2. Firestone

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Dai, cazzo! Andiamo!

Daryl cercò più volte di accendersi la sua tanto agognata e amata sigaretta col suo vecchio zippo, senza successo.

Se c'era una cosa che gli dava davvero sui nervi era l'impossibilità di fumare quando era nervoso.

Sì, perché in quel momento era più che nervoso: un' azione o una sola parola sbagliata da parte dei suoi compagni di gruppo e sentiva che sarebbe "scattato" per ridurre a fettine qualcuno.

La colpa era tutta di quel pivello di Rick Grimes e del suo comportamento così... odioso ed interessante al tempo stesso.

Non si era mai sentito così ossessionato da qualcuno come per il biondino, ma lui era... era lui; non c'erano parole per descrivere quella sottospecie di attrazione.

Ancora ricordava, in ogni dettaglio, le sue morbide labbra costrette a subire quel bacio languido dove, poco dopo, lo aveva respinto.

Contrastanti emozioni ancora lo pervadevano nell'animo peggio di una scottatura e, la cosa più scocciante, era non sapere con certezza cosa provasse davvero: di sicuro non provava amore, ma nemmeno odio totale.

Accendino di merda!

Un fischio di apprezzamento lo risvegliò dai suoi pensieri confusi e dalla sua concentrazione.

Beth si stava avvicinando velocemente al gruppo con passo aggraziato e quasi predatorio, dirigendosi verso di lui con sguardo felice, mentre i suoi capelli biondi ondeggiavano lievemente contro le sue spalle e attorno al viso, ricordando l'acqua del mare che s'infrangeva dolcemente contro gli scogli, donandole un'aura quasi angelica e innocente, a dispetto del suo carattere ribelle e testardo.

Era il fuoco in persona, in un certo senso.

La guardò per pochi attimi, per poi riposare l'attenzione su quel dannato zippo che non ne voleva sapere di fare il suo lavoro.

Insisté ancora due, tre volte, con rabbia, per poi riuscire a far innescare la scintilla, facendolo sospirare di sollievo.

Accese la sua sigaretta e aspirò lentamente, osservando la punta cominciare a bruciare e diventar cenere con vivo interesse, mentre i suoi nervi sembravano distendersi sotto l'effetto di quel "veleno".

"Come siamo carine, oggi!" esclamò nel frattempo uno del gruppo di cui non ricordava nemmeno il nome.

"Infatti!"- ribatté la nuova arrivata con sorriso sprezzante, squadrando il tizio con occhio critico, per poi continuare- "Ma ti conviene distogliere lo sguardo alla svelta se non vuoi provare il brivido di un'epistassi causata da un pugno sul naso".

Si levò un coro di "oh" da parte dei presenti, mentre il "malcapitato" incassò il colpo con un lieve sorriso indifferente.

Beth raggiunse Daryl e lo salutò con uno schioccante bacio sulla guancia, venendo contraccambiata da un suo cenno del capo, continuando a fumare imperterrito.

"Oggi ti sento distante, Daryl" commentò lei restandogli appiccicata, avvinghiandosi al suo braccio sinistro con possessione.

"Dovrei saltarti addosso come un animale, per caso?" si difese con tono acido, buttando a terra la sigaretta consumata, spegnendola con la punta della scarpa con forza, quasi volesse scaricarle addosso tutta la sua tensione.

Posò i suoi occhi chiari sulla ragazza, notando solo in quel momento che indossava un nuovo abito sbracciato bianco, arricciato in vita, lungo fino a metà coscia, abbinato con delle ballerine del medesimo colore.

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