Capitolo 9

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Da quel giorno tutto cambiò. Non ci preoccupammo di vederci in segreto, e nessuno ci prendeva in giro perché la storia di Faith e dei due Tassorosso era circolata in tutta la scuola.

Tom era felicissimo. Non avrei mai pensato che lui potrebbe esserlo così; l'avevo definitivamente cambiato. Quanto a me, non si poteva dire che non ero raggiante. All'inizio ero sorpresa, stupita, ma contenta. Non mi ero accorta che mi piaceva, ma questo mi dava tutta un'altra prospettiva di vita.

Quel giorno, dopo che lui mi si staccò, mi sorrise, mi disse: <<Devo andare.>> e io rimasi a lungo al lago, sulla panchina, a pensare. Dovevo tornare alla "mia" Hogwarts. Era troppo tardi; non potevo lasciare Tom. E comunque avevo paura che tornando non mi avrebbero riconosciuto, perché Tom era cambiato e così aveva cambiato tutto il futuro, suo, e di tutti noi. Oppure talvolta pensavo che era meglio se tornavo indietro, perché era impossibile vivere nel passato.

Non sapevo se confidare a Tom il mio segreto, ero sempre lì sul punto di farlo, ma mi trattenni sempre, in caso se tutto sarebbe andato storto. Ormai la scuola non mi interessava più. Nella mia esistenza c'era solo lui. Non riuscivo sempre a staccare gli occhi dal suo viso meraviglioso, soprattutto a Pozioni, dove mi trovavo esattamente di fronte a lui.

Passai così il mio tempo lì, quando arrivò il 29 giugno. Avevo programmato di passare l'estate con Tom, facendo il giro dell'Inghilterra, quando mi ricordai che dovevo tornare. Non sapevo veramente cosa fare, tornare o no? Harry mi mancava parecchio, anche Ron e gli altri, ma lasciare Tom sarebbe stato lasciare una parte di me stessa.

Così decisi che gli avrei scritto una lettera. Non gliel'avrei data di persona, se no non mi avrebbe più lasciata partire, ma gliel'avrei lasciata vicino a lui quando non mi avrebbe visto.

Mi sedetti al mio tavolo vicino al letto, presi una pergamena e provai a trovare le parole adatte, ma non ci riuscii. L'unica cosa che stavo facendo era macchiare la pergamena di lacrime. Dopo un'ora il risultato insoddisfacente era una letterina misera.

"Caro Harry,

non so come cominciare. Fatto sta che devo dirti queste cose con una lettera, se no tu mi trattieni e non mi lasci andare. Voglio dirti che ho finalmente trovato il mio posto nel mondo, e quel posto è qui, nel "passato". Preferisco correre tutti i rischi, che rinunciare alla mia vita. Che rinunciare a lui. Il mio Tom. Mi dispiace davvero tanto, non poterti più rivedere, non sai quanto mi costa, ma è necessario. Voglio solo dirti che ce l'ho fatta. Ho cambiato il mondo. Il tuo, il vostro mondo. Ormai il destino ha scelto le nostre vie, e io ho trovato il cartello che mi ha detto quale devo prendere. Lo amo troppo, Harry, è inutile. Per favore, non prendertela con me. Lo so che ci sei rimasto male, ma vivi la tua vita. Ce la farai anche senza di me.

Salutami Ron, Ginny, e gli altri. Fallo per me.

Ti voglio bene.

Hermione"

Finii la lettera con una faccina felice, l'esatto contrario di come mi sentivo a quel momento.

Avevo poco più di un giorno, e non volevo posticipare le cose, così mi decisi a prepararmi. Feci come l'altra volta, cioè misi tutto nello zainetto, in caso qualcosa sarebbe andato storto, e girai la Giratempo per cinquantacinque volte. Mi ritrovai nella sala comune di Grifondoro, esattamente dov'ero partita.

Non c'era nessuno in giro, erano tutti a lezione; evidentemente io avevo finito prima perché una volta facevano meno giorni scolastici. Corsi su per le scale velocemente, aprii con cautela la porta del dormitorio maschile del sesto anno, e corsi al letto vuoto di Harry. Misi la lettera sul comodino, sperando che nessun altro la leggesse, guardai il posto per un'ultima volta, poi scesi.

Stavo per tornare subito indietro nel tempo, quando pensai "Meglio se vado in un posto in cui un giorno potrei tornare indisturbata...". Così andai nel bagno di Mirtilla Malcontenta. Mi piazzai in un angolino e mi guardai in giro prima di tornare.

<<Dove sei, Mirtilla?>> chiesi ad alta voce.

Nessuno rispose. Poi mi ricordai che Mirtilla non era morta a causa del Basilisco visto che io avevo fermato Tom Riddle in tempo. Mi sentii enormemente soddisfatta.

Infine mi decisi. Girai nuovamente la Giratempo. Una volta di nuovo nella vecchia Hogwarts una felicità immensa mi pervase.

Lasciai lo zainetto sul letto, corsi giù per gli scalini, aprii la porta della sala comune che andava in corridoio e andai incontro all'unica persona che poteva farmi chiamare tutto questo "vita", quella persona che mi stava aspettando da chissà quanto tempo per scendere insieme a cena, quella persona che ora mi stava abbracciando. Lui.

Il mio Tom.

Cuore d'argentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora