Gli altri si divertivano a prendermi per il culo,
io sfogavo il mio dolore su di me.
Sono arrivata all'autolesionismo,
Avevo e ho tutt'ora tagli su tutto il corpo,
dalle braccia alle gambe, le mie bruttissime gambe
sempre troppo grasse.Anoressia.
Una parola che mi ha detto la prima volta
una mia professoressa un giorno in cui in mensa
non avevo toccato cibo.
"Erika, sei troppo magra" mi aveva detto in disparte
"Sei magrissima, peserai si e no 28 chili" errore, ne pensavo 26
"Soffri di anoressia" aveva aggiunto, e poi se ne era andata lasciandomi
sola a riflettere.
Anoressia.
Ma cosa vuol dire davvero?
L'anoressia (dal greco ἀνορεξία anorexía,
composto di an- priv. e órexis 'appetito')
è un disagio (o una vera e propria malattia)
mentale in cui la persona coinvolta si rifiuta
di mangiare del cibo per paura di ingrassare
e di apparire grassa, o "imperfetta".
Certo mi ero documentata.
E l'errore l'avevo trovato anche nella definizione
di wikipedia.
Io non avevo paura di apparire grassa,
io ero grassa.
Non avevo paura di apparire imperfetta,
io ero imperfetta.
E poi sapere che dimostravo di pesare 28 chili,
voleva dire che dimostravo due chili in più,
ero troppo grassa.Cominciai a fare sport di ogni genere,
calcio, basket, atletica,
la cosa importante era dimagrire.
Ovviamente, come nello studio, impegna o
tutta me stessa in quello che facevo.
Avevo allenamento ogni giorno della settimana
e il sabato e la domenica avevo le gare o le partite.
Eccelle o in ogni sport,
e poi arrivata a casa facevo dieci serie di addominali,
ma siccome ero convinta che ne facessi alcuni
sbagliati o imperfetti,
ne facevo altre cinque serie.E poi lo studio.
Studiavo tantissimo e mi impegnavo davvero.
Dio solo sa quanto cazzo di impegno ci ho messo
per essere migliore di quello che ero.
Che sono.
