CAPITOLO 5

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Michele non mi vide cadere, mi chiamò, urlò e pianse, tutto a vuoto, tutto inutile. Non dimenticherò mai quel momento .... mi sentivo come una marionetta, sospesa nell'aria secca e irrespirabile, nauseata da una voce continua che urla il mio nome è ride, la risata più cupa, crudele e menefreghista che io abbia mai sentito.
I miei genitori erano tornati lì sicuramente per cercarmi ... mi ero persa? Ero stata rapita? Ero diventata un demone ? La casa mi aveva risucchiato? Boh ... non lo so neanch'io... sicuramente sono morta.

IL SILENZIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora