Essere un tributo I - LUX's VERSION.

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LUX's VERSION

Mi sono offerta volontaria alla Mietitura, insieme a quell'idiota di Marvel. Non ho mai sopportato quel ragazzo, innamorato di me fin dalla prima elementare. Il mio distretto, l'1, ha vinto per parecchi anni di fila, contendendosi la vittoria soprattutto con il 2 e il 4.

Probabilmente per il fatto che siamo stati allenati a combattere fin dalla nascita e perchè nell'arena riceviamo sempre i doni migliori dagli sponsor, noi tributi provenienti dall'1, dal 2 e dal 4 veniamo chiamati "Favoriti".

Io sono sicura di vincere. Quando, dopo la Mietitura, vengono i miei genitori e mio fratello a salutarmi dico loro che non si devono preoccupare, che saró io a tornare a casa quest'anno.

Mio padre è fiero di me, dice che è per questo che ci ha cresciuti, per seguire le sue orme e diventare vincitori degli Hunger Games. Mio fratello si lamenta:- se Marvel non si fosse offerto prima di me, ora sarei anche io un tributo!- dice con voce lagnosa. Questa era la sua ultima Mietitura, ha bruciato le sue chanses di diventare vincitore. Io, invece, con i miei 16 anni, sono pienamente sicura di farcela e so che non moriró.

Mia madre non dice niente. Mi abbraccia. Un abbracccio che sa di speranza e certezza che non sarà l'ultimo.

Dopo i saluti, i Pacificatori ci caricano su una macchina, e, venendo da una delle famiglie più ricche della città, non è di sicuro la prima volta che ci salgo.

Durante il viaggio dal municipio alla stazione, la nostra organizzatrice, Domitia Odinshoot, una vecchiaccia strillante dalla pelle color carota e una ridicola parrucca assemblata di ciocche biondo cenere scomposte e rivolte all'insú, inizia a blaterare sulla buona educazione e ci rimprovera per il fatto che a stento ci rivolgiamo la parola. Che colpa ne ho, io se quel deficiente di Marvel è troppo agitato per spiccicare parola! Non che andrebbe meglio se riuscisse a parlare, le nostre conversazioni sono spesso composte dai suoi sciocchi flirt ai quali rispondono i miei insulti e i commenti sarcastici.

I nostri mentori sembrano piú simpatici. Gloss e Cashmere, scelti tra i vincitori ancora in vita (cioè molti nel nostro distretto) sono orgogliosi e severi quanto e piú di mio padre. Meglio cosi! Due pappemolli rimbambite non avrebbero fatto al caso mio, è la durezza di cui ho bisogno per vincere!

Arriviamo al treno, il cui lusso, rispetto alle case al Villaggio dei Vincitori, non mi sembra poi cosi sfrenato. Ci sono telecamere ovunque, Marvel (che demente!) cerca di prendermi la mano, ma io mi divincolo e lo fulmino con lo sguardo.

Domithia, alla quale non sfugge niente, ci guarda in modo severo.

Saliamo sul treno e io, dopo aver rubato qualche coltello in sala da pranzo, vado nella mia stanza a esercitarmi lanciando i coltelli contro l'armadio. Anche se sono pienamente sicura di vincere, sono un po' agitata, e allenarmi mi aiuta a scaricare la tensione.

Dopo circa due orette, arriva Marvel.

-Hei, Glimmer, è pronta la cena, ti va di sederti vicino a me?- dice, paonazzo in viso.

-Allora, primo sai che preferisco il mio secondo nome al primo, perciò chiamami Lux. E, secondo, no, non mi va, anzi mi siederò più lontano possibile. - rispondo io perentoria.

-Ok.- dice lui, con una vocina sottile che a malapena si sente.

Eppure, non sarebbe nemmeno tanto brutto, i capelli marrone scuro che fanno risaltare gli occhi di un verde particolare, i lineamenti abbastanza piacevoli e l'altezza un po' superiore alla media rispetto agli altri sedicenni. Peccato che sia cosi stupido.

Arrivo in ritardo a cena, l'ultimo posto libero è a destra di Marvel, purtroppo. Domithia si innervosisce (sai che novità) e mi dice di scusarmi per il ritardo, io lo faccio di malavoglia e la cena va avanti silenziosa. Fortunatamente ci sono Cashmere e Gloss, che iniziano a darci consigli su come sopravvivere.

Quando abbiamo finito di cenare, mi accorgo che siamo arrivati a Capitol City.

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