-2- Un nuovo arrivato

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Oggi la lezione è stata più stressante del solito. Torno a casa, pensando a come cambierà totalmente, in questo periodo, la mia vita, con quel ragazzo nuovo...

Tranquilla...sarà solo per un periodo...penso nella mia testa. Spero non sia troppo scontroso, ma lo posso capire visto che ha perso i genitori. Chissà come deve essere brutto.

Sono davanti alla porta di casa...Concentrati Ashley, concentrati. Devi solo bussare ad una cazzo di porta! Busso, e ad aprirmi è mia madre. «Oh, Ashley, sei arrivata giusto in tempo. Michael è già arrivato. Puoi appoggiare lo zaino lì!» Quando arrivo in salotto noto mio padre e Michael che stanno discutendo. «Ciao Ashley, probabilmente conoscerai già Michael, in quanto andavate in classe insieme. Ti ho già spiegato che lui resterà qui da noi per un po'. Io e tua madre dovremmo andare un attimo dalla nonna. È molto lontano e probabilmente torneremo domani mattina così nel frattempo voi avete l'occasione di parlarvi e conoscervi meglio.» E detto questo, se ne vanno lasciandoci da soli.

«Ciao, so che è stata molto dura la perdita dei tuoi genitori, ma-»
Mi bloccai perchè iniziò a parlarmi di sopra. «Se vuoi dirmi cose sdolcinate, come 'Mi dispiace per quello che è successo' o cose del genere, è meglio che stai zitta.»

Va bene, ha perso i genitori, ma non ha nessun diritto di trattarmi così! Non è giusto! «Cosa dovrei dire allora?» Lui risponde in modo freddo «Lasciami soltanto in pace!» Volevo davvero aiutarlo. «Sto cercando soltanto di aiutarti!»

«Se vuoi aiutarmi, lasciami in pace!»

«Lascia che ti aiuti-» Ma lui questa volta reagì male, mi prese i polsi e mi scaraventò al muro. «Non ho mai visto una persona più fastidiosa e insistente come te, mocciosetta.»

«Non importa quanto tu insista, o come tu reagisca, io ti aiuterò in qualsiasi modo.»

«Non hai paura di me?» No, non ho paura di lui, ho avuto delle esperienze simili con Mattew. Purtroppo lui aveva perso suo fratello, e prima che ci conoscessimo anche lui era scontroso come Michael. Non so come feci, ma riuscì a calmarlo e ad aiutarlo. Ed è così che è nata la nostra relazione.

«No, perchè dovrei averne?» Lui mi guardò con sguardo malizioso, e disse:« Sì, dovresti. Tu non puoi nemmeno immaginare cosa sono capace di farti, mocciosetta...»

«Mi da fastidio il modo in cui mi chiami, Michael.» Lo dissi soltanto per cambiare discorso.
«Mi dispiace, mocciosetta.»
Detto questo, mi lasciò andare.

Era ora di cena, quindi mi misi a cucinare. Cucinai la pasta con il pesto.

«Michael! La cena è pronta!» Quando finalmente lo vidi scendere, lui prese la sua porzione e se la mangiò. Non dicemmo nulla, soltanto qualche scambio di occhiataccie, ma niente di più.

Lui se ne andò nella sua camera, mentre io accesi la televisione per vedere qualche film.

A mezzanotte decisi di andare a letto. Ad un tratto, sentii un fiato pesante sul collo.

«Te l'avevo detto che sono capace di fare qualunque cosa...» Era lui...Michael.

Suspence...Se volete la parte terza, commentate e tante stelline!;-)

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