OLIMPO

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-Santo me stesso!-esclamò Zeus,guardando giù dell'Olimpo.
Stava da circa un'ora a fissare dall'Olimpo le trafficate vie Newyorkesi.Finché una vecchia conoscenza-molto vecchia- non entrò nel palazzo.Zeus speró tanto di aver sbagliato...perché non poteva aver visto giusto.Non lei.Non sua madre.
Esatto.Una donna dai lunghi capelli neri era entrata dal portone.E Zeus aveva davvero paura che quella fosse sua madre.L'ultima volta che era venuta non era nemmeno fidanzato con la divina Era!Se scoprisse quante volte aveva tradi-....ehm...dusubbidito alle regole di sua moglie,la Divina Rea sarebbe andata su tutte le furie sapendo che suo figlio trattava così sia sorella,nonché sua moglie.
Scese per le scalinate della sala principale e andò inconto alle grandi porte d'oro ,nonché ingresso dell'Olimpo.Speró tanto di non sentire il segnale acustico ma,per sua sfortuna,pochi secondi dopo le porte scivolarono di lato.
-Figlio mio!-esclamò la Divina Rea ,correndo a braccia aperte verso il figlio.
-ehi mamma-
-allora...spero che tu non abbia fatto nulla di male-
-no ma-...-
Ma il divino Zeus aveva le Parche contro.L'ascensore si aprì di colpo e sbuco'Jason.
-ehi pa-....-
-PORCO CRONO NO!-urlò,buttando Jason nell'ascensore e chiudendola alle spalle.
-JASON,figlio mio,ti prego no.-
-chi è quella donna?-
-Rea-
-nonna!Si!-
-no!-replicò il Signore Dei Cieli-lei non sa che sei nato-
-oh no-
-infatti.Sa solo di Percy,Tison e Nico.Nulla di Te o di Thalia.-
-ma...perché?-
-non l'ho mai delusa e non lo farò ora!-
-ok.Usciamo e vediamo che succede-
Jason uscì normalmente e si rivolse alla titanide-i miei omaggi,divina Rea.Mi presento,Sono Jason Grace,figlio di....Ermes.-
-sono lieta mio caro-
Zeus sbucó da dietro Jason con un orrido sorriso finto.
-ciao fi....Jason!-
-ehi pa...cioè Divino Zeus!-
La divina Rea rimase immobile.Suo figlio e quel giovane si somigliavano molto.
-è tuo figlio,vero?-
Il padre degli dei la fissò e disse
-e anche una figlia.Nelle cacciatrici di Artemide.-
Rea si avvicinò a Jason e lo fissò.Poi gli mise i polpastrelli sulle gote schiacciando piano
-ma che belle guanciotre che ha il mio nipotino!-

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