Chapter 2

19 1 0
                                    

«Cos'hai alla prima ora?» mi chiede Chloe mentre è concentrata nella lettura del suo orario.
Da quando ha visto Nethan e la biondina è completamente partita, oltre ad avermi trascinata di corsa ai nostri armadietti senza farmi salutare i nostri amici, non ha fatto altro che parlare a vanvera e a far finta di essere interessata anche alle cose più futili pur di distrarsi.

«Letteratura Inglese» alzo gli occhi al cielo appena vedo che la sua faccia è ancora incollata al foglietto che ha in mano come se quello potesse darle la risposta ad ogni domanda.

«Uhm..dammi qua» mi incita con la mano, «Certo, fai con comodo» scherzo esasperata sapendo che tanto non mi ha ascoltata neanche un secondo,quindi le porgo l'orario.

«L'unica lezione che abbiamo in comune è educazione fisica dopo pranzo, quindi direi di vederci direttamente in mensa al nostro solito tavolo» mi guarda negli occhi dopo quelli che sembrano giorni e mi fa un sorriso incerto.

«Va bene, ci vediamo dopo» ridacchio e le bacio una guancia, per poi spingerla delicatamente verso il corridoio, «A dopo Vane» e poi la vedo allontanarsi per dirigersi verso la sua aula.

Mi rigiro e dopo aver messo la combinazione apro l'antina rossa dell'armadietto.
Prendo il necessario e dopo averla richiusa sobbalzo leggermente sentendo una voce roca all'orecchio «Non si calcolano proprio più gli amici, vero Collins?»

Mi giro di colpo sorridendo, saltando letteralmente in braccio al ragazzo davanti a me mentre gli riempio la faccia di baci.
Lui ridacchia e mi stringe forte facendomi inebriare del suo profumo.
Sà così maledettamente di casa!

«Mi sei mancata così tanto, babe»
Ed eccolo lì, sempre presente, quel nomignolo che da quando me l'aveva affibbiato 4 anni fa non mi ha più abbandonata.
«Uhmm.. mi sei mancato anche tu, Zack. O forse no.»
Gli scendo di dosso con un ghigno furbo sulle labbra mentre lui mi sorride in quel modo in cui, se fossi stata una qualsiasi altra ragazza, mi sarei sciolta. Peccato però che per me lui era unicamente il mio migliore amico e che, in tutti questi anni da quando lo conosco, io non abbia mai pensato che potesse diventare qualcosa di più.

«Cosa stai insinuando, biricchina?» Mi solletica alla pancia facendomi indietreggiare ridendo, la mia piccola fuga però viene stroncata sul nascere quando avverto la freddezza del metallo dell'armadietto sulla schiena.
Lui accorgendosi di ciò avanza maggiormente, facendo amplificare il movimento delle sue mani sui miei fianchi e facendo aumentare anche la mia risata.

«Okay okay, hahaha. Intendevo dire che la tua assenza ha creato in me un vuoto incolmabile che è sparito solamente quando ti ho visto, contento?» dico teatralmente quando mi sono calmata.

«Sì, può bastare» e sorridendo mi prende sotto braccio mentre ci dirigiamo verso le classi.

***

Seduta nella fila centrale accanto alla finestra, sto guardando fuori pensando che ormai mancavano solo due giorni.
Ho deciso che anche quest'anno non sarei andata a scuola, non volevo vedere gente felice proprio in un giorno come quello, e non lo avrei fatto.

Mini flashback di ciò che era accaduto anni fa mi passarono davanti facendo stringere la presa dei miei pugni sul tessuto degli shorts.

Odiavo sentirmi così ogni volta che ci pensavo, ma in fondo non potevo farci niente, non era colpa mia.

I miei pensieri però furono interrotti dall'entrata della prof. che dopo averci fatto sedere tutti iniziò la solita prassi.

Stava spiegando le solite regole che era obbligata ogni anno a farci presente, per poi passare alle attività che avremmo svolto quell'anno, quando un argomento captò in modo particolare la mia attenzione
«.. quindi ho deciso che sia nel primo che nel secondo semestre ci concentreremo su..»fa una pausa di suspace durante la quale io fremo di curiosità «..Willliam Shakespeare» concluse sorridendo in modo quasi inquietante.

La professoressa Broklyn è una delle mie preferite; la sua spontaneità, il suo entusiasmo e la sua saggezza hanno ottenuto il mio pieno rispetto nei 3 anni passati e spero che continuerà ad essere così anche questo quarto anno.
Inoltre, la scelta di studiare il grande Shakespeare e le sue opere le ha fatto guadagnare nuovi punti.

Il fatto che letteratura era una delle mie materie preferite, la seconda ad essere sinceri, è dovuto dalla mia passione per la lettura e la scrittura.

Leggo quasi 24 ore su 24, eppure non mi stanco mai. Sono sempre alla ricerca di nuove storie dove potermi rifugiare quando la mia vita non mi basta.

Scrivere, è un po' la stessa cosa, solo che la storia è totalmente frutto della mia immaginazione e dei miei desideri.

Quando la campanella suona mi accorgo ormai che le tre ore sono passate in fretta tra ricordi, sogni e pensieri vari, così mi dirigo fuori dall'aula.

Arrivo davanti alle macchinette e mentre sono piegata a prendere una bottiglietta d'acqua, qualcuno mi picchietta sulla spalla.

Mi alzo girandomi e istantaneamente sorrido.

Non ci posso credere che sia qui.

LOSTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora