Capitolo 5

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Capitolo 5 (♥)

*Troppo bello per non essere un puttaniere*

Zayn: -Wow, adesso ci sarà educazione fisica... e si parla di CULI, CULI, CULI E CULI.-

Io: -Oltre alla parola "culo" nel tuo adorato lessico di parole, non c'è nient'altro?-

Zayn: -Oh no, c'è anche: tet-' lo bloccai avendo capito gia in quale modo mi avrebe finito di parlare del suo "vocabolario mentale"

Io: -Credo di aver capito gia abbastanza- gli dissi sfoderando un sorriso più falso che mai e puntare lo sguardo verso il professore che era appena entrato in classe.

Prof: -Ragazzi, prendetevi le divise e mettetevi in fila... incominciate a dirigervi negli spogliatoi, io vi aspetto in palestra.-

Feci ciò che facevano gli altri e Denise si avvicinò a me che mi spiegò che le divise si sarebbero trovate negli spogliatoi

Raggiungemmo la stanza che sarebbe stata quella degli spogliatoi, e notai che entravano sia maschi che femmine

Io: -Cazzo è? una stanza uni-sex?- chiesi a Denise rimanendo scioccata nel rendermi conto che in quella stanza si sarebbero spogliati sia i maschi e sia le femmine.

Denise: -Ti ci abituerai presto...-

Io: -Abituarmi un cazzo! Io non mi spoglio sotto gli occhi di tutti quei ragazzi, e sopratutto di quel maniaco pervertito- affermai ancora incredula riferendomi a Zayn.

Zayn: -Oh, Stewart non vuole spogliarsi... cos'è? Hai le tette troppo piccole? A me non sembra- disse ghignando.

FU COSI' CHE STACCAI IL LAVANDINO DAL PAVIMENTO E GLIELO SBATTEI IN FACCIA.

Okay, no... non lo feci davvero, ma il mio desiderio era solo quello.

Io: -SENTI SIGNORINO, GUARDA CHE IO NON CI VOGLIO NIENTE A STENDERTI SU QUESTO GRAZIOSO PAVIMENTO- gli dissi avvicinandomi a lui puntandogli un dito contro.

Zayn: -Per me è lo stesso... la differenza è che io ci stendo a terra i tuoi GRAZIOSI vestiti- mi disse sempre ghignando e alzandosi dalla panchina per afferrare la sua divisa, e lui ormai a torso nudo.

*Minchia. Gli ormoni Kate, gli ormoni...*

Osservai per qualche secondo ancora la figura di Zayn in piedi che infilava la maglietta, e che tra qualche secondo avrebbe sfilato i pantaloni per infilare i pantaloncini della divisa.

Quella figura che era totalmente vagheggiata da tutte le ragazze nel camerino.

Tutti si cambiavano senza problemi, la vedevano una cosa totalmente opaca e naturale.

Tornai a sedermi vicino a Denise e la guardai leggermente perplessa: -Non credo avrò mai il coraggio di cambiarmi!-

Denise: -Fai finta che non ci sia nessuno-

Era una cosa troppo fuori dal normale che in una scuola così prestigiosa, ci fosse solo uno spogliarello in cui sia maschi che femmine avrebbero dovuto mostrare il proprio "fisico".

Eseguii imbarazzata la mia prodezza del dovermi cambiare davanti a tutti quei ragazzi e fortunatamente nessuno disse niente, tranne lo sguardo di Zayn che ovviamente non seppe resistersi.

Una volta tutti pronti, uscimmo dallo spogliatoio e ci diregemmo verso quella che doveva essere la palestra.

Mi cadde l'occhio su una stanza in cui c'era l'immaginetta "dell'uomo", era ben chiaro che quello era lo spogliatoio dei maschi.

Io: -Denise, non dovrebbe essere questo lo spogliatoio dei maschI?- Le chisi confusa e un po insicura.

Denise: -ERA. Quelli del quinto anno l'hanno totalmente distrutto, per poco non facevano cadere anche i muri. Lo stanno ristruttarando, vengono ad eseguire alcuni lavori ogni pomeriggio. Ma sono più lenti del solito-

Io: -E' stato Zayn e compagnia bella?- dissi abbassando il tono di voce e ritrovandomi davanti ad un enorme palestra.

Denise: -No... i ragazzi che hanno combinato quel macello non ci sono più in questa scuola.-

Le feci un cenno con la testa a Denise come per dirle che avevo capito e ci avvicinammo tutti al professore.

Stranamente avevo voglia di guardare Zayn, così incominciai a fissarlo per un po senza farmi notare.

Sembrava che il suo viso fosse qualcosa fuori dal normale, e fottutamente perfetto.

Aveva sempre quel modo freddo e "da duro" di comportarsi con le persone, tanto che avrebbe fatto invidia a tutti i secchioncelli dell'istituto e non solo.

Era fin troppo bello per essere un bravo ragazzo.

Troppo bello per non essere un puttaniere.

Troppo bello per decidersi ad amare una sola ragazza.

Si girò a guardarmi, rendendosi conto del mio sguardo costante sul suo viso e le mie guancie si colorarono di un rosso fuoco parecchio intenso.

Prof: -Fate un po di riscaldamento, e per oggi non facciamo niente di nuovo... solo una bella partitella a pallavolo-

Imitai ciò che facevano tutti, spaesata come non mai, fin quando poi non concludemmo la giornata ritrovandoci a giocare a pallavolo.

Ritornai a casa esausta, e con un viso che sembrava indelebile dalla mia testa.

Era il suo viso.

Ancora, ancora e ancora.

Forse era la rabbia che avevo nei suoi confronti che mi permetteva di pensarlo così tanto.

O forse...

Nono Kate, non poteva piacerti un tipo come lui.

NO.

Io: -Pronto?!- risposi al cellulare che aveva appena iniziato a squillare.

Mamma: -Kate, sono io! Come stai?-

Io: -Bene mamma, tu?- dissi sedendomi sul divano con il cellulare all'orecchio.

Mamma: -Tutto bene. Senti... credo che in questi giorni verrò a trovarti, va bene?-

Io: -Certo, non ci sono problemi. Però lunedì prossimo andrò in campeggio con la scuola, starò lì per una settimana.-

Mamma: -Oh, allora mi raccomando al...- incominciò a parlarmi di un quintale di cose che io ritenevo totalmente inutili.

Io: -Okay mamma, farò tutto ciò che mi hai detto.-

*CERTO...*

Mamma: -Ciao Kate, a presto.-

Ricambiai il saluto ma l'odiavo. Odiavo mia madre, compreso mio padre.

Volevano divorziare. Incominciavano a fare gia gli orari in cui io sarei stata con uno o con l'altro.

La mia utopia era quella di evitare il più possibile che loro divorziassero, ma come dice la parola "utopia" era una cosa INREALIZZABILE.

Me ne andai a vivere da sola, almeno non avrei incrinato ancora di più la situazione, e anche perchè non ce l'avrei fatta a... okay, lasciamo stare.

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