AVVISO
Ciao! Scusatemi se è un bel po' di tempo che non aggiorno, ma ho avuto da fare e in più sono andata avanti lo stesso. Ho voluto aspettare, così adesso arriveranno le ultime parti della storia tutte insieme (più o meno) e non ci sarà troppa confusione (spero).
Buona lettura!
greenlight77
Quel mattino mi svegliai con il sorriso sulla faccia, anche se probabilmente una persona normale mi avrebbe chiesto "Perché" scuotendo la testa. Quel sogno meraviglioso mi aveva fatto più felice riguardo a Nina, ora me la immaginavo più gioiosa, più serena.
Quando mi alzai, c'era un gufo appollaiato sul davanzale. Nel becco teneva una busta blu. Aprii la finestra e presi la busta. Il gufo piegò lentamente la testa verso sinistra e poi verso destra, poi volò via.
Mi sedetti sul letto e aprii la busta.
La scrittura era morbida, curva.
Cara Agatha,
(forse preferisci che ti chiamo con il tuo vero nome, ma 1. sono abituata così e 2. se la lettera finisce in mani sbagliate, non sapranno chi sei veramente)
Sto scrivendo questa lettera su un anonimo comodino di un'anonima stanza d'ospedale al San Mungo. Probabilmente ora che stai leggendo sono già morta, ma l'intenzione era che il mio amato gufo, che mi fu regalato dai miei genitori per il mio sesto compleanno, partisse il momento in cui mi sarei spenta.
Ti scrivo perché voglio dirti alcune cose. Primo, non preoccuparti per le questioni "burocratiche" o roba del genere (si dice così?), perché qualcosa ho già sistemato io, qualcosa lo fa Thomas e i professori, e il resto si sistemerà da solo. Non volevo darti niente da fare perché so che tu hai altro da organizzare, qualcosa che dev'essere preparato alla perfezione se no il mondo andrà in rovina. (So che sai di cosa sto parlando)
Poi, ti scrivo perché voglio assicurarmi che tu stia leggendo questa lettera felice, entusiasta all'idea di partire, e non in un mare di lacrime. Ti prego, non piangere! Il mondo è una cosa bellissima, è un'immensità di felicità!
Ma la ragione principale di questa lettera è che ho preparato una sorpresa.
Spero non ti dia fastidio, ma dovrai ritardare di qualche giorno la tua partenza.
Allora: ho preparato due giorni speciali, questo weekend. Oggi è mercoledì, quindi ti chiedo (scusa!) di fare ancora tre giorni di scuola. Sabato mattina, vai a Hogsmeade (di nascosto, so che sai come si fa) e vai su, fino a quello spiazzo nel bosco sopra la Stamberga Strillante. Lì, oltre al tuo compagno di viaggio, troverai anche un vecchio stivale rattoppato. È una Passaporta che partirà alle 9.22.
Di più non ti dirò, perché lo scoprirete man mano. Spero che questa vacanza ti piacerà, perché ho provato a cercare qualcosa che possa essere di tuo gradimento.
Non ti dico chi sarà il tuo compagno di viaggio, ma credo che l'hai già capito da sola.
Vorrei anche che tenessi questa lettera come mio ricordo e per ricordare a tutti che non sempre la morte è un male.
Ricordalo sempre: ti voglio bene. E sempre ne vorrò.
Con tantissimo affetto,
Nina
Una lacrima mi scese sulla guancia sinistra, ma la asciugai subito, e sorrisi.
***
Come ordinato, quel giorno feci scuola. E anche giovedì e venerdì. Non disfai le valigie, perché lunedì me ne sarei andata. Ormai era solo una settimana in più, quindi non cambiava niente.
Sabato mattina, alle sette, mi svegliai di buon umore. Scesi nelle cucine, perché il sabato la colazione a quell'ora non era ancora pronta. Gli elfi domestici mi accolsero subito e mi diedero una pagnotta, del formaggio e del prosciutto, Mi vollero dare anche del black pudding, ma rifiutai. Rifiutai anche quel piatto di uova e salsicce.
Dopo aver mangiato lì e chiacchierato con alcuni di loro, salii nel dormitorio. Erano le 8.20. Avevo un'ora. Non volevo assolutamente perdere la Passaporta, quindi controllai velocemente di avere l'occorrente nella mia borsa di perline. Sicuramente Nina aveva già pensato a tutto, e non mi preoccupai. Avevo solo quello che mi portavo di solito in giro.
Scesi senza far rumore le scale e presi il passaggio segreto che avevo preso quella volta che ero andata a Hogsmeade per andare al San Mungo. Mi ritrovai al villaggio prima di quanto avevo calcolato, ma non volevo arrivare allo spiazzo in ritardo, e la strada poteva essere tortuosa, ora dopo la piccola frana che era successa durante l'estate.
Ma non trovai difficoltà: in un quarto d'ora raggiunsi il posto. Mi mancava ancora solo una curva e avrei visto la Passaporta.
Pensavo che, essendo ancora le nove, ero la prima ad arrivare ma, quando girai l'angolo, vidi una persona seduta per terra. Avevo ragione.
Era lui. Era sempre lui.
Tom.
Nina pensava sempre a tutto. Ma non sempre era un bene. Io volevo dimenticarlo, far finta di non averlo mai conosciuto, mai amato. Ma non potevo dire che l'idea di trascorrere ancora un ultimo weekend con lui non era bellissima.
Mi avvicinai.
<<Ciao!>> lo salutai sorridendo.
<<Ciao.>>
Ci guardammo per qualche attimo senza parlare, ma nei nostri sguardi c'erano più di mille parole.
Ruppi io il silenzio.
<<Tu come hai fatto a sapere di oggi?>>
<<Ho trovato un biglietto sul comodino con su scritto "Sabato, ore 9.22, spiazzo sopra la Stamberga Strillante".>>
Mi porse un bigliettino blu. Era decisamente la scrittura di Nina.
<<Sai dove porta questa Passaporta?>> mi chiese.
<<Non ne ho idea.>> risposi.
Erano le nove e venti. Ci avvicinammo allo stivale, e allungammo un dito.
Due minuti dopo la Passaporta s'illuminò.
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Cuore d'argento
FanfictionCome il tempo puo' cambiare il destino... Il mondo sta andando a pezzi. Harry e Hermione sono nel loro sesto anno, e pur restando nelle mura di Hogwarts, sanno cosa sta succedendo là fuori. Eppure, la luce c'è sempre nell'oscurità, e un'idea può sc...