one-shot fantasy

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A quel tempo il mondo era diviso a metà: una parte era avanzatissima, un luogo con macchie e tecnologia, nominata "Zona X"; l'altra era un luogo, dove per sopravvivere, si doveva lavorare duramente con mezzi primitivi, chiamata "Terre degli dei". Le persone che vivevano nella zona X erano suddivise in classi sociali molto rigide: i colti, persone nate e cresciute per custodire il sapere del mondo; i celebri, cittadini liberi che possedevano una grande somma di denaro, spesso usata per l'educazione dei nuovi colti; infondo alla scala sociale c'erano i candidi, i poveri che per sopravvivere uccidevano o rubavano, sotto incarico delle classi superiori. Le leggi in questa terra erano sempre rispettate, perché chiunque avesse commesso un reato, veniva  immediatamente ucciso, per questo i candidi erano tenuti sott'occhio e non era raro trovare all'alba nuovi cadaveri sulle strade. La polita era amministrata dai colti, che creavano e inventavano nuovi macchinari per semplificare sempre di più la loro vita. In questa terra tutte le religioni e le credenze erano state abolite, perché si doveva confidare soltanto sulla scienza e sulla tecnologia. Le favole, i racconti e le leggende erano proibite, nessuno poteva leggere storie fantastiche, si potevano leggere soltanto manuali o libri di storia. Cose certe e reali.
Nelle Terre degli dei, invece, non prevedeva suddivisione in classi sociali, secondo gli abitanti di questo luogo ogni essere vivente era uguale. La loro economia era basata su pesca e agricoltura e non possedevano tecnologie avanzate, convinti che le macchine rendessero l'uomo avaro e pieno di se, trascurando così gli altri e la natura. A differenza della zona X, la religione era molto importante, si credeva nell'esistenza di molti dei ma i più importanti erano dieci: Jalith, dio dei venti; Kayloo, dea protettrice della pesca; Eazio, dio della terra; Roolith, dio del mare; Jaxfeed, dea della fortuna; Innoify, dea protettrice delle donne e dell'amore; Kicero, protettore dei raccolti; Avaxo, dio della morte; Laloo, dio del futuro; Tare, il dio dei cieli. Il Dio più potente e venerato da ogni essere delle terre degli dei era: Rhynte, padre degli dei, aveva il potere supremo, poteva controllare tutto e tutti, veniva spesso rappresentato in groppa al suo cavallo, nero come la pece, alato, Maxl. Secondo le traduzioni, tutti i cavalli erano sacri e solo le persone scelte da essi potevano cavalcarli. I cavalli erano lasciati allo stato brado e nessuno poteva toccarli. Non si avvicinavano mai agli uomini ed era molto raro che un cavallo scegliesse qualcuno come padrone. Ogni villaggio era protetto da uno di questi undici dei e ognuno aveva qualcosa collegato alla propria divinità. Il villaggio protetto da Rhynte era molto piccolo e si trovava vicino al confine con la zona X. Era un piccolo villaggio dove si praticava soltanto agricoltura, anche perché le acque era inquinate, a causa dei tubi di scarico della zona X. Per irrigare le piante le persone erano costrette a percorrere chilometri per arrivare ai villaggi vicini.
Queste due terre non avevano mai avuto nessun contatto, ma un giorno qualcosa cambiò... secondo voi cosa potrebbe accadere se due persone di due "mondi" diversi si incontrassero? La leggenda racconta che due ragazze, una candida e un'abitante del villaggio di Rhynte, si incontrarono e diventarono amiche.

~~~

Quel giorno qualcosa uscì dai tubi di scarico, oltre all'acqua inquinata. Tutti erano preoccupati, ma qualcuno piu di altri.

Avevo preso una piccola barca di legno e mi ero precipitata per prima sul posto. Quando vidi cos'era rimasi pietrificata. Non era mai successo qualcosa del genere, un'abitante della Zona X aveva sorpassato il confine. Una cosa inaudita per quel tempo. Le sue condizioni non erano affatto buone, era rimasta troppo allungo esposta alle acque e aveva diverse ferite su tutto il corpo. La portai nella mia capanna e mi presi cura di lei. Passarono molti giorni prima che quella strana ragazza si svegliasse e quando lo fece ero accanto a lei. La guardai stupita e aspettai che dicesse qualcosa, ma rimase a fissarmi. Così decisi di parlare io <Ciao, ti senti meglio ora? Credevo che stessi per morire> dissi dolcemente, aspettando una sua risposta. Mi guardò in cagnesco e disse con voce apatica <sei davvero fastidiosa, pensi che salvandomi ne sarei stata felice e ti avrei ringraziato? Puoi anche scordartelo>. Non sapevo cosa dire, nella mia testa continuava a ribombare la parola - Fastidiosa- nessuno si era mai rivolto a me in questo modo. La guardai male, ma, a causa delle regole del mio villaggio verso gli stranieri, dovetti rimanere cortese e gentile <Io sono Nim, figlia del capo villaggio. Tu chi sei?> dissi con un falso sorriso. Lei mi scrutó per qualche secondo e poi... <Io sono Maia, candida> una candida?? Quindi una schiava. Sarà scappata per questo motivo? Come se avesse letto la mia mente continuò <non sono scappata, ho deciso di morire. Sapevo che le acque di scarico erano corrosive.> Non ci vidi più dalla rabbia. Come può una persona mettere fine alla sua vita? Stavo quasi per esplodere che un cavallo entrò nella capanna. Rimasi congelata, ma poi mi alzai e presi tra le mani il muso di quello stupendo animale, ho sempre sognato di accarezzarne uno. Qualcosa si accede dentro di me e una dolce voce si fece strada nella mia testa <Lei non è così, sono certo che lei vuole vivere, e se non è come penso, falle vedere la bellezza della vita>. Lasciai il cavallo e mi girai verso Maia, sorrisi e esclamai piena di una energia nuova <Vieni ti mostro il villaggio>.

Maia e io diventammo ben presto ottime amiche, anche se spesso il suo atteggiamento mi faceva infuriare. Un giorno Maia mi raccontò il vero motivo della sua fuga: era stata accusata dell'omicidio di uno degli uomini più potenti della città e preferì provare a togliesi la vita lei stessa, per non lasciare che quelli uomini le procurassero una morte più dolorosa. All'improvviso disse una frase che mi fece sudare freddo <Se resterò qui per troppo tempo mi troveranno e uccideranno anche voi> io non volevo che Maia morisse, ma non volevo neanche che la mia gente morisse. Così presi una decisione. Durante la notte, mentre tutti dormivano, mi avvicinai a un cavallo e chiesi agli dei di darmi la possibilità di farmi accompagnare da esso. A quel punto potei salire in groppa a quel magnifico animale. Fu come un sogno, il vento passava tra i miei capelli e quando ci avvicinammo al lago, delle bellissime ali bianche apparirono sul dorso del cavallo, facendoci librare in volo. Quella sensazione, che bella, non avrei mai potuto dimenticarla. Mi avvicinavo sempre di più alla città e continuavo a ripetermi che sarebbe andato tutto bene e che in questo modo tutti sarebbero stati salvi. Atterrai davanti a un enorme palazzo, in meno di venti secondi più di cinquanta persone erano difronte a me, sbalordire alla vista del cavallo alato. Scesi dal cavallo e enuncai con sicurezza <Io sono Maia, candida, accusata di omicidio e sono venuta qui per avere la giusta punizione>.

Nim venne uccisa quella sera, perché accusata di omicidio e, qualche tempo dopo, anche Maia, perché aveva deciso di vendicare la sua amica, anche sapendo di essere una contro un esercito di macchine.

Questa leggenda venne tramandata per insegnare che: per quanto possano essere differenti due mondi o due persone, l'amicizia è sempre più forte e che per essa si farebbe di tutto.

Spazio autrice:
Sono così felice di aver finito!! Sapete ho scritto tre volte questo capitolo (il primo parlava di una strega, il secondo di una ragazza strana e il terzo è questo).
Comunque per questo capitolo dovevamo soddisfare tre cose:
-Parole da 1000 a 1500 ✔ (1290)
-Fantasy ✔
-Cavallo alato ✔
Spero che la storia vi sia piaciuta, grazie per aver letto. 😁

P.s. l'immagine del capitolo è il villaggio protetto dal dio Rhynte.

Risultati Questa Prova

Concorso - Categoria HORROR [CONCLUSO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora