano interamente lo schermo. Si voltò di scatto e si ritrovò davanti quel mostro. Si schiacció al muro, mentre lui si avvicinava lento. Impossibile da fermare, impossibile da controllare. <Per favore, non voglio morire> urlò, mentre una mano rinsecchita e nera si avvicinava al suo volto <Ho paura. Ho paura di morire> urlò tra le lacrime. Chiuse gli occhi nell'attesa del contatto con quella ripugnante mano. Ma quello non arrivò, aprì lentamente gli occhi e vide che quell'essere si era bloccato, come se qualuno avesse premuto il tasto pausa di un telecomando. Non aspettó nemmeno un secondo: scappò via. Quando arrivò nella sala d'ingresso aprì di scatto le porte. Ma di fronte a lui c'era un muro, su esso era scritto a caratteri cubitali -Non esiste un modo per uscire, tu sarai il mio prossimo pasto- rimase bloccato là per parecchi minuti a rileggere quella scritta. Poi si arrese. Si sedette sul pavimento e aspettó l'arrivo di quel mostro. Quando arrivò avvicinò la sua mano al viso del ragazzo, che al contatto si bruciò. Aveva solo sedici anni quando morì, non si sá dove si trovi quella casa, ma dopo di lui ci furono molte altre morti come la sua.

Spazio Autrice:
Per questo round le istruzioni erano:

Risultato Seconda Prova