-4-Non tutto è come sembra...

453 13 8
                                    

MICHAEL POV.

Odio le persone che fanno finta di preoccuparsi per un estraneo, solamente perché gli fa pena, oppure perché il poverino ha perso i genitori, quando, invece...non sanno nemmeno che significa perderli....perdere un padre e una madre....Le persone che ti hanno insegnato fin da piccolo a camminare, ad andare in bicicletta... Le persone che dovrebbero esserci sempre...le persone che dovrebbero farti da esempio...

LORO NON POSSONO CAPIRLO!!

Stringo i pugni, e ne scaglio uno contro il muro, rendendomi conto che sono da solo, e sempre lo sarò...Non riesco a colmare in nessun modo la mia rabbia.

La cosa che mi ha infastidito di più, è stato il fatto che quella ragazzina, Ash , o come cavolo si chiama, insisteva continuamente per aiutarmi...

E ciò è strano, perché nonostante quello che le ho fatto, continua a dire che non si arrenderà, finché non mi aiuterà.

Beh, se è così, è un idiota, perché tutte le persone che mi stanno accanto muoiono oppure fanno una brutta fine...

Il destino ha voluto questo per me.

Voglio sapere perché, lei, ha reagito in quel modo assurdo...Ed è per questo che sono qui, davanti alla porta di casa di Jodie, che, a quanto pare, è la sua migliore amica!

Nonostante andassimo in classe insieme, non conoscevo per niente Ashley, adesso mi sono ricordato il suo nome, perchè, quando andavo a scuola, non comunicavo con nessuno, perché li consideravo, e li considero tutt'ora soltanto degli imbecilli.

Busso alla porta, ma non viene ad aprire nessuno. Poi noto sulla porta un anello giallo, molto spesso e grande, con cui si poteva bussare più forte, e non esitai a spingerlo.

La vecchia porta cigolò, e davanti a me parve una signora molto anziana, ma dallo sguardo vispo e arzillo.

«Oh...Ma, che ci fa qui, come ospite, un ragazzo giovane come te?» disse la signora fissandomi.

«Signora, mi dispiace disturbarla, ma cerco una ragazza, che, si chiama Jodie Miller. Per caso lei la conosce e sa dov'è?» chiesi insistente.

«Oh! Se la conosco?! Beh, caro...è vero che ho una certa età, ma non ho l'alzaimer, e ricordo benissimo, che, questa famosa Jodie Miller, è la mia carissima nipotina..» disse fissandomi in modo molto inquietante.

Hai capito la signora... Mi guarda dalla testa ai piedi, senza darmi un attimo di tregua.

«Che fai?! Stai lì davanti alla porta?! Entra pure, caro» disse varcando la soglia della porta.
«No, davvero, signora, non si preoccupi. Voglio solo parlare un attimo con sua nipote, se è possibile. Può chiamarla, e dirle che le voglio parlare?»

«Certo tesoro! Vado subito!»

Dopo due minuti, sentii Jodie parlare con la nonna:«Nonna, chi è alla porta?»
«Oh, non ti preoccupare...Credo sia un tuo ammiratore segreto!» disse bisbigliando.
Poi continuò:«Però....niente male il ragazzo!» disse con aria maliziosa.
«NONNA!!!SMETTILA!» urlò Jodie.
«Ok, ok....» disse andandosene e lasciandoci da soli.

Jodie era vestita con dei leggins e una maglietta lunga davanti e corta di dietro. I capelli erano legati in un chignon, e aveva delle scarpe di ginnastica.

«TU!!!CHE CAZZO CI FAI QUI?! SEI VENUTO DI TUA SPONTANEA VOLONTÀ PER FARTI UCCIDERE, PER CASO?!»
disse gesticolando, e imprecando.
«No, idiota. Sono venuto per chiederti, perchè Ashley, continua a darmi fastidio, insistendo che vuole aiutarmi, quando sa benissimo che non può. E visto che sei sua amica, dovresti saperlo.» dissi frettolosamente.

«Beh, perchè non lo chiedi a lei, genio?!» disse innervosendomi.

«Lo sto chiedendo a te. E poi lei non me lo dirà mai. È incazzata nera con me.»

«Anche io lo sarei, dopo quello che le hai fatto. Comunque, lei ha avuto altre esperienze con il suo ex ragazzo. E comunque, c'è anche un altro motivo per cui insiste così tanto nell'aiutare le persone.»
«Quale?!»
«Non posso dirtelo...» disse con aria triste.
«QUALE?!» dissi con tono insistente.
«Beh, quelli che vedi insieme a lei...non sono i suoi veri genitori...Ha perso i suoi genitori all'età di dodici anni...Non lo ha mai detto a nessuno, tranne a me. Ha passato un periodo bruttissimo. Ha tentato persino il suicidio una volta. È stata in orfanotrofio per qualche mese, ma subito dopo è stata data in adozione alla coppia che hai visto a casa sua. Ed è stata con loro fino ad adesso, cioè cinque anni. È riuscita a superare il dolore, ma non lo ha mai dimenticato.»
«Cosa?! Come è possibile?!»
«Ecco...lo sapevo...non avrei dovuto dirtelo.»
«No...dovevi dirmelo! Ora ho capito! Ora è tutto più chiaro!» la ringraziai per l'informazione e andai verso casa.

Non dovevo parlarle in quel modo. Adesso, non mi perdonerà mai. Devo trovare una soluzione. Devo riuscire a parlare con lei....Non avrei mai pensato che anche lei avesse vissuto una situazione del genere. Lei sa il dolore che provo, perchè l'ha provato anche lei. E non è come gli altri, che fingono di preoccuparsi per le persone che hanno perso qualcuno, senza sapere cosa si provi. Lei capisce il mio dolore. Lei è l'unica che può capirmi davvero. Spero che mi perdoni....Non meritava di essere trattata in quel modo.

Cazzo! Ti prego perdonami Ashley!

Ciao ragazzi! ;-)
Ve lo aspettavate?! Colpo di scena!! Cosa succederà adesso?! Lo vedremo nel prossimo capitolo! :-P
Ciao ciao!! ♥

Vivere nella stessa casa...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora