-3-You'll see that we'll make it-

13 3 0
                                    

Theo's POV

Ieri sera mentre tornavo a casa mi è sfrecciata di fianco un'ambulanza.
Andava nella direzione della casa di Emma.
Non le ho dato molto peso, ma stamattina non è ancora arrivata a scuola, non risponde alle telefonate e ai messaggi, sono andato sotto casa sua ma non c'era nessuno... devo ammettere che un pochino mi sto preoccupando.
-Ma di che ti preoccupi, ieri ti ha detto che era stanca, magari oggi ha deciso di stare a casa a riposare- mi dice la mia coscienza, forse ha ragione, ieri mi ha anche detto che spesso i suoi genitori escono presto la mattina e i fratelli si svegliani dopo di lei.

Quindi non c'è nulla di cui preoccuparsi, degi stare tranquillo.

Ok, è suonata la campanella, entro a scuola, che inizi l'inferno.

Proverò a richiamare Emma appena esci da questa prigione.

Emma's POV

"Bip-Bip-Bip" sononlenprime cose che sento, piano,piano apri gli occhi, mi guardo intorno, pareti bianche, spoglie, sono in ospedale, mi giro alla mia destra c'è mia madre che dorme su una sedia con la testa appoggiata al mio letto, mi tocco la guancia e sento un tubicino su di essa, con l'indice seguo il suo percorso, perfetto, mi hanno messo la cannula, non sopporti questa cosa nel naso, è fastidiosa.

Prendo il mio telefono dal tavolino accanto al letto, i miei ocChi si sbarrano quando vedo: 10 chiamate perse da Theo, 4 da Niky, 6 messaggi da Theo e 4 da Niky, dopo li richiamo.

Mia madre sentendomi muovere si è svegliata,<Hey, cone ti senti?> chiede accarezzandomi il braccio, solo ora noto la flebo, in effetti sentivo pungere però non ci jo proprio fatti caso.
<Sono stata meglio, cosa mi è successo?> dico quasi in un sussurro,<Sei andata in crisi respiratoria e hai perso i sensi, sei stata incosciente fino ad ora, da ieri sera quando sei tornata...>.
Viene interrotta dal dottore che entra nella stanza, è un iomo sulla cinquantina, alto, magro, capelli grigi e occhi scurissimi. <Finalmente signorina, si è svegliata, piacere io sono il dottor Evans e mi occuperò di lei durante la sua permanenza qui, per prima cosa le faremo una TAC> spiega, <Dopo che avremo ricevuto i risultati vedremo come dovreo procedere>, <Cosa sospettate che io possa avere?> chiedo seria, < Non lo sappiamo, potrebbe essere tutto come potrebbe essere niente... ci vediamo più tardi>, dice per poi andarsene, <Mamma,io dovrei fare una telefonata, vai pure a casa a riposare, ti chiamo quando mi dicono quando mi comuniqano quando mi faranno la TAC> dico sorridendole, <Sicura?> mi chiede, <Sì vai, tranquilla,riposati> lei si alza,mi posa un bacio sulla fronte ed esce dalla mia stanza.

Prendo il telefono e chiamo Niky, chiamo prima lei perché non so che dire a Theo, magari manco gli frega...

Dopo due squilli risponde:
<Hey, Emma! Ti davo per dispersa, dove sei finita?>
<Ciao Niky, sono in ospedale... non è che puoi venire a farmi compagnia, mia madre è andata a riposarsi toena quando so a cge ora mi faranno la TAC>
<Si vengo....ma come la TAC?>
<Per sapere cos'ho, 'Può essere nulla come può essere tutto' ha detto il dottore>
<Arrivo subito, ma Theo? Lo avverti tu?>
<Si lo chiamo io, a dopo>
<A dopo> dice per poi chiudere la chiamata, ok, ora chiamo Theo, non so perché ho tutta questa agitazione addosso in fondo lo cosnosci da quanto? 2 giorni? Forse è perché parlare con luinmi fa stare bene, lui mi capisce,( e non devo per forza usare la lingua babbana, a volte mi è molto difficile usarla) forse perché abbiamo li stessi interessi... boh ho solo paura di come la possa prendere.....e se si allontanasse....

Respiro profondo e... Vai.

Uno squillo, due squilli, tre squilli e risponde.
<Emma! Oh mio Dio! Finalmente! Come stai?! Tutto apposto vero?!>
<Ciao Theo, senti.... io...io.... io non so nemmeno perché te li sto dicendo....insomma io...>
<Tu?>
<Io sono in ospedale....>
<Come in ospedale?... Cos'hai? Niente di grave, vero?> chiede allarmato, forse un po li importa oppure è un ottimo attore...
<Non li so.... Più tardi mi faranno una TAC e vedrò se sono sana o no...>
<Oh...>
<Senti.... puoi venire qui...> dico pinagendo, perché sto piangendo? Non lo so nemmeno io.
<Certo, soni qui vicino, 3 minuti e sono da te... e ehy non piangere andrà tutto bene>
<Speriamo... comunque 3° piano stanza 394>
<Ok sono qui fuori ora arrivo>e chiude la telefonata.

Non riesco a smettere di piangere, forse la paura che possa essere qualcosa di male, qualcosa di brutto, la consapevolezza che tutto potrwbbe cambiare in peggio, forse è questo il motivo delle mie lacrime.

La porta si apre di scatto e un esemplare di Theo con il fiatone entra di corsa, con un infermiera che continua ad urlarli conteo lui non potrebbe essere qui.
<Lo lasci, va bene> dico e l'infermiera annuisce e se ne va poco convinta.
<Hey> dice abbracciandomi forte, <Hey, mi strozzi> dico ridendo, <Mi hai fatto preoccupare tantissimo> dice, <Scusa...> dico abbassando lo sguardo, <Non scusarti, non è colpa tua... hey perché piangi?> chiede asciugandomi le lacrime con il pollice <e se stessi per morire... cioè.... se...> <Hey, hey, hey, stai tranquilla tu sei forte e sconfiggerai tutto> <Non ne sono sicura... ho paura...> dico guardandomi l'ago della flebo nel braccio. <Emma io ci sono non devi avere paura di niente, non sarai sola, ce la farai, supererai tutto siamo intesi?> dice guardandomi dritto negli occhi, <Intesi>.

Veniamo interrotti da qualcuno che bussa alla porta.
<Avanti>, dico e Niky entra e si fionda addosso a me, <Hey come stai?> chiede scioglioendo l'abbraccio, <Bene, per ora>, bussano di nuovo alla porta, <Si?> questa volta è il dottor Evans, <Salve dottire, ci sono novità?> <Si. Si prepari che fra poco le faremo la TAC> <Ok>, chiamo mia mamma, non risponde, le lascio un messagfio in segreteria e decido di farla comunque, <Voi restate qui, vero?> chiedo <certo> dice Theo prendendomi la mano <Grazie> <Pronta?> chiede l'infermiera con la sedia a rotelle, <più pronti di così si muore> dico irinica mentre mi siedo, <Posso accompagnarla io?> chiede Theo, l'infermiera annuisce, <Io aspetto qui in caso torni tua madre> dice Niky, <Ok, grazie, andiamo>.

Mu sistemano in una stanza piena di macchinari,mi fanno sdraiare su un lettino e mi dicono:<Ok signorina l'importante è che lei stia tranquilla e ferma al resto penseremo noi>

- - - -

<Ok può tornare in camera>, dice il medico, torno sulla sedia a rotelle spinta da Theo e torniamo in camera.

Li trovo mia madre che parla con Niky.
<Hey tesoro, ti hanno detto qualcosa?> chiede mia madre, <No, il dottore ha detto che aspettava che arrivassi tu per parlare prima con te, poi con me> dico, <Ok, vado a cercarlo> dice per poi uscire.
< E se avessi qualcosa di grave, insomma perché non me lo ha detto subito? Sono abbastanza matura per accettare il mio destino anche se prevede la mia morte imminente...> dico tornando a sedermi sul letto, <Emma te lo dobbiamo ripetere all'infinito? Stai tranquilla> dice Niky scocciata, <Ok>.

<Ragazzi, potremmo parlare in privato con Emma?> dice il dottore che è appena entrato nella stanza seguito da mia madre che tiene lo sguardo basso, <Certamente> dicono Niky e Theo, <Theo> dico piano, <Si?> <Resta... per favore> sussurro prendendolo per il polso, <Certo che resto> dice sorridendomi debolmente per poi scambiarai uno sguardo con l'amica che annuisce ed esce.

<Vede signorina lei ha un cancro ai polmoni> dice il dottore, chiudo gli occhi, sperando che sia solo un brutto sogno, sperando di rosvegliarmi e di dover rifare la mia noiosissima routine, li riapro ma .. cazzo è la realtà... sono malata di cancro.
Mia madre scoppia a piangere, il dottore tiene lo sguardo basso, mi giro verso Theo e ha lo sguardo fisso sul medico ai piedi del mio letto, la sua mano cerca la mia, la trova, intreccia le nostre dita e stringe la presa, delle lacrime iniziano a rigare il mio viso facendomi scoppiare in un pianto disperato ma silenzioso.

Il ragazzo accanto a me si gira e mi guarda, ha gli occhi lucidi, credo che anche conoscendoci da poco tempo sapere che una persona che conosci ha un male così grande e oltretutto essere presente quando le viene comunicato non sia facile.
<Emma... io...> balbetta mentre non smette di guardarmi negli occhi, < Fa niente Theo... è ok, tranquillo, c'è qualche speranza per me?> chiedo seria rivolgendomi al dottore, <È solo al secondo stadio ma non possiamo intervenire chirurgicamente perché è in un punto critico, però nutriamo forti speranze in alcuni cicli di chemio terapia e un paio di cicli di radio terapia> dice il dottore, in questo momento non ho bisogno di speranze ma di certezze, <Amore, ce la faremo, tu ce la farai, sei forte> dice mia madre accarezzandomi la fronte, <Sembra che in molti la pensiate così> dico con un sorriso amareggiato, < io vado a prendere un the, tu vuoi qualcosa?> faccio di no con la testa e lei e il dottore escono dalla stanza.

<Ho desiderato molte volte di essere come Hazel Grace... coraggiosa e innamorata... non malata di cancro.> dico guardando dritto avanti a me.

DREAMINGDove le storie prendono vita. Scoprilo ora