-5-Ricordi che tornano a galla

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ASHLEY POV.

Sentii dei passi avvicinarsi sempre di più a me, aumentando di secondi in secondi la velocità.

Non posso credere che mi stia inseguendo...Proprio lui poi...

È da più di due giorni che mi perseguita!
Ma...perchè?!

Non gli è forse bastato tutto quello che mi ha fatto?!
Non riesco mai a stare in pace. Non ho più neanche il tempo di ascoltare i miei pensieri!!

E proprio quando penso di essere da sola, spunta subito fuori lui, l'imbecille di turno a rompere le palle!

Mi perseguita a scuola, fuori scuola, tranne a casa perché per fortuna, ci sono i miei genitori. Non posso dirlo ai miei genitori...In verità ancora faccio fatica a nominarli come miei genitori.

Nonostante siano passati anni dalla morte dei MIEI VERI GENITORI,  la loro morte non l'ho superata e non credo ci riuscirò mai...

faccio finta di sorridere, ma dietro i miei occhi verdi, si nasconde un dolore che mi porto dietro da anni...

La sera, ogni notte, piango, fino ad esaurire le lacrime. Ogni giorno, per me è una routine. Non mi sono mai sfogata con nessuno, e parlare del mio dolore mi far stare ancora più male. Continuo a soffrire ogni giorno, portandomi dietro una maschera, che pian piano si sgretola e non so se reggerà a lungo...
L'unica che sa di questo mio dolore sono io.

Solo e soltanto io...

Correndo tra i corridoi della scuola, inseguita da un pazzo, svolto l'angolo, e una scritta su un cartellino mi salva la vita.

                                                            

          WC PER RAGAZZE
                                                            

Entro nel bagno e mi chiudo dentro a chiave.

Riprendo fiato...

Nemmeno nell'ora di educazione fisica faccio tutta sta' corsa! Mi inchino alla potenza dei cessi!!! Non so come mi riescano a salvare ogni cazzo di volta che scappo da lui.

MICHAEL POV.

È riuscita di nuovo a scappare con la scusa del bagno?! Ma quant'è furba quella ragazza?!
Oh merda...Non riesco a crederci!

  Meglio che torni in classe, altrimenti a chi la sente la    professoressa di arte dai riccioli d'oro.

Devo riuscire a parlare con lei...

In qualche modo, devo riuscirci!

Dopo la scuola, torno a casa. I genitori di Ashley non ci sono e ritorneranno domani.
Si!!! Forse questa sarà la volta buona!
Sento la porta di casa aprirsi, e vedo Ashley, che indugia, se entrare o meno, dentro casa.

«Ashley, sei tu?»
«N-No! Sono Alexandra!» (Alexandra è la madre adottiva di Ashley)

Ahahaha!!! Che scema! Crede davvero di potermi fregare?! 

Cercando di ricompormi e di diventare serio, dico:«Ti voglio solo parlare. Ti prego Ashley.»
«Lasciami in pace. Per favore. Non hai già fatto abbastanza?!» dice con voce abbastanza ovvia.

ASHLEY POV.

Dopo minuti di silenzio, alzando la voce, dico:«Non dormirò qui. Sarò a casa di Jodie.»
«Perchè stai cercando di evitarmi?!»mi chiede scontroso.
«Non so cercando di evit-» non finisco la frase, che sento una mano calda e forte afferrarmi il polso. Trascina il mio polso verso se stesso così da ritrovarci faccia a faccia. «Tu, adesso vieni con me...Sono stanco di giocare a rincorrerti.»
Mi trascina verso la camera da letto, e chiude la porta a chiave.
«A-Allora?! C-Cosa vuoi dirmi?» dico con voce tremante.
«Ascoltami bene. Siccome mi sembrava molto strano il modo in cui insistevi per aiutarmi, sono andato da Jodie, la quale mi ha detto che tu avevi perso i genitori, e che capivi il dolore che si provava. Ed è per questo che insisti tanto ad aiutarmi?»
«.....»
«Ashley?»
«Tu?! Perchè cavolo Jodie, ti ha detto questo?! Io l'ammazzo quella!»
«Gliel'ho chiesto io. Lei non c'entra nulla. Comunque, perché non lo hai detto a nessuno, a parte Jodie, che hai perso i genitori?»
«Non sono affari tuoi.» rispondo.
Tutto ad un tratto si interessa di questo?! Mah!
«Senti, Ashley, ti prego. Voglio solo sapere come hai fatto a superarlo. Così forse potrai aiutare anche me, come volevi tu.»

«Va bene! Mi è un po' difficile parlarne, ma cercherò di aiutarti scovando nella mia testa in cerca di quel ricordo, anche se in realtà, non ce n'è bisogno, poichè ricordo la morte dei miei genitori come se fosse ieri. Era una giornata calda d'agosto, ed io e i miei genitori eravamo in  macchina, diretti ad un locale fuori città.  Io ero dietro, loro erano avanti. La macchina sbandò e andò fuori strada. I miei genitori, morirono ma io purtroppo ne uscii illesa. Sì, perché avrei preferito di gran lunga morire. Fu un incidente stradale che me li portò via. Da quel giorno non mangiai, non risi più, e mi chiusi in me stessa. Finii in ospedale, ed ero felice, perché finalmente, avrei incontrato i miei genitori. Ma poi capii...che dovevo continuare a vivere per i miei genitori, perché loro avrebbero voluto così, ed è così che ho continuato. Fino ad adesso.» In quel momento stavo mentendo spudoratamente. Non è affatto vero. Io non ho mai superato la morte dei miei genitori. E...ogni notte l'incubo ricomincia....

Ciao a tutti! Cosa ne pensate di questo nuovo capitolo?! :-)
Vi è piaciuto? Se è sì, se vi va lasciate un commento, e una stellina, anche perché, man mano che si va avanti, la storia si farà più interessante! ;-)

By by!♥

~Rosy

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