Eight.

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Camminava lento per le strade di Torino con la borsa in spalla.

Álvaro gli aveva offerto un passaggio ma lui aveva declinato l'invito per poter stare un po' da solo e pensare.

Pensare a cosa, se non alla giovane che lo stava facendo diventare pazzo?

Per un momento aveva smesso di raziocinare e l'aveva baciata, non riusciva neanche più a capire se fosse stata una cosa giusta o sbagliata.

Era certo però che avrebbe ripetuto quel gesto altre mille volte.

Ma il leggero senso di colpa lo portava in confusione.

"Ciao"

Una voce dolce, probabilmente di un bambino, interruppe i suoi pensieri.

"Ciao"

Sorrise dolcemente incontrando gli occhi blu acceso di una piccola bambina.

"Assomiglia tanto allo zaino del mio papà"

Constató arricciando il naso e indicando con il dito il borsone che Simone portava in spalla.

"Sai, lui è un calciatore ed è bravo tanto così"

Le si illuminarono gli occhi e un sorriso le apparve sul viso mentre tentava di allargare le braccia il più possibile.

Quel sorriso gli sembrò tremendamente familiare.

"Perché anche io faccio il calciatore"

Rispose dolcemente inchinandosi per poter raggiungere più o meno la sua altezza.

"Però sei della Juve"

Arricciò le labbra e gonfiò le guance in una faccia buffa indicando lo stemma sul suo giubbotto e facendo ridacchiare il giovane.

"E tu cosa tifi?"

Domandò un po' stupito dalla sua conoscenza della materia.

Quella piccola bambina dagli occhi blu e i capelli scuri non doveva avere più di 3 anni.

"Giorgiaa! TI HO DETTO CHE NON TI DEVI ALLONTANARE!"

Urlò con tono arrabbiato e preoccupato un giovane, che si stava dirigendo verso la loro direzione.

"Simone?"

Alzò un sopracciglio sorpreso riconoscendo la figura difronte a lui.

"Ciro!"

Esclamò Simone sorridendo.

"È da una vita che non ci vediamo"

Sorrise il più grande dandogli una pacca sulla spalla.

"Papi, lui è un tuo amico?"

Chiese curiosa la bambina che intanto era salita in braccio al padre.

"Si, ma tu non devi parlare con gli sconosciuti"

La rimproverò guardandola severo; giustamente, come ogni padre si preoccupava.

"Ma lui è un tuo amico non uno sconosciuto"

Ribattè sorridendo furba.

"Avrebbe potuto esserlo"

Continuò l'uomo.

"Ma non lo è"

Gli fece la linguaccia facendolo sospirare arrendevole.

"Ha un bel caratterino, eh?"

Ridacchiò l'attaccante lucano dopo aver assistito alla scena.

"Già"

Sorrise leggermente e con una certa malinconia.

defiance ; simone zaza [sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora