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Giuro che non metterò mai più piede in una discoteca.

La domenica, come sempre, è trascorsa troppo in fretta, ed eccomi a strascinare i piedi in questo schifo di scuola, nell'attesa che la campanella suoni. Ho la stessa espressione crucciata di un condannato vicino al patibolo. Forse è per questo che mi stanno guardando tutti in modo strano.

Chi mi conosce bene sa che il mio malumore nasconde una marea di preoccupazioni, cose che non ho confessato nemmeno a mia madre.

Eh sì, il mio voletto notturno è rimasto un segreto anche per lei.

Sono passate appena due settimane dall'inizio dell'anno scolastico e già mi ritrovo in un mare di guai.. Ed è proprio parlando di guai che fa la sua comparsa sulla scena la mia bionda preferita.

-Angelica!- Dal tono della sua voce riesco ad intuire che Halley è molto, molto arrabbiata. -Perchè sei scomparsa così all'improvviso? Non è la prima volta che succede!-

Sospiro. -Ho incontrato Pierre e sono stata costretta ad andarmene. Mi avrebbe fatto del male-

La sua voce si addolcisce un po' -E perchè non me lo hai detto allora..? Ti avrei portata a casa..-

-Mi dispiace, mi sono successe delle..cose, Halley. Non posso proprio dirtelo.- Mi mordo il labbro inferiore cercando di dissimulare la mia terribile insicurezza. Spero che non si veda quanto sono nervosa!

La mia migliore amica spalanca gli occhi e incrocia le braccia -Vuoi dire che non ti fidi di me?-

-No, è che io...- cerco di giustificarmi, ma invano: mi ha già voltato le spalle.

Ottimo, dalla padella alla brace.

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Per iniziare in bellezza questa  giornata, come se già l'equivoco con la mia migliore amica non fosse bastato, l'orario prevede due ore piene di matematica.

Mi siedo al mio solito posto con una tremenda ansia che mi perseguita ormai da quel maledetto sabato e attendo che il mio destino si compia.

Quando nella stanza cala un silenzio tombale capisco che il mio momento è arrivato.

Stark si avvicina alla cattedra con passi lenti e misurati, ha tutti gli occhi puntati addosso, sa di essere importante e che nessuno metterà in dubbio la sua autorità.

Il suo fare mellifluo e superiore, il modo arrogante con cui fa lezione, il suo atteggiamento e il suo abbigliamento decisamente poco consono al suo ruolo mi fanno mandare in bestia.

Ogni tanto mi guarda con quella sua aria furba e intelligente, come se potesse leggermi nel pensiero.

Lo odio.

Dal primo istante in cui ci siamo visti la mia vita è diventata piena di ansie e imbarazzo, la mia migliore amica ha cominciato a dubitare di me e i compiti a casa sono diventati un carico insostenibile.

Oggi gli cancellerò dalla faccia quel sorrisetto insopportabile, ho deciso.

Il fatto che sabato mi abbia salvato... -Ah, chi se ne importa!- sbotto a voce alta. Voglio dire, ero ubriaca, avevo bisogno di chiunque, che poi fosse Iron Man o meno non me ne sarebbe importato un fico secco.

Per ironia della sorte il mio "adorato" insegnante ha un udito finissimo.

Mi rendo conto di ciò che ho appena fatto con  estremo orrore.

-Per dimostrarci che l'argomento le interessa, perchè non viene a fare un esercizio alla lavagna, signorina Stone? Sono sicuro che non intendeva pronunciare quelle parole...- commenta il professore, calmissimo. Leggo la perfidia che si cela nei suoi teneri, meravigliosi occhi castano scuro. Non può farmi questo! Sto andando nel panico...che faccio?!

Dopo avermi fatto venire i sudori freddi per un po', notando la mia evidente esitazione, non mi lascia nemmeno il tempo di alzarmi.

-2, Stone.-

Non mi sta nemmeno guardando in faccia, impegnato com'è a scrivere sul registro.

-Come?- Ho la voce flebile flebile.

-Ha preso 2, signorinella. Non si dovrebbe indugiare così. E la prossima volta non perda tempo a divertirsi durante il week end, pensi a studiare. Questa è una scuola seria.-

Non riesco a credere alle mie orecchie.

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Non è stata esattamente una giornata esaltante, ecco.

Io e Halley siamo appena uscite da scuola, uno strano silenzio impedisce di avere una conversazione civile, detesto questa situazione.

Sospiro e per cercare di distrarmi guardo le macchine parcheggiate in cortile.

Provo a intavolare un minimo di discorso, la base minima per una comunicazione, ma niente, Halley risponde a monosillabi.

Dato il mio tentativo vano, riprendo a osservare le automobili con ammirazione.

La meccanica è la mia passione segreta.

Abbiamo quasi varcato il cancello quando mi accorgo di un particolare che non può decisamente inosservato: una Audi R8 bianca. E' un gioiellino, è così affascinante che mi allontano dalla mia amica per darle un'occhiata più approfondita.

Ed è stato questo il mio errore..la portiera anteriore sinistra si apre con un click e un braccio poderoso mi trascina con se' nella vettura.


Me, school and Tony Stark Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora