Capitolo 17.

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La giornata iniziò abbastanza bene rispetto al previsto:feci colazione con gli amici di Victoria e Sophia e seguii le lezioni con gli altri e adesso mancava solo l'ora di trigonometria che avrei dovuto passare con George e Noemi.
Arrivai in classe e decisi di sedermi nelle prime file per riuscire a seguire meglio. Iniziarono ad arrivare tutti i ragazzi ma di Noemi e George neanche l'ombra. Mentre il professore iniziava a spiegare qualcuno bussò alla porta, era George. Gli unici due posti liberi erano quello accanto a me e quello accanto a Jennifer, una ragazza abbastanza asociale. George si mise accanto a me senza neanche salutare e così feci io.
La lezione era iniziata ormai da mezz'ora ed io ci capivo sempre di meno.
《Non ci stai capendo molto, vero?》mi chiese sorprendentemente George.
《Emh, non molto sinceramente...》
《Sì nota, stai divorando la tua povera matita.》
Guardai la mia matita, l'avevo completamente rovinata senza neanche rendermene conto.
《Non è il massimo.》
《Ma è facile.》
Decisi di non rispondergli e seguire la lezione.
Finì la lezione e mentre stava uscendo lo fermai.
《Facile eh?》
《Sì, abbastanza》
《Ma come fai a pensarla così?》
《A me piace, le cose complicate sono il mio forte.》
《Sì, certo.》
《Allora se vuoi ti do ripetizioni.》
Dopo quella frase sorrisi come un ebete, avevo davvero bisogno di alcune ripetizioni.
《Oh grazie grazie grazie grazie. Quando?》
《Oggi pomeriggio vieni in camera mia.》
《Non so dove si trova.》
《Stanza 285》
《Va bene,adesso andiamo a mensa però》
《Oh starai da sola allora》
《E perché?》
《Tutte le ragazze sono a fare compere e i ragazzi non si fanno vedere per tutto il giorno.》
《Ah》
Ci rimasi male per il fatto che non mi avevano detto nulla, se non ci fosse stato George sarei andata a mensa a mangiare da sola.
《Non rimanerne delusa. Sophia e Victoria vanno da sempre da sole a fare shopping》
《tu hai detto tutte.》
《Oh vabbe, Noemi non frequenta le lezioni prima di pranzo.》
《Ah vabbe ciao 》
《Ehi no aspetta, vieni a mangiare con me, ci sarà Laura con una sua amica.》
《Mi okay..quindi avete due gruppi diversi?》
《Non proprio, di solito io non sto con Victoria e gli altri ma con Laura, Nina e la squadra di calcio. 》
《Compresi i ragazzi di ieri sera?》
《Solo Simone ma qualche volta sta anche con loro.》
《E perché eravate lì con loro ieri?》
《Curiosa, eh?》
No, no, no. I ragazzi di Seattle mi hanno davvero contagiata.
《Vorrei solo sapere qualcosa in più sulla gente con cui dovrei stare.》
Senza neanche rendermene conto arrivammo vicino ad un tavolo della mensa, lì vidi Nina, Laura, Simone e altri tre ragazzi che non ho mai visto.
《Pensavo fossi amica di Sophia, Victoria e Noemi》borbottò Laura.
《Oh meglio per te di no e comunque ciao! Meredith e destino!》disse Nina.
《Ciao e perché è meglio di no?》
《Oh tutti i lunedì vanno a fare shopping perché altrimenti piangono e Noemi non frequenta mai le lezioni prima di pranzo e nessuno sa perché. Strano, vero?》
《Non sono affari miei.》
《Oh la curiosità è passata allora.》disse George.
Passammo tutto il tempo a parlare e mi presentarono i loro amici giocatori: Marco,Riccardo, Andrea e Steve.

Quando tornai in camera Victoria e Serena non c'erano e Nina si stava facendo una doccia per poi uscire.
Decisi di studiare un po' trigonometria ma il mio tentativo non andò bene e decisi di passare a letteratura, decisamente più facile. Stavo salutando Nina quando il mio cellulare squillò, era una chiamata.
《Ehi Meredith!》
《Oh ciao Steph. Come stai?》
《Bene, molto bene. I medici mi hanno detto che sto procedendo benissimo e probabilmente potrò uscire da qui prima del previsto.》
《Sono felice per te! Quando tornerò passeremo l'estate migliore della nostra vita.》
《D'accordo ma volevo scusarmi con te per ieri.》
《Non ti preoccupare, sono stata io a reagire troppo male ma questi mesi sono stati i più movimentati in diciassette anni.》
《Approposito! Passerai il tuo compleanno a Milano?》
《Non lo so, è ancora presto》
《Presto? Siamo a dicembre ed il tuo compleanno sarà a febbraio.》
《Appunto Steph, non so e non ho la massima voglia di tornare.》
《Mh allora lasciamo stare il discorso compleanno. A Natale che vuoi fare?》
《Per Natale ho già le idee chiare. Rimarrò qui, lo dirò a mia madre tra qualche giorno con la scusa di non avere distrazioni per lo studio》
《Non devi prenderti il diploma Meredith! Posso capire i tuo compleanno ma Natale no! Non puoi restare a Milano per Natale!》
《Si che posso e così farò poi per il compleanno cercherò di venire.》
《Ho capito, ti vuoi dimenticare di noi》
《Ma cosa dici! Tu, Drake e Tom siete le uniche persone di cui non vorrei mai dimenticarmi!》
《E Mark.》
《Oh no, lui proprio no. Ah lo sai che ieri mi ha chiamata?》
《E? Ti ha confessato il suo amore come Romeo e Giulietta? Aahh lo sapevo io.》
《No! Non sai proprio un bel niente perché mi voleva chiedere scusa ma gli ho chiuso la chiamata mentre parlava.》
《NON CI POSSO CREDERE》
《Non gridare e comunque si, sono proprio soddisfatta di me stessa.》
Guardai l'orologio, era già tardi.
《Ehi Steph devo andare, a dopo!》
Chiusi la chiamata senza neanche aspettare la risposta di Steph e dopo aver preso il materiale di trigonometria andai in camera di George.
Quando entrai trovai la solita camera di ragazzi, due letti opposti, le pareti bianche e dei vestiti sparsi per tutta la stanza, con lo sguardo arrivai al letto di George e sopra trovai lui senza maglietta. Aveva un fisico scolpito ed era davvero perfetto.
《Meredith mi vuoi proprio consumare.》
《Emh ciao George.》
《Ciao Meredith》
《Non dobbiamo fare trigonometria?》chiesi io guardandolo.
《Beh si sempre se non vuoi fare nient'altro.》
《Oh mettiti la maglietta e iniziamo stupido.》
《Nono, io studio senza maglietta. Mi concentro di più.》
《Sei serio?》
《Sì però se ti disconcentro posso anche indossarla》
《Non sei poi così attraente sai?》
Quanto mentivo. Era davvero bellissimo, anche più di Mark ma lui era speciale, o almeno credo.
《Se chiamo tre ragazze e mi vedono in queste condizioni penseranno il contrario.》
《Iniziamo e smettila.》
Passammo tre ore a studiare trigonometria, era davvero bravo. Ero riuscita a capire tutti gli argomenti ed era una cosa alquanto strana.
Sono le 18.30 penso che per oggi basta così-dissi io esausta.
《Va bene, vuoi mangiare?》
《Sì, trigonometria mi ha messo fame.》
《OK, andiamo al bar sotto la scuola》
Dopo che si mise la maglietta uscimmo ed iniziammo a parlare.
《Posso sapere perché il tuo gruppo non va molto d'accordo con gli amici di Sophia e Victoria?》
《Beh è una storia lunga. Ieri quando ci hai trovati con loro è stata la prima volta in tre anni, la squadra di calcio non parla neanche con loro. Laura e Nina stanno sempre per le loro e ieri stavano con loro solo perché glielo ho chiesto io.》
《E perché?》
《Sempre curiosa eh?》
Mentre stavo per rispondergli mi squillò il cellulare:era Madison, la bambina che ho incontrato in aereo.
《Ehi Madison!》
《Non sono Madison,sono sua madre.》
《Oh si, mi dica.》
《Da quando siamo arrivate a casa Madison ti vuole vedere. Sono due giorni che piange pur di vederti. Se ti do l'indirizzo del nostra casa potresti venire a trovarla? Sai, quando vuoi.》
《Oh certo, potrei venire tra un'ora se vuole. 》
《Certo grazie mille.》
Dopo che mi diede l'indirizzo di casa sua chiusi la chiamata e lo dissi a George.
《Mh, Madison dici?》
《Sì perché?》
《E l'hai incontrata in aereo》
《Sì perché?》
《E piange da diversi giorni》
《SÌ PERCHÉ!?》
《Mi puoi dire l'indirizzo?》
《Mi spieghi perché?》
《Beh semplice, Madison è mia sorella.》
Detto questo scoppiò in una fragorosa risata che contagiò anche me.
《Non ci posso credere. Ti accompagnerò io okay?》
《Va bene.》
Dopo che finimmo di mangiare andammo ognuno nelle proprie stanze per prepararci.

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