2. δυο

277 51 57
                                    

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Dal diario privato di Timoteo Leo,

Studente al quinto anno del Liceo Artistico SS. Apostoli

Maggio 2016

Napoli, Italia


Il Dottor Lenzi dice che devo tenere un diario.

Mi ha costretto a usare questa app. Si chiama Evernote. Devo scrivere ogni giorno quello che mi succede. Poi devo raccontare quello che penso.

Devo premere il tastino "condividi" così lui potrà leggere i miei capolavori di scrittura. Se mi impegno abbastanza forse deciderà che non sono pazzo e non rappresento un pericolo per la società. Le persone che mi stanno attorno non dovranno avere paura di me.

I miei genitori pendono dalle sue labbra a che se secondo me è quella la vera pazzia. Devo scrivere fino a consumare lo schermo del Galaxy.

Lo farò. Scriverò di tutto, anche le cose più merdose che vengono fuori da quella fogna del mio cervello. Senza filtri. Chissà se poi non riesco a mettere tutto assieme e lo pubblico su Wattpad.

Sarebbe un best seller

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Sarebbe un best seller. Le seghe mentali di un postadolescente che odia tutto il mondo. Un tipo che esce di casa con la certezza che detesterà ogni singolo momento, che vorrà evitare il contatto con ogni persona.

Un disadattato che non si vergogna di essere diverso

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Un disadattato che non si vergogna di essere diverso. Niente affatto. Se ne vanta.

Che brutta persona.

Vuol leggere questo, dottore? Vuole sentirmi dire che sono un pericolo per me stesso e per gli altri? Che la mia famiglia dovrebbe stare sulle spine per la paura che farò qualcosa di orribile?

Se lo faccio mi lascerete in pace? No. Non credo proprio.

Sono convinto che tutto questo non servirà a nulla. Nemmeno a far sentire i miei genitori in pace con se stessi.

Li ho visti bene. Ho letto nelle loro facce la soddisfazione. Tutti convinti che un terapista era proprio quello di cui ho bisogno per "riprendermi".

Riprendermi da cosa? Cosa pensano di aver capito? Cosa pensano di sapere?

Se non avessi fatto a botte non se ne sarebbero nemmeno accorti. Se non avessi sfondato il brutto muso di quel tipo avrebbero tirato dritto ad ignorarmi.

Che c'è di meritevole in questo? Come fanno a credere di essere buoni genitori? Dovrebbero svegliarsi, guardarsi allo specchio, essere onesti con se stessi prima ancora di chiedere a qualcosa a me.

Vergogna.

Comunque ho accettato. Ho fatto una promessa e la manterrò.

Volete che scriva? Preparatevi a leggere ogni singola parola.

Volete che scriva? Preparatevi a leggere ogni singola parola

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
IL PROGETTO INDIGO - Saga della RicompensaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora