Capitolo 30

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-Ho una cena con i miei genitori.-

30.♥

** Narratore **

-Tu devi aiutarmi!- esclamò Jonathan raggiungendo sua sorella Denise.

-Cosa vuoi?-

-E' un po... ecco... difficile da spiegare.- solo in quel momento Jonathan si rese conto di quanto sciocco potesse essere stato nell'aver chiesto aiuto a sua sorella nonchè migliore amica di Kate.

-Vai dritto al punto.-

-Kate e Zayn!- sospirò finalmente Jonathan.

-E ti pareva! Cos'altro sennò... Non mettermi in mezzo, non mi interessa.- Denise si girò dando le spalle a Jonathan, ma lui la bloccò per il braccio riportandola davanti a lui.

-Sono innamorato di Kate, e tu sei mia sorella. Devi aiutarmi.-

-TU? INNAMORATO? Ma vai a prendere per il culo qualcun altro...-

-Denise, ti sembra che io ti stia prendendo per il culo?-

Denise restò in silenzio per qualche secondo, riassumendosi un po a mente la situazione, e capì che per tutto quel tempo, e tutto il casino che aveva fatto venire a galla Jonathan... ci mancava solo che non le piacesse davvero Kate.

Era sua sorella, e non aiutarlo sarebbe stata una vera e propria tortura.

-Hai il labbro destro che ti sanguina.- sbottò infine Denise fuori luogo.

Aveva appena accettato di aiutare suo fratello a fare chissà cosa.

-Sei ridicola. Ti stai facendo prendere per il culo da Zayn come se niente fosse...-

Daisy, aveva appena raggiunto Kate... tutte due mentre uscivano dalla classe, solo che questa volta, stranamente Daisy era da sola, senza le altre due amichette, che messe insieme formavano il trio delle oche.

-Cosa fai? Mi perseguiti per ricordarmi che Zayn mi prende per il culo?- Kate continuò a camminare senza rivolgerle un minimo sguardo.

-"Ricordarmi" ... quindi ne sei già a conoscenza?-

-A conoscenza di cosa?- si bloccò all'improvviso Kate fissando perplessa Daisy.

-Dei suoi sabato sera... prova a chiedergli di uscire con te, un sabato! E spera che lui non ti risponda "Ho una cena con i miei genitori." altrimenti... sei fottuta.- Daisy le lanciò un'ultima occhiata di soddisfazione e poi continuò il suo tragitto lasciando Kate imbambolata mentre sprofondava in un mare di confusione. Cosa può mai fare un ragazzo il sabato sera? Si sà bene, cosa fanno la maggior parte dei ragazzi. Ma Kate non doveva dar soddisfazione a Daisy ancora una volta, doveva dimostrare anche a lei che Zayn non la prendeva per il culo, e che lui non aveva nessuna cena con i suoi genitori.

-Zayn... devo parlarti!- Denise bloccò Zayn prima che potesse uscire nel corridoio, trascinandolo ai bagni della scuola, intenta ad aiutare suo fratello.

-Denise, che cazzo vuoi fare? Ho una ragazza!-

-Abbassa la voce, coglione! Devo solo dirti una cosa, non ti stupro, tranquillo. Si tratta di Kate...-

-Senti Denise, non rompermi i coglioni.- Zayn cercò di scansarsi non avendo alcuna intenzione di continuare a trattare l'argomento, immaginando che Denise volesse dirgli qualcosa riguardo Jonathan e che avesse automaticamente a che fare con Kate.

-Non provare a chiedere a Kate di uscire sabato sera!-

-E perchè?- le chiese Zayn credendo che Denise stava sparando qualche inutile cazzata senza senso.

-Ha una cena con i suoi genitori... fingi che ne hai una anche tu. Non metterla in imbarazzo!-

-E che cazzo ne sai tu?-

-Riuscirai mai in tutta la tua vita a dire una frase senza includerci le parole: coglioni, cazzo eccetera eccetera...?-

Zayn ruotò gli occhi al cielo, e uscì dal bagno per tornare nel corridoio, mentre Denise le urlò dietro: -Fai come ti ho detto, un sabato rimandato non ti costerà niente!-

Kate's POV:

Una cena con i suoi genitori, ma che cazzo mi significa? Non mi dirà mai una cosa del genere, mai! Lui non andrà da nessuna parte, e non mi mentirà... ne sono sicura!

-Kate!- sentii la sua voce rimbormarmi nelle orecchie, ed ero convinta che mi stavo rincoglionendo talmente tanto da sentirlo chiamarmi.

-Kattttte!- sentii ancora una volta la sua voce pronunciare il mio nome, stavolta scandendo talmente tanto la T da... -KATE, CAZZOCULO!- urlò più forte, e lì sobbalzai rendendomi conto che Zayn mi stava davvero chiamando, e non era tutto frutto della mia immaginazione.

Mi girai a fissarlo, e mi lasciai scappare un sorriso in modo che lui potesse capire che mi ero rimbambita per qualche secondo, e anche come se volessi scusarmi.

Mi avvicinai a lui stringendo ancor di più i libri che portavo all'altezza del busto, senza riuscire a non sorridere.

-Andiamo a fare un giro?- mi chiese porgendomi il casco.

-Devo tornare a casa, a salutare i miei genitori, oggi partono.-

-Okay, ti accompagno.- affermò sicuro togliendo già il cavalletto alla moto.

-Non credo sia la miglior cosa... dopo l'accaduto con mio padre...-

Zayn mise il muso a papera, mandandomi ridicoli bacetti, e conformandosi in un espressione fin troppo strafottente.

Era ovvio che non volevo mettermi nei guai con mio padre, ma era impossibile dirgli di no.

-Evitalo. Non parlargli, lui non ti parlerà... ne sono sicura!- gli sussurrai a Zayn prima di aprire la porta di casa, appena girai la chiave, Zayn scoppiò in una fragorosa risata che rimbombò per tutto il corridoio.

Chiusi immediatamente di nuovo la porta, intenta a spaccare la testa a Zayn: -Ma che cazzo fai?- sussurrai evitando che dall'interno della casa potesse sentirmi qualcuno.

Zayn dopo qualche minuto, si riprese ed entrammo in casa. Ero convinta che erano seduti in salotto a braccia conserte ad aspettarmi, e invece no. Non c'erano.

Andai nelle loro camere per vedere se potevano essere lì, e neanche. Erano andati già via. Senza nemmeno salutarmi, bella merda.

-Sono già partiti...- sospirai raggiungendo Zayn che era in camera mia, disteso sul letto con le braccia dietro la nuca.

-Ehehe... quanti ricordini su questo letto.- disse alzando le sopracciglia in continuazione, con fare soddisfatto.

Sgranai gli occhi e mi girai imbarazzata uscendo dalla mia camera, e dopo pochi secondi mi ritrovai Zayn che mi mise con la schiena al muro e appoggiò la sua fronte alla mia tenendosi con le braccia al muro.

-Vedo che questa è la tua posizione preferita...-

-Mi piace farti impazzire...-

*Farmi impazzire? Lo stai facendo nel modo giusto. Complimenti.*

-Ammettilo che te lo ricordi quel giorno in camera tua.- disse ancora.

-Sei un coglione!- gli dissi mettendomi a ridere.

Si avvicinò lentamente alle mie labbra, fin quando poi non si posò letteralmente, baciandomi con quel suo fare esperto.

Avevamo deciso di passare tutta la giornata insieme, ma subito dopo pranzo, gli chiesi: -Zayn, che fai sabato?-

-Sabato?-

-Sì, sabato...-

-Ho una cena con i miei genitori.-

Zayn Malik.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora